Capitolo 48 = grosse risate.

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Matilde's Pov.

"Ma cos'hai sul collo?" La voce di Ermal mi riporta alla realtà. 

"Fabrizio ci ha dato dentro sta notte eh, ecco perché quando mi sono svegliato non vi ho visti sul divano! Cosa avete combinato in camera?" Afferma mettendosi seduto.  Credo di essere diventata bordeaux, ma in questo momento ringrazio il sole per essere proprio sulla mia faccia.

"Non abbiamo fatto nulla". Gli spiego. E in effetti è proprio così, abbiamo solo parlato.

"Mh, sai... I succhiotti non si fanno da soli..." Afferma con un sorrisetto furbo in faccia. 

"Oh andiamo... Finiscila!" Gli lancio una ciabatta, ma la schiva.

"Non c'è nulla di male, sai? Questo momento doveva pur sempre arrivare.." Continua.

"Non abbiamo fatto davvero nulla riccio, finiscila di farti i castelli di sabbia, ci siamo scambiati solo qualche bacio, contento?" domando normalmente.

"Non sarò contento fino a quando non accadrà..." Dice mettendo il broncio. 

Se prima pensavo al fatto che potesse avere dei seri problemi, ora ne sono sicura. Perché Fabrizio e Silvia non vengono a calmarmi.

"Ma perché ti fissi su questo fatto che deve per forza accadere?" domando mettendomi seduta.

"Perché voglio diventare zio". Sbuffa.

"Chiedilo ai tuoi fratelli... Su di me non contare, o almeno.. Non per ora." Dico ridendo.

Ermal si arrende e finalmente non tocca più questo argomento.

"Quei due là ancora non tornano dalla camminata, vieni in acqua con me?" mi domanda.

"Si, dai".

Mi alzo dallo sdraio mettendo via gli occhiali da sole e lo seguo in acqua.

Lui entra senza problemi, ma io ci metto un po'.

"Dai, buttati che non è affatto fredda..." Dice iniziando a schizzarmi. 

"Non è fredda? Scherzi? Ieri era molto, ma molto più calda". Gli ricordo.

"Ma oggi non è ieri, quindi fai un bel tuffo, se no ti ci butto dentro io..." Lo guardai male per un secondo. 

"Non osere..." Non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo sott'acqua con lui.

"Me la paghi riccio". Inizia così una vera e propria lotta. 

Nonostante Ermal sia così, che dice cose che mi fanno imbarazzare gli voglio un grande bene, mi sembra di conoscerlo da una vita, quando in realtà lo conosco solo da una settimana.

Fabrizio's Pov.

Sto tornando dalla passeggiata con Silvia. Abbiamo parlato tanto in questo tragitto e mi anche con lei Matilde ha parlato del fatto che vorrebbe dirlo ai suoi. Gli ho raccontato così di stanotte.

Arriviamo vicino alla nostra postazione, ma non vedo ne Ermal, ne Matilde.

"Dove saranno andati?" Domando a Silvia, notando che stava guardando nello stesso punto.

"Boh... Non saprei!" Mi guardo attorno e poi lì vedo in acqua. Scoppio a ridere davanti alla scena che mi si presente. Ermal che continua a buttare sott'acqua la povera Mati.

"Eccoli là.." Li indico a Silvia.

"Abbiamo camminato abbastanza per oggi, raggiungiamoli dai!" Afferma Silvia accennando un sorriso. 

La seguo verso gli ombrelloni, mi tolgo la maglietta e appoggio gli occhiali da sole nello zaino. Li raggiungiamo in acqua e appena la mia donna mi vede, mi viene in contro.

"Salvami... C'è un riccio cattivo che vuole affogarmi..." Mi spiega mettendosi dietro di me.

Mi circonda la vita con le braccia, e cammino verso Ermal.

"Cos'è questa storia che vuoi affogarmela?" Domando ridendo.

"Non è che voglio affogartela Fab, però non può dirmi che l'acqua è fredda quando in realtà non lo è..." Si giustifica.

"In effetti Mati, l'acqua non è fredda..." Dico stando dalla parte del riccio per vedere cosa fa.

"Cosa? Lo difendi anche?" domanda facendo la finta arrabbiata.

"Questa volta si..." Il riccio mi batte il cinque e Matilde si stacca da me

"Ma non è giusto, va beh Maria, io esco.." Dice alzando le mani in segno di arresa per camminare verso la riva.

"Ma Maria non c'è..." A questa risposta si ferma e si volta verso di Ermal scoppiando a ridere.

"Ma come ti vengono certe risposte?" domanda Silvia.

"Non mi vengono, le ho già in mente..." Ci spiega.

"Ah beh, allora sei messo proprio male..." afferma Matilde asciugandosi una lacrima.

"Ho visto che c'è il pedalò libero, facciamo un giro?" domanda.

Accettiamo tutti quanti la sua proposta e torniamo a riva. Prenotiamo il pedalò ma prima di entrare in acqua con ciò, Matilde si allontana per prendere il telefono.

"Non abbiamo ancora delle foto insieme, perciò è obbligatorie farle... Voglio ricordarmi questa vacanza una volta che saremo tornate a casa e mi deprimerò quando vedrò la strada fuori dalle finestre e non il mare..." Ci spiega.

Ringraziamo il signore ed entriamo in acqua con il pedalò. Alla guida siamo io ed Ermal, mentre le ragazze sono sedute dietro.

Matilde sta scattando già molte foto con Silvia.

"Capisco che voi ragazze uscite meglio in foto, ma una foto anche con noi no?" Domanda Ermal ironicamente.

"Adesso le facciamo anche voi brontolo". Risponde Matilde.

"Riccio, brontolo... Un altro nome no?" domanda Ermal.

"Ci penso e te lo dico, ok?" domanda Matilde.

"Basta dai. Intervengo io ridendo.

Andiamo un po' più lontano e non appena siamo lontani abbastanza ci fermiamo. Iniziamo così a scattare molte foto. Alcune serie, altre stupide. Viva i trenta e i quarantanni insomma.

Continua...

Allora, eccoci qui con il solito capitolo serale.

Vi devo dare le due notizie.

Quella cattiva, e quella buona. Solitamente si parte da quella buona, ma non questa volta. Volevo avvisarvi che mancano solo dieci capitoli alla fine di questa storia, ma non temete.

La buona notizia è che però ho  in riservo per voi tante altre sorprese

Vi voglio bene, sappiatelo questo 💙

Il senso di ogni cosa.  [Fabrizio Moro - #WATTYS2020].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora