Hanji's Pov
Nella sala, eravamo rimasti quasi tutti svegli, tranne Connie e Berthold che erano sprofondati nel divano, russando beatamente.
Jean guardava il telefono, annoiato. Isabel e Farlan nel frattempo parlavano con me, che ridevo lanciando ogni tanto qualche occhiata alla porta di Eren e Levi.
Erwin dopo un po' mi si avvicinò, tranquillo e con un pacchetto di patatine rubato chissa dove.
"Dov'è Levi?" Mi chiese, io mi fermai un paio di secondi.
Poi cominciai ad inventare scuse su scuse, cercando di cambiare discorso a tutti i costi.
"Non è andato nella stanza di là?" Disse Isabel indicando proprio la camera dei due.
"Ah sì, l'ho visto che ci andava prima, forse con..."
"Vabé, allora vado a vedere se dorme." Rispose Jean, che avrebbe fatto di tutto per evitare di annoiarsi ancora.
"Ma non ce n'è bisogno!" Lui mi ignorò e si diresse verso la stanza.
Piano piano, come fa un leone per non farsi sentire dalla sua preda, appoggiava le punte dei piedi e in silenzio spinse la maniglia giù, affacciandosi alla porta.
Entrò dentro per poco, poi riuscì e tornò indietro come all'inizio era entrato.
"Dorme?" Chiese Erwin, impaziente.
"Suppongo di sì." La faccia di Jean era perplessa e un po' interdetta.
Farlan chiese spiegazioni.
"Dormiva, sì dormiva. Ma c'era anche Eren con lui."
Io sbiancai, battendomi il palmo della mano sulla fronte.
"Eren?"
"Già."
Rimasero tutti in silenzio, un po' pensierosi.
"Vabbé, comunque ragazzi, ora si va a dormire eh!" Li incoraggiai, sperando che loro ignorassero ciò che Jean aveva appena comunicato loro.
Lo fecero e ce ne andammo tutti a letto.
Io rimasi un po' pensierosa d'apprima, senza sapere cosa pensare.
E neanche sapevo, o potevo immaginare, cosa avrebbero pensato gli altri.
Ma possible che ero l'unica che si rendeva conto di come si guardassero quei due?
Uno, era troppo piccolo, non voleva crederci.
L'altro, troppo chiuso, con il terrore di ferire qualcuno.
Eppure, santo cielo. Levi tutte le volte che Eren si avvicinava se lo mangiava con gli occhi, qualsiasi cosa succedesse, rimaneva lì. Non faceva altro che preoccuparsi, anche se magari poteva essere arrabbiato.
Eren invece, pendeva dalle sue labbra. L'avevo capito, perfettamente. Lo proteggeva, da qualsiasi cosa. Non voleva più sentirsi inutile o bistrattato, lui aveva bisogno di essere importante per qualcuno, ma alla fine era andata a finire che qualcuno era diventato importante per lui.
La notte si appesantì sulle mie palbebre, alla fine. Mi addormantai con l'unica consapevolezza che quei due si sarebbero messi insieme, volenti o nolenti.Eren's Pov
Il sole mi arrivò dritto in faccia, quasi all'improvviso. Mi rigirai nelle coperte, scoprendo poi di non avere molta mobilità nel corpo.
Lentamente, aprii gli occhi, sentendo dentro la mia testa un rumore martellante. Un trapano, una campana gigante, un trattore. La mia testa esplodeva. Sentivo le tempie che bruciavano e la gola asciutta. Con le mani mi massaggiai il capo, sperando in qualche modo di farmi passare quel dolore terribile.
Le coperte bianche intorno a me, che esplodevano di calore, erano stropicciate e confuse tra di loro.
Io indossavo una felpa nera. Non sapevo di chi fosse, di sicuro non la mia.
Poi mi ricordai che ero un'essere umano e che avrei dovuto avere probabilmente anche un nome.
Eren. Sì, questo lo ricordavo.
Ma per due minuti buoni rimasi a fissarmi le mani screpolate, cercando di metabolizzare ciò che mi circondava.
Reiner, ero a casa di Reiner. Piano piano nella mia mente i ricordi si riunirono come un puzzle, anche se a spizzichi e bocconi.
Alzai lo sguardo e mi prese un colpo, Levi era accanto a me.
Mi resi conto che dormiva solo dopo parecchio silenzio soffocato, in cui cercai di non emettere alcune suono.
Lui respirava profondamente, con la schiena rivolta verso di me. Mi cominciai a fare una quantità enorme di domande, evitando di procrastinare il mio vicino impatto con la realtà.
Perché ero nel letto con Levi?
Era successo qualcosa di grave...? Mi ricordai, ero ubriaco.
Credo.
Forse.
Sì, il Whiskey.
Il mio compagno di letto, che sì può sembrare abbastanza equivoca come affermazione, si girò cautamente nella parte opposto in cui stava.
Io sobbalzai, il cuore mi saltò in gola. Lo fissai mentre si sistemava i capelli ad occhi chiusi.
"Levi..." Un filo di voce riuscii a soffiarlo, con la bocca che sembrava imbottita di pane bagnato.
Lui si stese a pancia in sù e mise un braccio sopra gli occhi.
Il sole gli dava fastidio.
"Eren." Mi rispose dopo un po', sbuffando leggermente.
Sembrava pentito di qualcosa e la questione mi fece preoccupare all'ennesima potenza.
"Io..."
"Prima che possa pensare qualcosa di strano, hai solo dormito questa notte."
Mi risollevai, anche se nel frattempo caddi in un imbarazzo profondo e silenzioso.
"Non ricordo nulla." Glielo dissi come se fosse stato un avviso, doveva raccontarmi.
"Immagino."
Vai avanti, porca troia.
"Che è successo?" Chiesi, mostrando evidentemente di voler sapere l'accaduto.
"Niente." Sembrava scazzato e a me la cosa dava sui nervi.
"Che significa, 'niente'." Gli feci il gesto con le virgolette, nonostante sapessi che non poteva vedermi.
"Significa che non é successo nulla di particolarmente interessante, Eren!" Fece un gesto con le mani, come per dire che la questione era finita.
Non volevo che tutto terminasse così, sembrava lui quello appena svegliato dopo una sbronza.
Ma non mi lasciò parlare, anzi.
Ignorò le mie domande, mi voleva nascondere qualcosa, a quanto pare.
Alla fine decisi di alzarmi, di scatto.
La cosa non fu un'ottima idea e non fu neanche come mi ero aspettato. Il pavimento sembrò tremare e le gambe erano stati scambiate con due budini.
"Fermo, idiota."
Levi finalmente si alzò a sedere e piano si avvicinò a me, tenendomi un braccio.
"Sembri un cazzo di storpio, ecco cosa succede poi quando bevi."
Io gli feci il verso, lui mi lasciò stare.
Piano piano, cominciai a prendere possesso dei miei arti e raggiunsi la cucina.
Lui mi seguiva dietro, facendo attenzione che non mi spezzassi il collo cadendo.
Hanji quando ci vide sorrise a 370mila denti.
"Finalmente, sono le 11:30 passate!"
Lui alzò le spalle, io sbuffai.
Mi sentii un po' osservato, Isabel e Jean parlavano guardandomi.
"Gli altri?"
In cucina eravamo solo io, Levi, Hanji, Isabel, Jean e Connie.
"Reiner è fuori insieme ad Erwin, che lo sta sgridando da una decina di minuti. Berthold dorme, come Armin. Marco, non ne abbiamo idea.
Mikasa é andata a prendere il pane in cantina, Annie è al bagno."
Io mi sedetti annuendo, aspettando il pane per fare colazione.
Vidi Hanji che fissava Levi, con gli occhi assatanati. Lui le faceva segno di smetterla.
"Quella felpa è nuova?" Mikasa entrò in cucina, senza neanche salutarmi mi pose la domanda fatidica.
Avevo un vuoto, a dire la verità.
Nonostante sapessi di chi fosse, dentro di me.
Era di Levi, quello che avevo addosso era il suo odore.
Bhe magari il suo odore mischiato a una dose abbondante di alcool, ma c'era anche il suo, ecco.
Solo che non volevo ammetterlo e non ne ero sicuro al 300%, dato che non ricordavo neanche cosa indossassi io la sera prima.
Rimasi in silenzio, guardando il vuoto.
Levi strinse un pugno.
"Domanda troppo difficile? Capisco che è stata la prima volta che ti sei ubriacato ma..."
Non finii di ascoltarla.
Nella mia testa, come un vorticoso puzzle, uno ad uno i pezzi si riavvicinarono.
Il mio cuore prese a battere forte, ad intermittenza.
Senza smettere mai.
Io sapevo qualcosa e non avevo la minima idea di come conviverci.SPAZIO AUTRICE
LO SOOOOO.
SCUSATE.
È più di una settimana che non pubblico, ma vi giuro che questo periodo è davvero stressante e non ce la faccio sempre a mettere tutto insieme.
Poi l'ultima volta ho pubblicato 3 capitoli in due giorni ed avevo perso un po' l'ispirazione, ma oggi ho postato questo bel capitolo e cercherò di rifarlo a breve.
Ho comunque cercato molte idee insieme alla mja fidata ultima_onda e come prova vi riporto questa foto, how to passare una interessante lezione di storia.Questi sono i miei appunti su come Eren si sarebbe svegliato.
Oltre ciò volevi specificarvi una cosa.
Historia e Yimir in questa storia (ahhahah) non sono presenti.
Scusate, ma non volevo mettere troppi personaggi tutti insieme, che poi magari facevano semplicemente da palo.
Già ora ce ne sono molti ed è difficile, comunque magari più avanti metterò anche loro due.
Detto ciò, grazie ancora per le 1000 views e l'altro giorno è successo anche ciò:Detto questo, tenevo a specificarvi che questa storia non è per forza una Riren o una Ereri. (nonostante ci sia nel titolo.)
Semplicemente, è entrambi.
Quindi, nei tag ci sono tutte e due, ecco.
Spiegato questo, volevo augurarvi una buona lettura e nulla, ci vediamo il più presto possibile.❤
STAI LEGGENDO
Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)
FanfictionEren ha 17 anni e vive con i suoi genitori, è sereno e ogni giorno si vede con il suo gruppo di amici. Ha una vita normale, ordinaria e odia andare a scuola. Non sembra succedere mai nulla, fino a che nella sua vita torna qualcuno di inaspettato, un...