Levi e Hanji

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Levi's Pov
Hanji mi stava lanciando delle occhiate.
Io in silenzio sbuffavo, non capivo che volesse. Volevo ignorarla il più possibile, ma lei insistette.
Continuava a girare intorno al tavolino e mi guardava mentre mangiavo la strabenedettissima mela, l'ansia.
"Mh, sei strano sai da un po' di tempo." Vaga, parlò.
"Che vuoi Hanji?" La trovai fastidiosa, perché si metteva sempre in mezzo a situazioni strane che riguardavano me.
"No nulla, signor Permaloso. Dico solo che da quando siamo arrivati a Shingashina sei diventato un po' più allegro, sembri incredibilmente sollevato."
"Ma smettila idiota, sei tu che ci vedi male con quegli occhiali mezzi rotti." Mi alterai e respinsi le sue allusioni/frecciatine.
"Inoltre, avverto della tensione." Mi ignorò completamente.
"Come se tra qualcuno, di questo nuovo gruppo di amici e tra qualcun altro, del nostro di gruppo, stesse succedendo qualcosa. Interessante non credi?"
Alzai gli occhi al cielo, pronto a sbottare.
"Piantala."
"Tu non l'avverti questa sensazione?" Si comportava come se fosse stata sola e ignorava totalmente le mie considerazioni, che assomigliavano più ad intimidazioni.
"No." Risposi, annoiatissimo.
"Insomma, per me a qui piace qualcuno." Sentenziò, convinta.
Io la presi per il verso sbagliato e lei riuscì a fregarmi, che idiota.
"A me non piace Eren!" Ribattei, furioso.
Le si illuminarono gli occhi, come se fosse riuscita a trovare il tesoro più prezioso della terra.
"Eren...? Ma come, io non ho nominato nessuno. Né lui né te."
Sbiancai.
Rimasi in silenzio.
Porca troia.
"Bellino che sei." Rise.
Io la guardai male, sbuffando.
"Io pensavo che tu ti stessi riferend-"
Non finii la frase, poiché lei lanciò un "sì sì", andandosene a fare la doccia.
Mi buttai all'indietro sul letto, con una mano di fronte agli occhi. A disturbare, per così dire, il mio momento riposo, fu un messaggio di Eren sul cellulare, giusto al caso.
Curioso accesi il telefono e scoprii che mi aveva invitato ad uscire in centro, sorrisi. Lo facevo solo quando ero da solo.
Finalmente eravamo amici e andare a fare una passeggiata assieme sembrava una cosa che facevamo da anni. Anni che in realtà, non erano mai esistiti.
Accettai, completamente mettendo da parte le parole, purtroppo azzeccate, della mia coinquilina.

Eren's Pov

Non riuscivo a smettere di sorridere, sembravo un ebete. Ma come avrei potuto evitarlo? Levi era stato GENTILE con me, la cosa era di rilevanza assurda.
Aveva esplicitamente detto che ci teneva al nostro rapporto, non potevo esserne più felice.
Così decisi di invitarlo fuori per stare un po' insieme, come fanno gli amici.
Incredibile.
Lui non rifiutò l'invito, fortunatamente.
Nonostante fosse sembrato inquietante, visto che ero uscito da casa da tipo venti minuti, ma non mi interessava.
Così mi misi ad aspettare su una panchina in centro, con il sole freddo di Gennaio che mi batteva addosso.
Avevo gli occhi socchiusi mentre con la testa viaggiavo chissà dove, preso da chissà chi.
"Dormi?" Levi era arrivato e mi guardava dubbioso.
Mugugnai una specie di risposta, masticando l'alfabeto in bocca.
"Santo Dio, come sei vecchio."
"Ma sarai tu vecchio, vaffanculo."
Le mie gambe erano tese sulla terra scolpita dai piedi della gente, lui si sedette accanto a me.
"Insomma?" Disse, sommesso. Aspettai un paio di secondi e poi sbuffai.
"Andiamo, dai." Mi alzai di scatto, improvvisamente pieno di vitalità.
Lui mi seguii senza protestare, con le mani appoggiate sulla testa.
"Grazie per voler continuare ad essere il mio insegnante." Volevo dirglielo.
Lui continuò a camminare, senza fare troppi giri di parole o fermarsi a fissarmi.
"Come sei noioso, Eren. Sai che a me diverti, insomma diverte. Poi se posso aiutarti alla fine, mi sta bene." Sembrò indeciso su quali frasi utilizzare.
"E poi Hanji mi ha praticamente costretto quando gliene ho parlato la prima volta, perciò alla fine mi sento in dovere." Mi dette la sensazione di qualcuno che cercava di arrampicarsi sugli specchi, ma sorvolai.
"Hanji? Bhe, allora la ringrazierò." Feci spallucce.
Allora era lui che voleva o era stata lei a costringerlo sul serio?
"Sì, a lei stai molto simpatico e nonostante a volte sembri psicopatica, è a posto."
"Vi conoscete da tanto?" Chiesi, incuriosito da una persona tanto vitale.
"Abbastanza. Lei è arrivata per la prima volta in terzo liceo nella mia scuola, da lì siamo diventati amici."
Annuii, ma non dissi nulla perché capii che aveva qualcosa da aggiungere.
"Dopo, in quarto ci siamo messi insieme."
Mi bloccai e spalancai gli occhi, pensai di aver sentito male.
"COME SCUSA?"
Levi mi guardò storto, come se una reazione del genere fosse esagerata.
"Sì ma non fraintendermi, siamo stati insieme solo quattro mesi."
Quattro mesi mi sembrarono infiniti.
"Dopo però, ci siamo lasciati ed è stata una scelta presa da entrambi. Bhe sì, la nostra relazione era più a due migliori amici che a due fidanzati. Lì ho capito qualcosa in più riguardo la mia bisessualità. Oltre questo, che non credo ti interessasse parecchio, noi due ora siamo solo grandi amici e il nostro rapporto del liceo è stato completamente rimosso da entrambi."
Ascoltai le sue parole con incertezza, come se non mi fidassi ciecamente di lui. Mi sembrava assurdo, cioè che loro due abitassero insieme.
Non ne concepivo appieno il senso. Mi dava fastidio saperlo, più del dovuto.
Continuava a tartassarmi il dubbio, che nella notte, Hanji si infiltrasse nel suo letto, che si baciassero, che fossero amanti segreti giusto per il gusto di farlo.
Un disprezzo continuò a crescermi nel petto, mentre ribollivo a quest'idea. Ma trattenni i miei pensieri, perché avrei fatto solamente la figura dell'idiota.
Levi mi osservò, perplesso.
"Tutto okay?"
"Sì sì, scusa." Ignorai ciò che mi pulsava nelle vene e sorrisi.
Poi, mentre ancora camminavamo verso il nulla, lui cominciò ad farmi qualche domanda.
"Invece tu?"
"Cosa?"
"Fidanzato?"
Ridacchiai, sfregandomi con le mani la fronte.
"Macché, figurati. Sono solo da quando sono nato in pratica."
"Se è per questo, nemmeno io sto insieme a qualcuno da parecchio. Ma tranquillo, anche per noi due arriverà il momento, no?"
Mi sembrò incredibilmente propositivo.
"Non ti piace nemmeno nessuno? Tipo Mikasa o... non saprei, Armin?"
Scoppiai a ridere e lui si sforzò a imitarmi, anche se sulla faccia gli spuntò una specie di espressione schifata, sapevo però che era il suo modo per esprimere divertimento.
"No, nessuno." Risposi, ancora sorridendo.
Infatti era così, non mi piaceva nessuno.
Non mi era mai piaciuto nessuno.
Da sempre.
O forse, erano anni che mi piaceva la stessa persona.

SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi!
Ben ritrovati in this new chapter! (Eh sì, sono super inglesizzata.)
Come va la vita? Io giusto ieri sera sono tornata dalla gita di fine scuola e niente, è andato tutto bene.
Finalmente riesco a postare, dato che come vi avevo detto, non ho potuto scrivere nei giorni scorsi.
Detto questo, stavolta ho preparato, insieme alla mia amatissima ultima_onda , nuove idee, invece che fale tutte all'ultimo momento. Spero tanto che vi piaceranno...(sono convinta di sì😝).
Ora, grazie per aver letto anche questo capitolo, ci vediamo presto, spero, con il prossimo!
(ah comunque, vi amo siamo arrivati a 630 views, grazie.❤)

Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora