Capitolo 12

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-sai ,non sono una ragazza che prende molte iniziative, però mi piacerebbe molto, sempre che a te vada bene, portarti in un posto- gli dico in ascensore avvertendo Martina che rientrerò nel tardo pomeriggio senza dargli ulteriori spiegazioni.

-sentiamo, sono tutto orecchie- si sistema un paio di occhiali da sole rayban che gli incorniciano perfettamente in volto a tratti spigoloso altre volte con delle curve morbide, segno che è ancora un giovane ragazzo.

-se ti fidi di me, un pochino ovviamente- mi interrompe portando un suo dito sulle mie labbra

-mi fido tantissimo, credimi- annuisco perchè onestamente il mio cervello sta cercando di non esplodere

-be-bene, allora vorrei portarti in questo posto per farti vedere una cosa, che a me piace molto e spero possa piacerti e in parte darti quello che da  a me- le porte dell'ascensore si aprono e usciamo fuori, vedo che estrae dalle tasche del suo paio di jeans, delle chiavi.

-no Dybala, oggi sono io che ti regalo qualcosa, consideralo un mio goal- le rimette in tasca e si lascia trascinare da me verso la mia cinquecento rosso fuoco.

-woah, ti facevo più una da un colore sobrio- mi dice e io sorrido pronta a dire la mia stupida costatazione.

-no, assolutamente rosso cavallino , era tutto scritto nel destino- lui entra in macchina evidentemente confuso, ma appena spiego che il cavallino sta per la Ferrari altro grande colosso della famiglia Agnelli, capisce al volo.

-posso fidarmi della tua guida? Oppure chiamo mia mamma dandole quest'ultimo saluto- gli do un pizzico sul ginocchio

-so guidare perfettamente, stupido maschilista- allaccio la cintura è faccio un'uscita dal parcheggio ad s che probabilmente ringrazierò tutti gli Dei per essere venuta così perfetta.

-il tuo parcheggio ad S era ottimo, ora speriamo non sia la fortuna del principiante- si fa una croce sfottendomi e accendendo la radio, mettendola a volume basso cosi che possiamo continuare a parlare.

-allora mia guida turistica, ci stiamo dirigendo verso?- domanda facendomi in video a cui stupidamente rivolgo lo sguardo salutando

-in un posto che scoprirai quando arriveremo, Dybala impara a goderti le sorprese- dico rimettendo lo sguardo sulla macchina.

-bene ragazzi, se non dovessi tornare vivo, vi mando un grosso saluto ,vi voglio bene e forza juventus fino alla fine..Gwen saluta daii- saluto ridendo della sua stupidaggine che mi rende leggera e mi fa dimenticare qualsiasi cosa.

-bene, i saluti sono stati fatti, ora sono tutto tuo- mi dice posando il cellulare nel sedile posteriore

-sono contento- dice all'improvviso mentre Happier di Ed Sheeran inizia a diffondersi nell'obitacolo

-perchè?- domando interessata, anche se sono molto contenta che lui si stia rilassando.

-perchè stiamo facendo grandi passi avanti, io e te sapevo fin da subito che ci saremmo trovati però quando ti ho visto sempre due passi lontano da me, pensavo di essermi sbagliato, che...non so dirlo, cómo se dice: piezas del mismo rompecabezas?- mi dice con quel suo accento che per quanto sia cresciuta sentendolo parlare e imparandolo a mia volta, non ha nulla che vedere.

-pezzi che si incastrano- interpreto per lui e  annuisce

-si perfecto- sorride contento

-possiamo passare prima da casa mia? cosi mi tolgo questo tailleur cosi scomodo -  chiedo sperando che per lui non sia un problema, ho sempre paura di commettere un passo falso, qualcosa che possa farlo sentire a disagio o ci metta in situazioni scomode. Ho costantemente in testa l'idea che lui abbia una fidanzata e che per quanto lontana possa essere e per le cose non dovrei sapere ma che Gonzalo mi ha confidato, questo non mi impedisce di pensare costantemente che mi sto imbarcando in qualcosa che non finirà bene.

Fino Alla FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora