-ma perche stai mettendo questa camicetta e i tacchi?- mi chiede Mat nella mia camera già vestito come se fosse un ultras in prima linea
-perchè sto andando allo stadio non a vedermi la partita ma a lavorare- gli spiego infilando nuovamente i tacchi ai piedi e correndo in bagno a dare una spazzolata ai capelli appena lavati e asciugati.
-si ma che palle, quindi vorrai dirmi che non potrai urlare come invece vorresti fare?-mi dice urlando dalla mia camera
-esattamente e sono sicura che tu non mi metterai in situazioni imbarazzanti, te ne starai seduto buono buono- lui entra nel bagno guardandomi come se avessi detto la più grande cazzata del mondo, il che è veramente così perchè su una cosa posso dormire sonni tranquilli, Mattia dovrà sempre dare spettacolo.
-io posso vedere Dybala da così vicino e tu mi chiedi di trattenermi, tu sei pazza amore mio- lo guardo dallo specchio e dentro di me prego tutti gli dei perchè questa giornata già partita con il piede sbagliato, non finisca male.
-approposito, guarda che la sua ragazza sarà seduta vicino al tuo posto cerca di non dare proprio tutto il tuo meglio, non osare fare il mio nome e non chiamarmi urlando, mandami un messaggio prometto di tenere il cellulare a portata di mano- lui annuisce
-però che strazio, io volevo solamente andare a vedere una partita con la mia migliore amica- gli sorrido infilandomi un paio di orecchini
-ti prometto che ti porterò a vederne una dei mondiali, anche se dovesse costarmi come un rene- lo abbraccio e dopo di che vado in camera indosso la giacca nera gessata della Juventus, essendo questo un completo del club ,e il rispettivo cappotto, afferro la borsa e i documenti che mi serviranno
-Gwen hai perso nuovamente peso- mi dice Mat uscendo dal vialetto di casa mia
-solo qualche chilo, è lo stress ma non preoccuparti giuro che mangerò- lo rassicuro sapendo quanto crocerossina sia.
Allo stadio c'è il delirio più totale, la gente in fila divisa per settore canta cori ultras, ringrazio il mio pass come se fosse il santo graal e salutando le guardie richiamo Mat che ride di qualcosa con Francesco, la guardia che a quanto pare conosce bene, ma tanto di cosa mi stupisco se lo so bene che il mio migliore amico sarebbe capace di socializzare pure con un palo della luce.
-ti vuoi sbrigare? tra venti minuti devo andare in sala conferenze e non ti ho ancora accompagnato al tuo posto- lo trascino evitando che si metta a parlare a destra e manca con chiunque o peggio ancora scappi negli spogliatoi.
Lo accompagno al settore 123, ricordandogli di non fare stronzate e di divertirsi, poi ritorno indietro e prima di andare in sala conferenze passo dalla toillette per ripassare il trucco e sistemare i capelli un'ultima volta, poi ispirando mi dirigo dove credo mi stiano aspettando; quando entro dentro i giornalisti sportivi sono già seduti ai loro posti e chiacchierano tra di loro , salgo quel piccolo scalino e mi accomodo nella poltrona libera accanto al mister che spero arrivi a momenti.
-buona sera- saluto educatamente tutti che mi sorridono, mi presento e aspetto con calma che le dichiarazioni stampa della collega che lavora per il Palermo giungano al termine.
-buona sera Signora Meneghini- mi saluta un giornalista che deduco lavori per la Sky, gli sorrido e lo invito a chiedermi qualunque cosa voglia.
-come è l'atmosfera negli spogliatoi?- accendo il microfono, pigiando sul bottoncino on-off
-esplosiva come sempre prima di una partita, l'adrenalina è sempre alle stelle ma i ragazzi si sono allenati duramente per questo match- scrive qualche appunto e passa la parola ad una collega
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Fino Alla Fine
FanfictionLa complicità batte tutto, persino quello che potrebbe sembrare impossibile. Lei è Gwen. Una giovane ragazza torinese la cui prospettiva della vita sembra girare attorno al lavoro ,a Mat il suo inseparabile migliore amico e al calcio che a discapito...