Eren's Pov
Ormai erano passati due giorni dalla cena con Levi.
Io ero in camera e fissavo il soffitto, cosa che mi ostinavo a fare per passare il tempo.
Pensai un po' a tutto ciò che era successo, sorrisi.
Hanji si doveva sempre mettere in mezzo, eh.
A quanto pare lei lo aveva già intimato a baciarmi, sì. Non era stata una sua decisione, ovviamente. Insomma, perché mai avrebbe dovuto esserlo?
Stoppai il mio flusso di pensieri, quando mi accorsi che era ora di andare. Già, quel pomeriggio sarei uscito con Levi, Petra ed Erwin. Gli ultimi erano sempre stati un po' in disparte nella mia vita, così avevo intenzione di capire che tipo di persone fossero davvero. Presi la felpa e me la misi, silenzioso.
Subito dopo, sentii il campanello suonare.
"Grisha, vai tu!" Urlò mia madre dalla doccia.
Mio padre rispose bofonchiando e io mi ricordai che quella sera a cena c'erano ospiti, fortuna che io ero fuori.
Finito di prepararmi (mettermi le scarpe), scesi le scale, salutando mia madre.
Quando però arrivai in cucina, rimasi sconvolto. All'inizio non riconobbi subito le facce che mi apparvero davanti, poi piano piano i miei ricordi si fecero sempre più nitidi.
Una madre, un padre, due figli.
Mi girai all'istante, sperando che loro non mi avessero visto.
"Eren, non saluti gli ospiti?"
Merda.
"Oh sì, buonasera. Ora scusa salgo un attimo, a prendere una cosa."
In realtà non andai da nessuna parte, rimasi solo dietro la porta, per assicurarmi che l'uomo omofobo non gli parlasse di me.
Lui si chiamava Mik ed era alto. I capelli leggermente brizzolati, uno sguardo potente, ma allo stesso tempo tranquillo. Uno come lui, non avrei mai immaginato che fosse in grado di rovimarmi la vita come poi fece.
Sentii che si rivolse a mio padre, stupito.
"Quindi quello è tuo figlio?" La famiglia non parlava, faceva solo da sfondo, da comparsa. Per una buffa scena da film.
"Sì, esatto." Rispose mio padre, un po' dubbioso.
"Quindi a te non da fastidio?" Il sangue mi si gelò nelle vene, dove stava per andare a parare?
"Che cosa mi dovrebbe dare fastidio?"
"Che sia gay."
Perfetto, ero morto.
Mio padre rise, rise forte. Ma avevo capito che non era affatto divertito, insomma, cosa andava dire quell'uomo? Suo figlio era normale.
"Perché ridi, Gri'?" Chiese quell'uomo, senza capire perché mio padre ridesse. Io ero rimasto fermo dietro la porta, senza sapere cosa fare.
"Perché mio figlio non è gay, Mik." Rispose sollevato, come se la conversazione di prima non fosse mai esistita.
Ma l'uomo del cazzo, non demorse.
"Bhe, allora non te l'avrà detto. Ma due sere fa l'ho visto baciarsi con un tizio."
Silenzio, di nuovo.
"Mik, ti assicuro, non era lui. Anche perché due sere fa mio figlio era a cena con degli amici."
Intanto il tempo scorreva e io stavo facendo tardi.
"Bhe, a me quello che si baciava con un ragazzo bassino e dai capelli neri, sembrava proprio Eren."
"Era a cena fuori, sono sicuro che..."
Si bloccò, pregai non avesse capito.
"Come hai detto che era?" Chiese Grisha, in allarme.
"Il ragazzo con cui si baciava? Era basso e con i capelli corti neri. E... Ah sì! Eren ad un certo punto, sempre se fosse lui, ha anche detto il suo nome, qualcosa con la L, se non mi sbaglio."
Merda.
"Io spero che questo sia tutto uno scherzo... EREN!"
Rimasi immobile.
Mio padre aprì la porta e mi ritrovai davanti a lui, tremante.
Lo guardai nei suoi occhi viscidi, acquosi. Erano pieni di rabbia, terrore, forse.
"Eren, dove cazzo sei andato a cena due giorni fa!?"
Mi sudavano le mani, non volevo che quell'uomo furioso se la prendesse con Levi, così decisi di non mentire, per non farlo infuriare ancora di più.
"Pa' io ti posso spiegare, non è andata come ha detto lui..."
"EREN! CHE CAZZO TI SALTA IN TESTA? SEI FROCIO?"
Non sembrava una domanda, ma io non avrei comunque risposto.
Mio padre in quel modo non l'avevo mai visto. Sembrava pazzo, fuori di sé. Non riuscii a dire nulla, terrorizzato, come un coniglio che sa di essere stato preso dal cacciatore. A quel punto, una situazione assurda, arrivò mia mamma.
"Grisha... ma cos'é successo?" Lei sembrava persa, senza capire assolutamente cosa stesse accadendo.
"C'è che tuo figlio è un frocio di merda!"
"Pa' ma fammi spiegare!"
"ZITTO!" Mi prese per un braccio e mi buttò in camera, chiudendo la porta.
Io mi sedetti sul letto, distrutto.
Cosa avrei dovuto fare?
Odiai mio padre, lo odiai con tutto me stesso. Odiai mia madre, perché lei non si opponeva, nonostante non fosse d'accordo. Odiai Levi, perché era diventato troppo importante.Levi's Pov
Mi arrivò un messaggio da Eren dove diceva che non poteva più venire. Chiesi cosa fosse successo, ma lui non disse nulla.
Ci girò intorno lasciandomi un po' male.
"Allora, andiamo?" Chiese Erwin, indispettito.
"Sì, d'accordo."
Cominciammo a cammimare per le strade del centro chiacchierando, ma io rimasi un po' esterno.
Mi chiesi per quale motivo lui avesse dato buca così all'ultimo momento, fosse successo qualcosa? Mi tormentavo alla ricerca di una risposta, mostrando ai miei due amici solo i miei occhi vacui e l'annuire della mia testa.
"Oh Levi, va tutto bene?" Disse Petra, sventolando i suoi capelli corti.
Lei era premurosa nei miei confronti, da sempre. Mi sorrideva spesso, era una buona amica. Frequentava Filosofia a Shingashina ed abitava con i suoi nonni a pochi kilometri di distanza dal centro.
"Cosa? No no, va tutto bene." Risposi un po' spaesato, senza dare davvero l'impressione di essere presente.
"Levi, dai si vede che c'è qualcosa che non va, parlane." Erwin mi guardò comprensivo, effettivamente aveva più esperienza di tutti e a volta si comportava da padre.
Io scossi la testa, più scacciando i pensieri che per rispondere a loro.
"Almeno possiamo provare a indovinare?" Propose Petra, saltellando da un piede all'altro.
"Ma ti assicuro che..."
"Ti è morto il gatto!" Annunciò, convinta. Erwin sorrise.
"Non ho un gatto, Petra."
"Non ti è morto un gatto?"
"Eh?"
L'uomo della situazione, prese parola.
"Hai ucciso qualcuno? Dai su, puoi dircelo."
"No..." Risposi anche.
"Hai sognato di morire?"
"Macché Petra, magari desidera morire!"
"Ma. Cosa. State. Dicendo."
"O forse non dorme proprio! Soffri d'insonnia?" Petra sembrò aver trovato la soluzione, io la guardai facendole capire che aveva tirato un'altra cazzata.
"Ah sì! Sei caduto dal letto e te ne vergogni?"
"No no, hai dimenticato e perso il computer."
"Hai perso... UNA GAMBA!"
"Petra, ma ti prego." Mi piantai la mano in fronte, incredulo.
"Zitta donna!" Annunciò Erwin, pronto a sparare un'altra cazzata.
"Hai ucciso un uomo che prima avevi stuprato!"
Non riuscii a crederci. Erwin, un tipo sempre serio, autoritario, corretto, che si metteva a creare fanfiction su di me, praticamente.
"No, no!" Strillò Petra, convinta.
"HAI UCCISO IL GATTO NON TUO DOPO AVERLO STUPRATO!"
Velocizzai il passo, cercando di superarli.
"Bhe, magari pensandoci bene... Potrebbe trattarsi di una persona."
Il biondo sembrò più serio, forse aveva intuito cosa non andava.
"Ti manca qualcuno?"
"Non proprio, diciamo."
Petra mi mise una mano sulla spalla.
"Chi è, Levi?"
"Io ci tenevo a farvi a conoscere Eren per bene e non come alle solite cene, ma ci ha dato buca malamente." Sputai il rospo, alla fine.
"Levi, magari ha avuto davvero un problema. Vedrai che riusciremo a conoscerlo presto, non ti stare a preoccupare più di tanto."
Rinraziai Erwin, che sorrise.
"Quindi non ti è morto il gat-"
"Non ho un gatto, Petra!"
Tentò un'ultima volta, invano.
"E SE EREN NON FOSSE VENUTO PERCHÉ È MORTO IL SUO GATTO?"
"PETRA, NESSUNO QUA HA UN FOTTUTO GATTO."SPAZIO AUTRICE
Hi guys, come vaaa?
Io voglio morire, odio la scuola. ANYWAY, io e ultima_onda abbiamo trovato un sacco di idee nuove, MOLTO BELLE. Lei principalmente, mentre si lavava i denti.
Non vedo l'ora che le leggiate... Hihi.
Poi ragazzi, sono andata in una classifica degli HashTag (#adolescenza) e quando l'ho scoperto mi veniva da piangere, vi amo tantissimo!
Da chi legge e basta, chi vota, chi legge e vota! Grazie, perché vi assicuro, per chi non scrive, che sapere di aver creato qualcosa che ha colpito in qualche modo gli altri è una sensazione incredibile. Per questo amo quando scrivete nei commenti, perché almeno so davvero cosa vi piace e cosa meno.
Grazie, non smetterò mai di dirlo. Ah, ricordate che in tutto questo ultima_onda è FONDAMENTALE. Lei mi aiuta tantissimo, seriamente. Le idee, gli errori nei discorsi, la trama... Ricordate che è l'altra faccia della medaglia, quella più lucida.😂
Ci vediamo quindi al prossimo INCREDDDDDIBBBBILE capitolo 20!❤
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Non Ti Voglio Bene [Ereri] (conclusa)
FanfictionEren ha 17 anni e vive con i suoi genitori, è sereno e ogni giorno si vede con il suo gruppo di amici. Ha una vita normale, ordinaria e odia andare a scuola. Non sembra succedere mai nulla, fino a che nella sua vita torna qualcuno di inaspettato, un...