Vero o falso

1K 89 39
                                    

Eren's Pov

A cena, mangiammo la pizza.
Eravamo parecchi, ma non si sa come Reiner era riuscito a portarsi dietro una quintalata di cibo, e non solo.
Io mi sedetti vicino a Sasha, che già mangiava cose a caso trovate in giro.
Eravamo nella casa immensa, che nonostante fosse isolata e in mezzo al verde, era quasi più moderna di quella in città.
Anche se manteneva sempre quella tradizionalità che la famiglia Brown amava.
Mentre aspettavamo il cibo, ci mettemmo tutti a guardare Hanji e Levi che giocavano a nomi cose e città, perché loro erano ragazzi spensierati, a detta di Hanji.
Levi era presissimo, non voleva far vincere la sua coinquilina. Ma anche lei ce la metteva tutta. Il fatto che trovassimo interessanti due ventenni che cercano di uccidersi a vicenda perché non riescono a trovare una città con la P, dimostrava quanto ci stessimo annoiando.
"Su ragazzi, ben presto troveremo un passatempo molto più divertente." Disse Berthold, ammiccando nella nostra direzione.
Hanji ribatté, dicendo di essere l'essere più divertente che fosse mai esistito.
"Ha ragione Bert, dai ora mangiamo che è pronto, poi abbiamo una sorpresa grandiosa da mostrarvi!" Reiner sicuramente aveva organizzato qualcosa con l'alcool che si era portato dietro, ne ero certo. Ma ancora cercavo di rimuginare su cosa avessero realmente in testa.
"Io amo la pizza." Confermò Sasha, estasiata.
"E che non l'avevamo capito?" Rispose Armin, alzando gli occhi al cielo. Un'ossessione.
Quella sera fu divertente e riuscii anche a scambiare qualche parola con Levi, anche se non sapevo mai come comportarmi.
Sapevo di dovermi scusare e di doverlo ringraziare, ma non sapevo come avrei dovuto farlo.
Rimanevo sempre interdetto, non riuscivo a "sciogliermi", ecco.
Questo conflitto interiore che vivevo con me stesso, mi rendeva sempre molto nervoso quando mi trovavo vicino a lui e ancora mi chiedevo perché, perché mi sentivo sempre così?
Nel tempo, qualcosa mi sfuggiva sempre di più. I miei sentimenti facevano a cazzotti, non sapevo cosa fare.
Ignorando ancora le mie emozioni, finii di mangiare.
Il proprietario di casa era sempre più esaltato.
Sparì per qualche minuto insieme a Berthold e ritornarono con minimo sei bottiglie piene zeppe di superalcolici.
Come immaginavo.
"Ragazzi, ma che avete intenzione di fare, dannazione!"
Erwin era ancora tesissimo, non aveva idea di cosa avessero intenzione di fare e stava sempre in allerta.
Ci spostammo tutti in salotto, seguendo i due amici. Poi ci sedemmo a terra in cerchio, come una specie di gruppo, alla Alcolisti Anonimi.
"Ciao, io mi chiamo Connie e non bevo da due settimane..."
"Ah stasera ti rifai allora!" Commentò Bert, coprendo le nostre risate.
"Allora, spiegazione! Oggi faremo un gioco interessante, si chiama Vero o Falso."
"Lo conosco!" Disse Mikasa alzando la mano come a scuola.
"Praticamente vi spiego, è un gioco semplice. Una persona racconta un'esperienza passata, che può essere una verità o una bugia. Allora tutti quanti dicono o per me è vera o per me è falsa, poi chi ha parlato all'inizio dice effettivamente se è uno o l'altra e chi ha sbagliato deve bere un sorso dalla bottiglia."
Reiner finì di parlare orgoglioso.
"No raga vi prego..." Disse Erwin, sconsolato.
Gli altri però, accettarono, sarebbe stato divertente.
Io decisi che l'avrei fatto, avevo ancora tante cose per la testa e volevo svagarmi, non avrei esagerato.
"Benissimo, inizio io!" Esclamò Reiner, pieno di energia.
"Allora... Da piccolo ho ucciso un pesce rosso." Tutti ridemmo.
"Se è vero fai schifo Reiner..." Commentò ridendo Hanji.
Ognuno disse la sua opinione e poi Reiner ci rivelò la verità, falso.
Io non dovetti bere niente e allegro lasciai la bottiglia che qualcuno mi aveva affibbiato.
"Puah, 'sta cosa è fortissima, cazzo!" Disse Jean, con la faccia che si contorceva.
"Su Jean, non rompere. Ora... Scelgo Berthold."
"Mmh... Okay ce l'ho! Una volta ho baciato una sconosciuta."
"Nah, per me è falsa, non saresti in grado!" Disse Connie, convintissimo.
Anch'io approvai, Berthold sembrava troppo a posto, anche se del contesto non sapevamo nulla.
"È vera." Disse ridendo.
Merda.
Marco mi passò un bicchiere con un sorso di Whiskey dentro, che bevvi senza pensare troppo.
Un fortissimo sapore acido e poi caldo mi scivolò in gola, bruciando le tonsille, ebbi la stessa reazione di Jean.
L'impatto era stato forte, ma non così drastico.
"Bene... Io scelgo Annie!" Indicò la bionda, che lo guardò storcendo il naso.
"Okay, okay. Bene, non ho tatuaggi." Tutti ci mettemmo a pensare.
Era quasi palese che fosse falsa, altrimenti non l'avrebbe detta. Anche se Connie di nuovo si era sbagliato.
Io però alla fine dissi che era vera, quasi consapevole di star sbagliando. Non so perché lo feci, ma volevo provare qualcosa. Nelle ultime settimane ammisi a me stesso di aver sofferto un sacco e forse stavo cercando uno svago nel vero senso della parola.
"È falsa." Bevvi un sorso di Vodka stavolta.
Era ancora più forte e terribile, la testa cominciò leggermente a girarmi e strizzai gli occhi per non lasciarmi cadere.
"Io scelgo Jean." Lui sorrise, annuendo.
"Mi sono fatto i capelli blu in quinta elementare!"

Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora