Buon compleanno Reiner!

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Eren's Pov

Lo zaino era relativamente piccolo, ma io comunque non riuscii a trovare abbastanza cose da metterci.
Mia madre imperterrita continuava ad insistere, dicendo che non potevo partire così sprovvisto.
"Mamma sto via due giorni, mica due mesi!" Lei sbuffò, continuando a ripetere che se fosse successo qualcosa, io non avrei avuto l'occorrente.
Mio padre bussò alla mia porta, giusto per farsi sentire, dato che era aperta.
Ci guardò, un po' perplesso. Dato che io stavo cercando di strappare via una mia maglietta dalle mani di Carla, mentre lei invece la teneva stretta tra le sue.
"Reiner e Marco sono arrivati." Mi disse, serio.
Annuii, senza fare conto più di tanto alla sua presenza.
"Ecco, vedi Eren, guarda come ti sei ridotto! A fare la valigia all'ultimo secondo e ora hai anche il letto sfatto, possibile che non sai organizzarti?"
Chiusi lo zaino e me lo piazzai sulle spalle.
"Scusa, scusa, scusa. Hairagionelaprossimavoltacistoattentociao!" Corsi giù per le scale, dopo aver dato un bacio sulla fronte a mia madre e un'occhiataccia a mio padre.
Aprii la porta di casa e vidi Berthold che sbracciava dal finestrino di una Rolls-Royce.
"Arrivo!"
Li raggiunsi in auto e salutai la madre di Reiner, che era al volante.
"È un piacere vederti, Eren." Mi rispose sorridendo, a quanto pare i suoi genitori erano tornati per il suo compleanno e lui se ne andava via. Fantastico.
Che poi in realtà, il compleanno di Reiner sarebbe stato il giorno dopo, ma lui si era preso a disposizione tutto il weekend.
"Mi sembra di non vederti da una vita, stecchino!" Disse il festeggiato.
"Madò, davvero." Dissi io, più che daccordo.
Berthold mi disse che aveva paura di un mio possibile rifiuto, a questa festa.
"Per la punizione sai, ti saresti perso una gran cosa." Disse, rivolgendo uno sguardo a Reiner, che sorrise sornione.
"Una gran cosa per un motivo particolare?" Chiesi, senza capire.
"Nah, nulla di che. Solo una festa."
Non era vero, i due avevano progettato qualcosa, ne ero certo.
E si sapeva che Reiner amava divertirsi. Ma evitai di fare altre domande, dato che sua madre era lì in ascolto.
Il viaggio proseguì normale, non potevamo esagerare come al solito in quella situazione, ma effettivamente Berthold mi confermò ciò che mi aveva detto Armin giorni prima, riguardo Connie e Sasha.
Sospirai, non ce li vedevo proprio.
Ad un certo punto cominciai a sentire un odore insolito di verde, di prato.
Davanti a noi si estendeva una grande vallata, circondata da alberi e pianure immense.
Il sole era splendido e caldo, per essere a metà Marzo a malapena, era in anticipo.
Passammo anche davanti a un enorme fattoria, dove abitava un pastore che portava al pascolo le sue pecore.
Abituato al clima frenetico di Shingashina, ci misi un po' ad abituarmi. Ma mi trovai davvero bene, quel luogo sembrava fatto apposta per risanare le persone.
Piano piano con la macchina ci avvicinammo a una grande casa, che era incastrata tra due colline, su una grande pianura circondata da alberi alti e slanciati.
"È casa tua quella, giusto?"
Reiner annuì, orgoglioso. Amava quel posto, anche se le sue visite non erano poi così frequenti.
Arrivati, scesi prendendo una grande boccata d'aria. Nei polmoni mi si intrufolò una fresca sensazione di benessere.
"Allora ragazzi, vi aiuto a levare le cose dal portabagagli."
Berthold e Reiner si scambiarono un'occhiata.
La macchina era piena di roba, dalla carne da fare alla griglia, alle patatine, alla bibite di ogni tipo.
Davvero, di ogni tipo.
Infatti, notai subito una bottiglia di vino, che era stata nascosta malamente dietro a un sacchetto del pane.
Reiner diede alla madre due bottiglia di Coca Cola da portare dentro e appena si girò tirò fuori la bottiglia e la portò via di nascosto, a metterla in un posto il più possibile lontano dalla vista di tutti.
"Reiner... Perché? Ti prego..." Lui sorrise.
Che ci avrebbe fatto poi, con una bottiglia di vino.

Presto scaricammo tutta la quintalata di cibo e fummo lasciati soli.
La casa era enorme, metà in mattoni e metà in legno.
Dentro c'era un enorme salotto, con un divano blu e delle poltroncine azzure gialle sparse.
A quanto pare era stata pulita prima del nostro arrivo, Reiner spiego che era stato un loro dipendente, tipo maggiordomo.
"Ma scusa, noi dove dormiamo?"
Chiesi, cercando di capire dove si trovassero le stanze.
"Bhe, ci sono quattro stanze. Non bastano per tutti, ma fa niente. Dormite dove volete."
Pensai che alla fine avremmo dormito tutti sul pavimento. Feci un giro e vidi che le camere di cui avevamo parlato prima erano abbastanza piccole, ma insomma non troppo. Erano simili tra loro, con delle travi di legno sopra il soffitto. I letti erano delle mezze piazze, due persone ci stavano.
Inoltre c'erano anche due bagni e una cucina spaziosissima, che però non avremmo usato quel pomeriggio. Perché avremmo mangiato fuori, in un altro tavolo, che era una specie di tavolata di legno enorme, con delle panche ai lati.
L'aria era pulita e il cielo terso come non mai.
"Arriva qualcuno!" Disse Berthold, sbracciando.
La macchina dentro portava Annie, Marco, Jean e Mikasa.
Salutai tutti felice come una pasqua, anche con loro nell'ultimo periodo avevo azzerato i rapporti.
"Che è tutta 'sta felicità Eren?" Mi chiese Annie, con quella sua solita aria di superiorità, che l'ha sempre contraddistinta.
"È per noi, no?" Rispose Mikasa, ridendo.
"Ma levati va', fammi andare a vedere questa sottospecie di reggia." Jean riusciva ad essere sempre un gentiluomo con me, Marco lo apostrofò, scusandosi da parte sua, come sempre.
Piano piano, arrivarono tutti.
"Cristo, siamo una marea questa volta." Osservò Armin, che era arrivato da pochi minuti in più rispetto agli altri.
"Davvero." Confermò Mikasa.
Arrivarono ben presto le due ultime macchine.
Una era guidata da Erwin, che trasportava Levi ed Hanji.
L'altra era guidata da Isabel, con Farlan e Petra.
"Ben arrivati!" Urlò Reiner, mentre le due auto parcheggiavano.
Quando vidi uscire Levi, sbiancai. L'ultima volta che avevamo parlato era stata quando davanti a scuola avevo quasi azzannato mio padre. Nei giorni seguenti avevo spesso pensato se scrivergli o meno, ma poi mi ero sempre trovato bloccato.
Lui però sembrava tranquillo, al solito.
A distogliermi dai pensieri però, fu un urlo agghiacciante da parte di Sasha.
"Che è successo?" Mi avvicinai alla macchina di Isabel, dove tutti si erano radunati e fissavano il portabagagli.
Dentro, una quantità immane di alcool.
Vodka, Whiskey, Tequila.
"Ma sei impazzita!?" Disse furioso Erwin ad Isabel.
Lei con sguardo innocente si fece indietro.
"È stata Petra!" Indicò la ragazza, che guardava tutto spalleggiando.
"Ragazzi dai! Reiner mi aveva chiesto di portare qualcosa di alcolico e mio nonno ha una cantina intera di queste cose... Non sapevo cosa scegliere."
Erwin la sgridò come avrebbe fatto un padre.
"Sono troppo piccoli, Petra! Questa roba può diventare pericolosa."
"Alla faccia della bottiglia di vino." Commentai, io.
"Senti Erwin, a decidere se siamo troppo piccoli non sei certo te!" Protestò Jean.
"Ormai sono qui, stasera vi spiegheremo tutto. E tu Erwin, non rompere più di tanto." Quasi tutti seguirono l'esempio di Berthold e portarono le ultime cose in casa.
Levi mi guardò scrutandomi, eravamo rimasti solo noi due.
Il sangue mi pulsò forte nelle vene, cominciava a diventare uno stress quest'ansia che mi saliva dentro.
"Stai bene?" Mi chiese, serio più che mai.
"Sì. Abbastanza." Non riuscii ad aggiungere altro e lui se ne andò semplicemente, annuendo.
Entrai in casa con gli altri e cominciammo a preparare le cose per la grigliata di verdure e carne.
"MI PASSI QUELLA DANNATA CIPOLLA ANNIE?" Sasha stava impazzendo, quando si trattava di cibo con lei non c'era scampo.
"TIENI QUESTA CAZZO DI CAROTA!" Urlò in risposta la bionda.
"PORCA TROIA, HO DETTO CIPOLLA, IDIOTA."
Noi cercavamo di protestare, non si poteva stare così, dai. Eppure la situazione non si calmò più di tanto.
Io mi avvicinai piano al ragazzo della rossa impazzita, come una pantera in cerca di una preda, con il più basso profilo che si possa avere.
"Ehi..."
"Oh Cristo, Eren! Che stai facendo?"
"Nieeeente, e tu? Che fai?"
"Sbuccio una patata, fino a prova contraria."
"Ah sì eh... E ti diverti?" La mia voce era bassa e vaga.
"Eren, seriamente che c'è?"
"Oh, nulla. Magari sono venuto a sapere di qualcosa, che riguarda te E CHE AVRESTI DOVUTO DIRMI, CONNIE."
"Stai parlando di... cosa, esattamente?"
Io lo squadrai e lui capì, arrossendo di colpo.
"Eren, tu non parlavi molto a scuola e poi... mi dispiace..." Era evidentemente imbarazzato e mi fece tenerezza.
"Bah, fa niente dai. L'importante è che tu non la metta incinta."
"Cristo, Eren. Te l'hanno mai detto che sei delicato quanto..."
"Un mammut? Sì, tranquillo."
Ridemmo.
Poi lui mi rivolse uno sguardo interrogativo, quasi preoccupato.
"Ma oh, non è che ora ti vuoi vendicare?" Disse lui, sull'attenti.
"In che senso?" Chiesi, senza effettivamente capire.
"Insomma, quando succederà a te, devi dirmelo."
Sospirai, ridacchiando.
"Di questo passo, rimarrò vergine a vita." Nello stesso momento in cui parlai però, un silenzio di tomba scese sulla cucina e tutti sentirono la mia affermazione.
Hanji si avvicinò sventolando pericolosamente un coltello di ceramica.
"Oh povero piccolo, che qualcuno si offra per portargli via la sua verginità, vi scongiuro!"
Urlò e tutti quanti risero, lei ne approfittò avvicinandosi al mio orecchio.
"Qualcuno però, sarebbe disposto sicuramente." Sussurrò, facendomi salire i brividi su per la schiena.
Lei si allontanò ridendo, lanciando un'occhiata a Levi che però rimase impassibile.
La ignorai, come faceva a mandare sempre tutto in tilt?
Finalmente finimmo i preparativi e cuocemmo tutto, poi ci mettemmo a tavola.
"Sarei in grado di mangiarmi la faccia di Farlan se non avessi voi a fermarmi." Disse Sasha, aspettando con aria sognante le sue bistecche.
"Perché proprio la mia di facce!? Prendi quello di Annie!"
"Come scusa?"
"Bhe, la tua ha un sapore migliore secondo me."
"Ma no, meglio la tua!"
La situazione su chi dovesse mangiare quale faccia venne stoppata dal profumo del cibo trasportato dal vento.
"Amo questo posto, voglio rimanerci per sempre." Sospirò Isabel, azzannando una zucchina grigliata.
Effettivamente aveva ragione, era tutto incredibilmente perfetto.
Avrebbe continuato ad esserlo? Più o meno, ma andiamo avanti.
Il pomeriggio passò tra cose a caso, risate, scherzi e cazzeggio.
Demmo il nostro regalo a Reiner, che era una Canon Reflex, fatta con i soldi di tutti. Ne fu felice, la fotografia aveva cominciato ad appassionarlo e noi volemmo dare il nostro contributo.
Sasha e Connie a dire la verità passarono metà del tempo a limonare.
"Sono proprio cresciuti eh." Commentò Mikasa, osservando attenta.
"Abbastanza." Risposi io, che ero steso su una sdraio ad occhi chiusi, con le braccia dietro la testa.
Poi sentii Levi urlare, contro qualcuno che rideva.
"Ma perché, brutto idiota?" Jean aveva spruzzato dell'acqua addosso al corvino, che incazzato se l'era presa.
"Gne gne. Che palle che sei!"
"Ti stacco le palle se apri un'altra volta la bocca."
La situazione andò avanti parecchio, fino a quando Reiner non offrì una delle sue magliette a Levi.
Ancora steso, osservavo la scena con un occhio semi-aperto. Accanto a me, c'erano quasi tutti che ridevano osservando la scena.
Levi ringraziò Reiner e in seguito si levò la maglietta bagnata.
Annie, per la prima volta, si comportò da umana.
"Ha un bel fisico, eh." Mikasa annuì, in estasi.
Dentro di me, un senso furioso di gelosia divampò.
Geloso per cosa, poi? La risposta era talmente evidente, che ovviamente la ignorai.
Ben presto, Levi si mise un'altra maglia e tutto si risolse.
La sera nel frattempo calò.
"Ora di cena, oh!" Protestò Jean, più famelico che mai.
Tutti annuimmo, Berthold e Reiner sorrisero allettanti.
Non avrei mai immaginato cosa sarebbe successo dopo.

SPAZIO AUTRICE

LO SO!
Allora vi spiego, so che vi aspettavate un super capitolo, ma ragazzi, è davvero lunga la cosa.
Insomma, un capitolo così lungo non l'avevo mai scritto e vi dico che non siamo nemmeno alla metà. Devo suddividere tutto in più capitoli, ma vi assicuro che presto arriverà il seguito.
Spero che comunque questo vi sia piaciuto, voi fatemi sapere.
Scusate ancora, presto pubblico il 24. Grazie e ci vediamo super presto.❤

PS

Il compleanno di Reiner in realtà non è corretto, ma mi serviva questa situazione, quindi scusatemi se non l'ho canonizzato, mentre tipo quello di Levi sì.

Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora