Che buffa amicizia

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dedicato a: ultima_onda

Quella sera congelavo.
Dopotutto però, era normale, insomma il ventiquattro dicembre fare freddo era estremamente normale.
Io ero rintanato nella mia giacca felpata, con le labbra screpolate dal vento. Camminavo in centro spedito, come se non ci fosse stato un domani.
Ad un certo punto però, sentii il mio nome urlato da qualcuno.
"Eren!" Mi voltai circospetto e vidi la pazzoide che mi sorrideva.
"Ehi Hanji!" La salutai, tremando un po'.
"Che fai in giro di bello? Prendi il regalo a Levi?"
Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
Lei si mise a ridere e lasciò perdere.
"No, in realtà sono venuto qui perché devo fare il regalo a Mikasa, è da un po' che non si fa sentire." Risposi, ad occhi bassi.
"Brutta situazione eh... tranquillo, si risolverà tutto, mi sono già capitate cose simili e vai sicuro, se siete veri amici lei guarirà. Ci vuole solo un po' di tempo."
Io mi strinsi nelle spalle, pregando fosse la verità.
"Bhe, senti, ma pensi che Levi me lo faccia il regalo? Perché in quel caso risulterei maleducato a non ricambiare."
"Perché dovrebbe farti un regalo scusa?"
Mi sentii un po' offeso.
"Ah niente, pensando al Natale e alla frase che hai detto prima..."
Lei mi guardò di sbieco, non capendo. Poi si schiantò una manata in faccia urlando: "Ma certo!"
Io la osservai, senza capire.
"Cosa?" Chiesi, curioso.
"Io intendevo il regalo di compleanno."
"Perché il regalo di compleanno? Che c'entra?"
"Domani Levi compie 20 anni."
Silenzio.
Io rimasi senza fiato, per almeno un minuto.
Un minuto di pausa, in cui il mondo mi crollò addosso come una valanga.
"IL SUO CHE?"
"Compleanno."
"CiaoHanjidevoandareaprestobuonnataleciao."
Alla velocità della luce me ne andai, scappando verso casa.
Dimenticai completamente il regalo per Mikasa, concentrandomi solo su Levi.
Ero scioccato e mi sentivo uno stronzo, eravamo amici e stavo per non fargli niente al giorno del suo ventesimo compleanno.
Non ricordavo proprio che fosse nato a Natale.
Cioè, probabilmente non l'avevo mai saputo, ma... dai seriamente, chi nasce a Natale oltre Gesù?
Pensai a cosa fargli, a cosa regalargli.
Cosa gli sarebbe piaciuto? Un libro? Vestiti? Cosa?
Non conoscevo a fondo i suoi gusti, mi sembrò un po' una cavolata qualsiasi tipo di idea mi venne in mente.
Seduto sul letto, a fissare il vuoto. Riguardai la nostra infanzia come un film e tutte le scene passate mi attraversarono la vista.
Momenti felici, tristi, soli.
Cercai qualcosa nella mia testa che potesse ricordarmi una qualcosa particolare.
Solo... una scena.

I centri commerciali li ho sempre odiati, fin da piccolo, erano troppo freddi, troppo pieni di gente. Eppure quel giorno, a soli dieci anni, poco tempo dopo che Levi mi aveva comunicato del suo imminente trasferimento, mi trovavo in uno di quest'ultimi da solo.
Insomma ero con Levi, a vedere un film.
Mia madre ci aveva lasciati al cinema nel posto sopracitato, dove la gente camminava e parlava, spedita e veloce. Le persone sanno essere talmente stressate da non rendersi conto del mondo che li circonda.
Uscimmo dalla sala camminando verso la porta che dava fuori, dove mia madre ci aspettava, io ero una responsabilità di Levi.
Ma neanche a farlo apposta successe qualcosa di improbabile.
Sin da piccolo sono stato un bambino diverso, insomma distante dai miei amici. Non che me ne rendesssi conto, certo. Forse fino a quel giorno ero convinto di essere esattamente come i miei coetanei, non ricordavo le cose che facevo, pensavo fossero scontate.
Comunque, già da ragazzino, cominciarono ad esserci bambini che mi maltrattarono, per qualcosa che io non capivo. Dicevano che ero diverso, perché avevo dei comportamenti strani. "Gay", "Frocio", "Ricchione". Parole buttate al vento che volavano nella mia testa, io ci pensavo continuamente senza riuscire a darmi una risposta. La cosa a dire la verità durò fino alla quinta elementare, solo in prima media, gli insulti diminuirono fino a sparire.
Fatto sta che quel giorno di Marzo, incontrai i miei compagni. Mi videro con Levi e per qualche motivo di cui io non ero a conoscenza, cominciarono a prendermi in giro.
Furono crudeli, spietati. Con le parole che uscivano a fiottii e io lì, a fissarli. Lo sguardo perso e triste, fino a che le lacrime fuoriuscirono lentamente dal mio volto. Piccole gocce salate, silenziose come Levi. Lui li guardava nervoso, forse era stato sempre cupo, magari non me n'ero mai reso conto.
"Basta!" Urlò in mezzo alla folla, qualche faccia sconosciuta si girò, per poi risparire nel suo anonimato.
Mi prese per mano e, seguiti dalle urla dei miei compagni, ce ne andammo.
Io singhiozzavo, ridotto al non capire, perché troppo piccolo.
Uscimmo dal centro commerciale e ci sedemmo su un muretto.
Levi ancora stringeva le mie dita, ci misi un po' a rendermi conto che lui piangeva.
Dal quel viso impassibile, lacrime lente e sole scendevano. Gli bagnavano le guance, sussultanti.
Noi due, lì seduti, da soli. A piangere forse per la stessa cosa o forse per motivi apparentemente distanti e diversi.
Ma eravamo lì, insieme.
Che buffa amicizia.

Seduto sul letto, a fissare il vuoto.
Questo ricordo passò nella mia mente velocemente, una specie di flashback.
Ma capii quale sarebbe stato il regalo giusto per Levi, il regalo perfetto.
Riuscii in fretta, arrancando scuse con i miei.
Come mi fosse venuto in mente, proprio non lo capii, ma sapevo che era la cosa giusta.
Gli comprai un film, o forse il film.
Il titolo non era importante, nemmeno il contenuto, ma solo ciò che rappresentava.
Così aspettai la notte in silenzio e se le persone attendevano il Natale, come i bambini che vogliono i loro regali, io volevo solo uscire e dargli ciò a cui avevo pensato.
Le ore passarono come sempre, mi svegliai prestissimo, solo per poter chiamare Hanji e assicurarmi che Levi fosse rimasto a Shingashina.
Lei mi rispose assonnata e sbadigliando. "Sì, certo che è rimasto. Dove vuoi che vada?"
Io sorrisi, senza preoccuparmi del fatto che lui dovesse sentirsi terribilmente solo.
Bussai alla sua porta a tipo le 8:00 di mattina, ignorando la possibilità che lui stesse dormendo.
Mi aprii stropicciando gli occhi scuri, senza capire il motivo del mio arrivo.
"Auguri!" Urlai, dato che non c'erano i suoi colleghi universitari.
"Per me?" Indicò incerto il pacchetto che tenevo.
Annuii con la testa e glielo porsi.
Lui mi volse uno sguardo agitato, come se una cosa del genere non se l'aspettasse per nulla al mondo. Sfilò via il regalo dalle mie mani, toccandolo delicatamente.
Io fremevo, nel frattempo.
"Non so se ti possa piacere." Non rispose.
Scartò lento la carta, sfiorandola silenzioso. L'ansia mi pervadeva ogni singola parte del corpo.
Quando lo vide, fece la cosa più assurda che avrei potuto immaginare.
La cosa che non faceva, che non aveva mai fatto.
Rimasi paralizzato alla vista di quella scena.
Levi rise.
Rise aprendo la bocca e mostrando i suoi denti, rise per davvero.
Non durò molto, ma fu intenso. Sembrò essere davvero un miracolo di Natale.
"Buon compleanno." Gli sorrisi innocentemente.
Lui mi stupì di nuovo, lasciandomi scioccato e tremante.
Mi si avvicinò, per poi avvolgermi in un abbraccio.
Io congelai sotto il suo tocco.
In un silenzio ghiacciato, noi due ci ritrovammo a stringerci, come per coprirci dal freddo.
Come quel giorno, dove magari avremmo voluto solo abbracciarci e non l'abbiamo mai potuto fare.
Che buffa amicizia.

SPAZIO AUTRICE

TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A ultima_onda, TANTI AUGURI A TE!
Sì, l'ho fatto mia cara. Ho scritto questo capitolo per te, a sorpresa. Ed è stata un'impresa perché ho dovuto tenertelo nascosto, ma senza destare sospetti, quindi ho dovuto scriverlo sulle note del telefono...
Spero che ti piaccia comunque, anche se so che tu li leggi e mi aiuti sempre a correggere i capitoli, per stavolta però ho dovuto pubblicarlo lo stesso senza il tuo prezioso aiuto.
Bhe, oltre questo, tanti auguri amore mio! Ti amo tanto, troppo e... lo sai.
Scusate ragazzi, vi ho ignorato. Comunque, ciao a tutti! Contenti vero? Sono stata brava, ho pubblicato due capitoli in due giorni eh eh. In più ho amato scriverlo vi giuro. Peccato che ora sta tornando il tempo bello e quindi Natale non c'entra un granché. Pazienza.
Mi raccomando però, fate gli auguri a ultima_onda perché oggi 9/04/2018 è il suo compleanno e si merita di essere amata da tutti voi! Inoltre, come già in precedenza ho detto, lei mi ha convinto a scrivere questa storia, lei ha ideato molti capitoli e mi aiuta alla correzione e alla "sponsorizzazione" di tutto ciò.
Lei è la mia manager del cuore.❤
Grazie a tutti per essere arrivati sino a qui.❤

Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora