Eren's Pov
Chiamai mia madre, tre volte di seguito.
Dopo dieci minuti, mi arrivò un messaggio.Mamma🙅
Non ti può accompagnare qualcuno? Scusa quando arrivi ti spiego.Guardai il telefono sconsolato e mi diressi verso Erwin, con la faccia da cane bastonato.
"Sì?"
Gli spiegai la situazione e lo pregai di portarmi in macchina con lui e gli altri, ovvero Levi ed Hanji.
Lui accettò tranquillamente, alla fine non ero un peso particolare, un tappa più o un tappa in meno non avrebbero fatto la differenza.
Verso le una, dopo aver mangiato gli avanzi della sera prima, salutai Reiner e Berthold che erano rimasti lì a sistemare.
"Grazie per la serata!" Mi disse Reiner ridendo, io lo guardai male.
Salii nell'auto nera di Erwin, mettendomi sul sedile posteriore.
Hanji saltellando aprì lo sportello che si trovava sul posto accanto al guidatore.
"Sto davanti!" Levi sbuffò, alzando le spalle.
Si sedette vicino a me, ma abbastanza lontano, ignorandomi quasi.
La testa ancora mi faceva male e avevo paura che il viaggio non mi avrebbe aiutato a far passare la nausea.
Guardavo la pioggia fredda che scorreva sul finestrino dell'auto, io mi stringevo nella felpa che non era mia, lanciando qualche occhiata al corvino che evidentemente tremava con semplicemente addosso le maniche corte.
"Non hai freddo?" Erwin glielo chiese come se fosse stata una semplice constatazione, guardandolo dallo specchietto.
Hanji lanciò uno sguardo.
"No, lascia stare."
Io mi sentii lo stomaco in groviglio, avevo la sua cazzo di felpa e non volevo ammetterlo.
Ma lui sentiva freddo, doveva riprendersela. Io me la tolsi, alla fine sotto avevo le maniche lunghe.
Gliela porsi senza dire nulla, semplicemente aspettai che la prendesse.
Lui cercò di arrancare scuse evitando di prenderla in mano, ma io in silenzio insistetti.
Alla fine, la riprese.
Nessuno disse nulla.Il viaggio continuò ancora, fino a che non cominciò un terribile pezzo di strada.
Le curve erano una dietro l'altra e non smettevano più, inoltre Erwin andava troppo veloce.
L'alcool ancora girava nel mio corpo e io cominciai a sentire tutto quello che avevo mangiato risalirmi sù per lo stomaco.
'Ti senti bene?" Levi mi guardò stranito, non dovevo avere un bell'aspetto.
"Non molto."
Decisi di spostarmi nel mezzo, avvicinandomi automaticamente al corvino, per guardare la strada dritta a me.
Piano piano la testa cominciò a placarsi, rendendomi però ancora travagliato.
Mi stesi con la schiena sul sedile, la musica che veniva dalla radio nel frattempo faceva da sottofondo alle mie palpebre pesanti che si stavano chiudendo lentamente.Levi's Pov
Piano piano vidi Eren che cominciava ad appisolarsi, alla fine riuscì a prendere sonno.
C'era un unico problema.
Si era addormentato su di me.
La verità è che spostandosi la sua testa era andata a finire sulla mia spalla, rendendo il tutto molto equivoco, date le occhiacciate che ci mandava Hanji, sclerotica.
Lo guardai un po', osservando come stesse beatamente sognando chissà che. La sua bocca era semi-aperta, il che lo rendeva quasi carino... Fino a che.
Fino a che dalle estremità delle labbra uscì della saliva, mi piantai una mano in fronte.
Non era un bello spettacolo.
Affatto.
Ma la cosa da un certo punto di vista, mi intenerì. Stava bene, si stava riprendendo almeno.
Presi un fazzoletto dalla tasca dei jeans e lo ripulii, come si fa con i vecchi. Lo avrei ricattato con tutto ciò.
Comunque la sua testa pesante appoggiata sulla mia spalla non mi dava fastidio, insomma, era una cosa carina.
Mi odiavo.
Lo avrei incasinato di nuovo con i miei sentimenti del cazzo? Lo stomaco che un tempo mi aveva accompagnato in tante belle avventure ora era in subbuglio, non capivo cosa mi stesse succedendo.
Sapevo solo che guardare Eren dormire mi rendeva felice, in quel momento bastava e avanzava.
Alla fine riuscimmo ad arrivare davanti alla casa del castano, che si prese le tempie tra le dita appena ci fermammo, facendo rumori strani che assomigliavano a lamenti. Si guardò intorno, cercando di capire dove si trovasse.
"Dai ti dò una mano." Aprii lo sportello e gli presi lo zaino dal portabagagli, lui scese dall'altra parte salutando Erwin ed Hanji.
Aprimmo la porta, cercando di capire chi fosse in casa.
"Oh, Levi, Eren!" Carla si avvicinò abbracciandoci e scusandosi per aver fatto accompagnare suo figlio anche al ritorno, anche se da persone diverse.
Io risposi che non era stato un disturbo ed era vero. Ma la mia affermazione mi fece notare la presenza di Grisha, che tossì alle mie parole.
Non lo calcolai più di tanto, anche se in cuor mio avrei voluto fracassarlo di botte.
"Va bene, grazie Levi, ci sentiamo." Eren sembrò quasi improvvisamente riprendersi dalla stato post-coma in cui si trovava e in qualche modo cercò di farmi andare via.
Io lo guardai senza capire, Carla mi imitò.
Si passò una mano tra i capelli, quasi provando a sistemarli. Grisha nel frattempo ci osservava nella penombra della cucina.
Io posai lo zaino sul pavimento e rivolsi due saluti a Carla, ma Eren continuava a volermi quasi cacciare.
"Ma che c'è?" Gli chiesi, abbastanza infastidito da quell'atteggiamento che nei miei confronti non aveva mai preso.
"Nulla Levi, semplicemente, ciao!" Sfogò la sua ansia su di me, spingendomi letteralmente verso la porta.
Cominciò seriamente a darmi fastidio, così le parole che dissi poco dopo mi uscirono automaticamente senza pensare, come serpenti velenosi che si intrecciavano nella mia lingua.
Gli spostai il braccio bruscamente e rivolsi uno sguardo sprezzante verso i due genitori.
"Cercate di tenere vostro figlio a bada dopo una sbronza!"
Detto questo, notai a malapena lo sguardo di terrore che calò negli occhi di Eren e uscii.
Sbattei la porta alle mie spalle, ma dopo tre passi lui mi raggiunse.
"Ma che cazzo pensi di fare!?" Non era stata giusta la mia azione, ma non mi sarei mai permesso di lasciar stare il mio ribollente orgoglio.
"Che vuoi scusa? È la verità, sembri esagitato."
Lui aveva ancora gli occhi appannati, stanco dall'aver dormito in macchina.
"Dio Cristo Levi, ma che cazzo di problemi hai? Sono stato un fottuto mese chiuso in casa per una cazzata e tu, dopo che mi hanno appena ridato una chance, vuoi mandare tutto all'aria?"
La cazzata ero stato io, la colpa era mia.
"Datti una calmata, ho solo detto la verità. Ora veditela tu, ciao."
Incazzato nero, con lui e le sue paranoie, me ne andai, lasciandolo a stringersi i pugni sotto il portico di casa.
Finiva sempre così, sapevo inoltre che il tutto si sarebbe potuto evitare se io non avessi fatto lo stronzo.
Anche se era stato lui a dare ancora peso alla presenza di suo padre, che rendeva tutto più difficile.
Entrai in macchina, sbuffando. Ignorai le domande perplesse di Erwin ed Hanji e lasciai la casa di Eren, convinto che presto sarei tornato a trovarlo, che tutto sarebbe andato bene.SPAZIO AUTRICE
HEI!
Come va guys? Io sto morendo di stanchezza raga vi prego uccidetemi.
Mi mancano solo 4 giorni di scuola, QUATTRO.
Che stress.
Anyway, vi piace il nuovo capitolo? È un po' più corto lo so, ma sapete questo è solo l'inizio di una successione di cose infinite che io e ultima_onda abbiamo ideato insieme, aaaaah non vedo l'ora. Sclero tantissimo solo a pensarci.
Quindi, vado a scrivere e ideare cose.
Stellinate (eheh) e commentate se vi è piaciuto e... A presto!
Ciao.❤
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Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)
FanfictionEren ha 17 anni e vive con i suoi genitori, è sereno e ogni giorno si vede con il suo gruppo di amici. Ha una vita normale, ordinaria e odia andare a scuola. Non sembra succedere mai nulla, fino a che nella sua vita torna qualcuno di inaspettato, un...