Capitolo 17

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Un bacio non deve per forza significare qualcosa perché altrimenti potrebbe significare tutto e le cose per come stanno veramente si complicherebbero,ma non per lui quanto per me che non sono stata abituata ad avere questo tipo di contatto così ravvicinato con i ragazzi.

-nena, mi dici cosa sta frullando il tuo cervello?- Gonzalo, stamattina ha letteralmente cercato di rompere il pulsante del campanello di casa mia, svegliando mio padre ,nel suo giorno libero,alle sei e mezzo, praticamente è uscito dalla discoteca ed è venuto qui.
Ho sentito inveire mio padre, mentre già lo immaginavo uscire dalle coperte e indossare le sue pantofole e la vestaglia a righe da cui non vuole separarsi.
Quando usciamo entrambi dalle proprie camere, non mi resta che fingere di non sapere chi sia, e quindi lascio che mio padre scenda ,per primo,le scale dicendo "ora a questo stronzo gli do un ceffone in faccia, sicuro che sarà quel cazzo di corriere, che si è comprata tua madre?" io lo seguo alle spalle sapendo che vorrà una spiegazione.
Quando guarda dall'occhiello della porta, scuote la testa incredulo e poi riguarda.
-Gwen, tesoro prometti che non ti agiti?- mi chiede e io vorrei ridere, perché qui quello che deve mantenere la calma è lui.
-perché papà?-fingo di non sapere che dall'altro lato ci sia il Pipa.
-c'è il papa dietro la porta- mi dice iniziando ad agitarsi
-il papa?- scoppio a ridere e vado ad aprire la porta
-finalmente, ma quanto ci vuole per venire dalla tua cam...buongiorno signor Meneghini- Gonzalo gli porge la mano e mio padre continua a guardarlo shoccato.
-papà....PAPÀ?- dico più forte e lui gli afferra immediatamente la mano stringendogliela
-si, okay papà ora dovresti lasciargli la mano e riprenderti perché stai facendo una figuraccia- Gonzalo mi sorride trattenendo a stento le risate.
-Signore, se non le va bene posso portare Gwen fuori e lo lascio continuare a riposare, anzi mi dispiace molto- gli dice sincero il Pipa.
-no figliolo, ero già sveglio...tu qui puoi venire tutti i giorni che vuoi, a qualsiasi orario, mi casa es tu casa- gli dice e stavolta davvero scoppiamo a ridere
-va bene va bene, prima che le cose degenerino e meglio se noi due andiamo nella mia camera- afferro il braccio di Gonzalo e cerco di trascinarmelo dietro
-non fate zozzerie in camera Gwen!- mi urla mio padre
-papà!!!- gli urlo indietro io mentre Gonzalo si trattiene la pancia dalle forti risate.

-secondo te quanto è importante un bacio?- gli domando, stringendomi a lui nel letto e annusando quel che resta del suo profumo sui suoi indumenti.
-dipende, se dai un bacio ad una ragazza mentre siete a ballare, non vale niente perche molte volte è solo la situazione eso te dice como hacerlo, ma si tu besas a uno eso sta a tu casa o su casa, è diverso perché sei sveglio no?!- dice mischiando un po di italiano all'argentino.
-Paulo mi ha baciata- lo sussurro sul suo petto e lui semplicemente mi stringe a se.
-lo so, me lo ha detto quando ha saputo che stavo venendo qui da te- annuisco per fargli capire che ho capito
-vuoi un consiglio da me? Anche se no ne capisco niente di amore?- mi dice
-è confuso nena e se non ti fermi adesso, dopo sarà peggio perche per quanto io voglia con tutto me stesso che sia tu la persona che gli stia accanto, lui non vuole adesso allontanare Antonella, vuole cercare di capire come far tornare a funzionare le cose- fa male sapere di aver sprecato il mio primo bacio con una persona a cui non importa niente, una persona che starà sicuramente dormendo dall'altra parte del letto, sotto le lenzuola con la sua ragazza.
"Sei stata stupida Gwen, lo sapevi che aveva una splendida ragazza proprio lì, sugli spalti ad aspettarlo, e tu sei voluta rimanere con le labbra incollate alle sue, potevi respingerlo immediatamente" mi dico da sola, sapendo benissimo che quel bacio probabilmente l'ho voluto più io o magari l'ho voluto solo io.
-era il mio primo bacio sai?- gli dico in parte vergognandomene
-ecco, in casi come questi vorrei dargli un pugno in faccia- io ridacchio e lo guardo nel volto mentre lui mi accarezza la guancia.
-non è solo colpa sua, potevo respingerlo e non l'ho fatto, alla fine sapevo come stava la situazione con Antonella, e mi sento da schifo per aver fatto questo torto a quella ragazza che davvero, ha lasciato tutto per lui- lui mi sorride e mi bacia la fronte
-il cretino è lui, ma Gwen...le apparenze ingannano, non immaginare che lei ci abbia rimesso perché, sai quanti soldi si è fatta grazie a Paulo?- faccio di no con la testa
-tanti Nena e adesso vuole solo continuare ad avere questo ritmo di vita, non sono nessuno per poterla giudicare, sopratutto perché in due anni se ci ho parlato tre volte, sono forse troppe, ma non lo ama Gwen, forse è abitudine- mi colpiscono molto le parole che dice e davvero desidererei nella mia vita incontrare una persona che sappia farmi vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, una persona che sappia conquistarmi ogni giorno senza farmi apparire scontata e vuota, come un soprammobile che compri e i primi giorni lo guardi e lo fai notare a chiunque ti viene a trovare a casa, poi dopo un po lo spolveri solamente e alla fine non ti interessa nemmeno se cadendo si frantumi in mille pezzi.
-arriverà la persona giusta anche per noi Pipa, altrimenti se non arriva tra due anni ci sposiamo tra di noi- gli dico e lui ride abbracciandomi
-ci sto, alla fine quando mi capita mai di riuscire a trovare una moglie che ha la mia statuetta sulla scrivania della sua camera?- arrossisco immediatamente, maledicendomi per non averla nascosta in tempo.
-ops- gli dico semplicemente
-se scendo a Napoli gli porto una tua foto e me ne faccio fare una tua,così me la porto a casa, anzi due cosi l'altra la metto nella mia stanza a Vinovo quando facciamo i ritiri- rido dell'assurdità della cosa.
-vuoi avere una statuetta mia pure a Vinovo? Non ti deve stare tanto simpatico Cuadrado- gli dico e lui fa una faccia confusa
-andiamo, con questa faccia di schifo che mi ritrovo, a quel povero colombiano gli verranno gli incubi- lui mi da un pizzicotto sul braccio.
-ma mi spieghi perche fai cosi? Sicuramente a mio parere dovresti mangiare di più perché ho sempre l'impressione che il vento ti faccia volare via- lo guardo inarcando un sopracciglio.
-quando ci sposeremo, mi cucinerai tu cosi diventerò una chiattonaaa che non riuscirà più a passare dalla porta di casa- lui ride
-come me allora?- mi domanda e io lo guardo allibita
-come te? Ma tu sei esaurito amore mio....sei stupendo cosi, e poi ti svelo un segreto Pipa, un uomo con le tue fisionomie fa sentire le ragazze protette e a me piaci cosi- lo abbraccio e gli bacio il naso.
Voi ve lo immaginate un omone cosi forte, cosi possente e cosi bello, essere poi questo ragazzo dolce e coccoloso, coccoloso si può dire?
Vabbè si dice petaloso, quindi coccoloso va bene lo stesso.
-d'accordo, vado a chiedere la mano a tuo padre immediatamente, prima che mr Paulo Dybala possa soffiarmi una donna cosi- rido
-fidati, mi troverai qui anche tra dieci e magari quindici anni...no te preocupes hermano- mentre ridiamo della cosa, l'uragano Mattia entra nella stanza.
-ahaaaaa- urla tappandosi gli occhi.
-mat?- gli domando
-siete vestiti vero?- chiede
-ovvio cretino- lui apre prima un occhio e poi l'altro.
-Higuain?- gli chiede vedendolo
-in persona- gli dice il goleador
-ma quella non è la macchina di Paulo?- Gonzalo annuisce
-si, ieri sera...cioè stamattina era ubriaco marcio e sono tornati con Sami, la macchina l'ha lasciata a me- spiega
-che fate?- ci domanda
-stavo coccolando la mia migliore amica- ho paura di quello che dirà Mattia
-tua migliore amica, bello calmati lei è la MIA migliore amica- Gonzalo ride della sua espressione da finto Gangster
-la dividiamo?- gli chiede
-uhm, se cospiri con me contro Antonella...forse si- mi stringo ne letto per farci entrare anche Mattia.
-perfetto, si può fare- gli dice quell'altro.
-scusate, io sono qui chissà non ve ne foste accorti- mi faccio sentire ma vengo a momenti ignorata.
-tu sta zitta babe, questi sono affari seri- dice Mattia baciandomi la guancia.
-se dovesse entrare mio padre, finirebbe male per tutti quanti- dico riferendomi al fatto che siamo in tre nel mio letto e tutti parecchio stretti tra di noi per poterci entrare.
-nah, io sono gay e lui e Higuain- dice Mattia.
-e quindi?- gli domanda il diretto interessato
-ma dici davvero? Quell'uomo ti ama...probabilmente riflettendoci bene, ti direbbe che se state stretti potete spostarvi sul suo letto- guardo Mattia allibita
-io non credo, questa è sempre la sua bambina- dice giustamente e penso mentalmente che almeno tra i due uno che ha i neuroni a posto c'è.
-bando alle ciancie, non possiamo rimanere a letto per tutta la mattinata, andremo a fare colazione e tu- guardo Gonzalo
-tu dovresti andare a fare una doccia e magari riposare, praticamente se sveglio da ieri mattina- per istinto sbadiglia e annuisce
-se mi metto in macchina adesso, farò sicuramente un incidente, mi accompagneresti a casa nena?- annuisco immediatamente.
-quindi mi lasci da solo a trovargli una casa decente a Torino? Bell'amico!- gli dice Matt suscitando immediatamente l'attenzione di Gonzalo.
-compri finalmente una casa a Torino?- mi chiede infatti, due secondi dopo
-si,abbiamo capito tutti che non posso fare avanti e indietro tutti i giorni anche perché finirei con il dovermi ricoverare in ospedale- apro la cabina armadio recuperando qualcosa di estremamente comodo come una tuta dell'Adidas, dell'intimo che nascondo sotto la felpa e un paio di sneakers.
-vieni a stare vicino casa mia- mi dice tutto contento e Mattia scoppia a ridere guardandomi e capendo subito il perche.
-che c'è da ridere?- gli domanda l'argentino.
-non ti offendere tesoro, ma tu paghi trentamila euro di affitto al mese, per mia madre trentamila euro sono il fatturato annuale- gli dice in maniera piuttosto schietta Mat e Gonzalo arrossisce imbarazzato.
-trentamila euro di affitto!- dico sbalordita dalla cifra, vi giuro che no ne ero a conoscenza, mi domando persino come diavolo faccia a saperlo Matt.
-si- dice pianissimo e capisco che la cosa lo metta abbastanza in imbarazzo e quindi la porto sul ridere.
-Mat, hai un'agenzia di spionaggio per caso? Come cavolo fai a sapere quanto paga...sei uno stalker a livello professionale!- Gonzalo ride concordando con quello che ho appena detto.
-nulla di tutto ciò, suo fratello lo scorso anno si è fatto affittare la casa dall'agenzia dell'amico di mio padre, la cosa doveva rimanere segreta...ma quando mai a Torino le cose rimangono segrete?- dice ovviamente, il che è davvero davvero penoso.
-so pure che Paulo ha comprato il suo attico al palazzo San Carlo in via Roma, su piazza Cln al modestissimo prezzo di circa quattrocentottantacinque mila euro- asserisce come se praticamente sapere gli affari personali di tutti sia il suo hobby personale.
-è inquietante Mat- gli faccio notare.
-uno vero fan sa tutto, so pure che ha un bellissimo bigliardino vicino la finestra che da sulla piazza e un divano di tessuto bianco- su questo non sono d'accordo.
-non è di tessuto ma è di pelle nera e il bigliardino non è sotto la finestra che da su piazza Cln ma che da su via Roma- dico automaticamente correggendolo.
-ha ragione lei- concorda Gonzalo e poi improvvisamente mi guardano tutti e due.
-due secondi, e tu come fai a saperlo?- mi dice il bell'argentino, mentre Matt mi guarda contrariato.
-me lo ha detto lui- mento immediatamente
-Gwen, tu sei stata a casa sua!- dice secco Mattia e capisco che non è molto felice della cosa, d'altronde me lo aspettavo da lui.
-vado a farmi una doccia, non distruggetemi la camera- corro a chiudermi dentro il bagno,evitando che Matt mi raggiunga per farmi il terzo grado.
Dopo essermi sistemata e aver lasciato la camera in una condizione a dir poco pietosa, ci siamo messi in strada con Mat alla guida, mentre dopo due minuti Gonzalo praticamente dormiva con la testa appoggiata al finestrino.
-tu mi devi raccontare un sacco di cose, lo sai vero?- il suo tono di voce non è spiritoso ma serio e so bene di avergli nascosto alcune cose, ma solo ed unicamente per la paura che poi lui se le faccia scappare e Paulo possa finire nei guai.
-l'hai presente il giorno dopo che hai fatto le crepes a casa mia?- gli ricordo a grandi linee quanti giorni fa è accaduta questa cosa, lui annuisce e io mi decido a svuotare il sacco.
-Paulo mi ha chiesto il numero di telefono e ce lo siamo scambiati, poi lui mi ha chiesto di fare colazione insieme l'indomani mattina e io inizialmente pensavo che volesse andare in qualche caffetteria qui da noi , ma lui mi ha inviato la localizzazione del suo appartamento scrivendo che mi avrebbe aspettata alle dieci da lui e io non volevo andarci perché avevo paura che le cose stessero andando decisamente oltre però poi, ho pensato che tutte queste paranoie me le stavo facendo io e che se lui, che tra i due è quello fidanzato, non si crea problemi significa che non vuole altro da me che una semplice amicizia, quindi, ci sono andata e abbiamo passato una giornata tranquilla come quando vieni a casa mia.
Non ti immaginare chissà che, perché Mat non prendiamoci in giro, è Paulo Dybala e non ha bisogno di corteggiare nessuno e poi ha una fidanzata che ama e me lo ha detto lui stesso e sta provando a sistemare le cose con lei, quelle piccole cose che gli sono scivolate dalle mani- gli spiego onestamente, ammettendo a me stessa che non ci sarà nulla se non una normale amicizia tra di noi.
-a mio parere, a quella li non gliene frega un cazzo del suo fidanzato- ribatte e io lascio perdere perché tanto con lui, quando si convince di una cosa, è una partita persa in partenza.
-mettila cosi, sono io che non voglio avere nulla con lui e se ci sto insieme alcune volte è solo perche devo curare la sua immagine per conto della Juventus e Agnelli mi paga affinche il mio lavoro sia ottimo e non discreto, quindi diventeremo amici o almeno ci stiamo provando ad esserlo, lui impara a capire cosa mi da fastidio e io invece cerco di capire cosa possa piacergli, normale rapporto lavorativo- chiudo la discussione, stanca di dover cercare di capire cosa sia giusto o sbagliato fare con Paulo, non sono andata al colloquio con l'intenzione di trovare un ragazzo ma di trovare un posto di lavoro e dare il meglio di me stessa.
-continuo a pensare che tu, così facendo perderai la più grande occasione di innamorarti e scusami un attimo, ma dove devo svoltare?- mi chiede e io gli indico a destra su via Legnano, io nel frattempo slaccio la cintura e mi giro verso i sedili posteriori per svegliare Gonzalo.
-Pipa, siamo arrivati...apriresti il cancello?- cerca nella tasca il telecomando e preme il bottone, passandosi poi una mano sul volto come a volersi riprendere.
-bene, noi siamo arrivati- dice Mattia uscendo dalla macchina dopo averla parcheggiata a pochi metri dal portone di casa. Scendo anche io e subito dopo Gonzalo, Mattia gli consegna le chiavi della macchina di Dybala e poi si guarda attorno.
-volete entrare?- ci chiede e gli dico di no, gli do un bacio e gli auguro buon riposo.

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