Otto meno

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La campanella mi risvegliò dai miei pensieri, sfondandomi i timpani con violenza.
Reiner mi diede una pacca rassicurante sulla spalla.
"Su su! Magari ti è andata bene. Non puoi saperlo." Le sue parole mi parvero rassicuranti. Gli sorrisi.
"Seduti, la ricreazione è finita!" La mia insegnante di Fisica era entrata e tra le mani teneva un pacco di fogli, quasi sicuramente le nostre verifiche.
Il panico lo sentii che si stringeva nello stomaco, nonostante avessi studiato parecchio per quel compito.
"Bha, a me sicuro è andata male." Commentò Connie, alzando le spalle.
Io sospirai, pensando a quali sarebbero potuto essere le conseguenze se avessi preso un' altra insufficienza. Innanzitutto mi sarebbe dispiaciuto, perché facendo un liceo scientifico quella sarebbe dovuta essere la materia per eccellenza, ma... no. Non è mai così.
E poi, i miei genitori avrebbero sicuramente pensato ad un mio NON-impegno, dovuto, come al solito, all'uso del cellulare.
Perché sì, è sempre così.
"Allora, volete sedervi!?" La professoressa si sedette composta, con la sguardo grigio e severo. Cominciò a ripetere l'elenco dei nomi, per riconsegnare le verifiche.
"Jaeger."
Feci un respiro profondo e poi mi alzai.
A passi lenti e trascinati mi ritrovai davanti a lei, nervoso.
"Non male."
Guardai incredulo il foglio, quando infine vidi il voto.
Otto meno.
Sorrisi come se non ci fosse stato un domani, ringraziando la prof.
Con lo sguardo perso, tornai a posto, inseguito dalle domande dei miei compagni.
"Quanto?" Sussurrò Berthold, curioso.
Con le dita gli mostrai il numero e lui rimase con la bocca aperta.
Pensai a Levi e fui troppo contento. Era stato lui che mi aveva permesso di recuperare tanto in fretta e quel giorno sarebbe stato fiero di me.
Mikasa mi guardò, nascosta un po' dietro il libro, ancora non mi rivolgeva la parola dalla vergogna.
Eppure mi sembrò di averla intravista a sorridere, sicuramente era felice per me.
Il resto della lezione lo passai a congratularmi con me stesso.
Armin sospirava, annoiato.
"Dai Arm, 8- è praticamente 8 1/2, che sarebbe come quasi 9, cioè."
"In base a quale logica, Eren?"
Lo ignorai.
Jean ovviamente commentò acido.
"Certo, avrai copiato come al solito."
"Guarda che non è che se ho preso un voto più alto del tuo vuol dire che non è merito mio, idiota." La sua risposta come al solito si trasformò nella nostra quotidiana discussione.
I nostri rispettivi amici, al solito, ci bloccarono.
In ogni caso, non avevo tempo di stare a sentire quello sbruffone, ero troppo felice. Anche se la mia media non era ancora del tutto risistemata, quello era un piccolo passo verso la vittoria.
Quando l'orario scolastico giunse al termine, mi alzai in fretta e costrinsi Armin a seguirmi, senza mettersi a parlare con ogni essere vivente che incontravamo.
Dopo un pezzo di tragitto in autobus, il biondo mi parlò.
"Non hai ancora parlato con Mikasa, vero?" Mi feci cupo.
"No. Non so cosa fare con lei, ho paura che qualsiasi mia azione la possa ferire."
Lui sospirò.
"Non riuscirai mai ad innamorarti di lei, vero?" Lo guardai sorpreso, quasi confuso. Che cosa intendeva con quelle parole? Sembrava stesse insinuando qualcosa.
"Non voglio illuderla, Arm. Ovviamente no, non posso innamorarmi di lei, è la mia migliore amica. Io... devo capire tante cose ancora."
Armin annuì, in silenzio. Già a quel tempo, lui aveva capito tutto. È sempre stato intelligente dopotutto.

Arrivato a casa, appena vidi mia madre la abbracciai.
"INDOVINAAA? No anzi, non indovinare. Ho preso 8- a Fisicaaaaa!"
Lei sorrise raggiante.
"Ma che bello! Bravo il mio ragazzo." Con la mano mi scompigliò i capelli, soddisfatta.
Ci sedemmo a tavola, mentre gustavo soddisfatto il mio pranzo, lei commentò allegra.
"Bhe, ora che hai preso questo bel voto, non avrai più bisogno delle ripetizioni."
Il cibo mi andò di traverso.
Cominciai a tossire come un forsennato, costringendomi a respirare.
La guardai, indispettito. Non ero più così contento. Insomma, sì. Volevo prendere un bel voto ed ero felice di esserci riuscito, ma allo stesso tempo mi sentii triste. L'idea di dover smettere di vedere Levi mi ferì, così arrancai scuse.
"Bhe, ancora... insomma, un 8- è praticamente 7... poi se metti che è la prima verifica di recupero diventa quasi 6 1/2."
Lei mi guardò confusa, poi senza fare troppe storie mi lasciò andare in camera.
Non volevo smettere di fare ripetizioni, era questa la verità. Ma non per la materia in sé, solamente per lui. La nostra amicizia sembrava stesse prendendo sempre più piede, non volevo perdere tutto.
Rifugiato nei miei pensieri ci misi un po' a sentire il campanello, era arrivato.
Mia madre come sempre lo fece entrare, salutandolo allegra, le piaceva proprio Levi.
Sentii i suoi passi salire lenti sulle scale e nella mia testa qualcosa cominciò a muoversi.
Così pensai di fare qualcosa di estremamente stupido.

Levi's Pov

Entrai in camera di Eren.
"Ciao ragazzino, come va?"
Lui mi rivolse uno sguardo un po' affrettato, come se stesso pensando a qualcosa, riuscivo a sgamarlo subito.
Mentre appoggiavo svogliatamente le mie cose sul suo letto mi ricordai della verifica, pregai che gli fosse andata bene.
"Insomma, 'sta verifica?" Mi faceva perdere sempre un sacco di tempo, con i suoi interminabili silenzi.
"Ah sì ecco..."
Sembrò essere sul punto di scoppiare.
"Cristo, quanto hai preso?"
"Quattro."
Alzai gli occhi al cielo e mi buttai di schiena sul letto, merda.
"Perché, porca puttana?"
Lui si guardò i piedi, come aveva fatto a prendere quattro, seriamente? Eppure mi sembrava intelligente.
"Senti, non mi interessa. Non c'è tempo per mettersi a farti la predica, cretino. Ora cominceremo a studiare seriamente, chiaro!?"
Per un attimo, alzai la voce. Non capivo perché me ne prendessi tanto a cuore di lui. Che cazzate, pensai.
Spostai le seggiole e lo invitai, poco gentilmente, a sedersi.
Eren titubante si avvicinò e prese il computer.
"Oggi faremo anche due esercizi in più. Se alla prossima verifica te ne torni a casa con un'altra insufficienza giuro che non te la faccio passare liscia."
"Scusa."
Sbuffai, non sembrava sincero.
"EREN!" Dal piano di sotto, Carla lo chiamava.
"CHE VUOI!?"
"Ma non fai prima a scendere, scusa?" Lui ci pensò due secondi e poi accettò il consiglio.
Rimasi da solo nella stanza, davanti al portatile acceso.
Non so per quale motivo decisi di spostare il cursore sulla sezione dei voti, ma azzardai.
Nella mia mente non accettavo davvero un voto del genere, visto il lavoro e lo sforzo che avevamo fatto.
Mi dispiaceva, quasi.
Ma quando guardai su "Fisica" quello che mi apparse davanti non era ciò che mi sarei aspettato.
Controllai almeno tre volte che non avessi sbagliato a leggere giorno o materia, ma alla fine accettai che mi era stata rifilata una bugia.
Provai sentimenti contrastanti, in quei pochi secondi che sarei rimasto solo.
Rabbia, forse.
Mi aveva mentito, perché lo aveva fatto? Non si fidava?
Senso di colpa, forse.
Lo avevo aggredito malamente, sì. Ma come potevo sapere la verità?
Alla fine però, solo un emozione ben chiara si fece largo.
Lei era l'unica che era riuscita a farsi strada, l'unica che pulsava forte.
Felicità.
Ero felice, per Eren.

SPAZIO AUTRICE

LO SO, SCUSATE.
Sì, sono perfettamente consapevole che ormai è passata più di una settimana dall'ultima volta che ho pubblicato e mi dispiace! È che purtroppo non ho avuto tempo a causa della scuola e altro.
Sorry.
Comunque oggi sono tornata con questo bel capitolo dove per la prima volta Levi ha parlato, vi è piaciuta la cosa? Lo spero!
Spero che la storia non vi stia annoiando... Perché davvero, siete importantissimi per me. Sapere che ci sono ormai più di 500 persone che leggono la mia storia, di cui alcuni hanno anche cominciato a seguirla SUL SERIO. Ovviamente per me sono super importanti tutti, ricordate.❤ Però ecco, grazie. Vi voglio davvero bene e scusate se questo capitolo è arrivato in ritardo rispetto al solito.
A presto.❤
(Grazie ultima_onda ovviamente, che lei è la mente geniale che crea queste cose.)

Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora