Mi svegliai nello stesso istante in cui Paulo si alzò per andare a prendere l'aereo diretto verso Roma.
Oggi la partita si sarebbe giocata all'Olimpico e il fischio di inizio era previsto per le quattro del pomeriggio.
-rimani a letto e non fare Wonderwoman- mi disse accarezzandomi il volto.
-sai che sarò li vero?! perche in caso contrario ti converrà fartene una ragione- potrestó un pochino minacciandomi di lasciarmi ma, sapeva bene che sarei arrivata a Roma, prendendo il mio aereo delle undici e costringendo chiunque a portarmici ma, ci sarei andata costasse pure l'ira di Dio.
-devi riposarti- ci tentò un'ultima volta mentre io continuavo a baciarlo a schiocchi leggeri fregandomene delle sue proteste.
-sarò quella con la maglia numero dieci- gli dissi e lui scosse la testa rassegnato.
-sei proprio cocciuta. Ti amo- mi baciò un ultima volta per poi andare via.
Alle otto mi svegliai definitivamente, decretando l'inizio della mia giornata e provando a prendere confidenza con le stampelle che non usavo da quando mi ero rotta la gamba giocando a Pallavolo,non chiedetemi come.
-sei già sveglia?- mi domando Dols sbadigliando.
-si, alle undici ho il volo a Casellette- mi guardò come se fossi impazzita.
-ma il dottore- la fermai immediatamente
-niente dottore. La Juve gioca in trasferta ed io non me ne sono persa nemmeno una e non esisterà nessuna ragione al mondo per trattenermi qui- misi in chiaro le cose immediatamente facendole capire che mi avrebbe dovuta seguire a Roma.
-tu sei più malata di Paulo, ecco perche vi amate cosi tanto- risi
-Nella stanza di Mat troverai qualche sua maglia della Juve, forse c'è quella di Paulo con il numero ventuno o forse quella di Federico autografata- Mat adorava Federico Bernardeschi, lo sapevano pure in capo al mondo.
-prendo quella di Federico,sarebbe assurdo se andassi con la maglia di Paulo con il numero vecchio- effettivamente non aveva torto.
-oh, ma in questa casa non si dorme mai?- si lamentò Mat svegliatosi sull'istante.
-no, piuttosto vatti a lavare che devi accompagnarmi a Casellette- annui senza neanche protestare perché mi conosceva troppo bene.
-Dolores, posa quella maglia immediatamente- gli disse non appena la bella argentina la indossò.
-andiamo Mat, prestagliela. Vedrai che Federico te ne autograferà altre trentatre- la sfiorò e poi borbottando gliela lasciò indossare.
Alle undici ero seduta, contro le occhiataccie di Sandro, sul mio posto e accanto a me Dols rideva perché aveva appena capito che suo zio si era cacciato in un bel guaio,innamorandosi di una come me.
La gamba era rigorosamente distesa e quel tutore mi faceva la caviglia grossa come quella di un ippopotamo.
-ma ci metteremo un sacco di tempo dall'ingresso fino alla tribuna, vai lenta con quelle cose- grazie al cazzo avrei voluto dirle.
-ci metteremo il tempo che mi servirà- mi sorrise baciandomi la guancia come una piccola furbetta.
-non ti arrabbiare.Ti voglio bene- le sorrisi e le poggiò la testa sulla mia spalla sospirando.
-non voglio tornare in Argentina, io voglio rimanere qui con te, con Paulo e con tutti gli altri- capivo che volesse stare insieme a coloro che la facevano divertire ma, si sarebbe resa conto che alla lunga gli sarebbero mancati i suoi affetti.
-non dirlo a Paulo- le consigliai perché lui, che l'aveva dovuto fare per davvero, aveva una concezione parecchio diversa del dover abbandonare l'Argentina, Laguna in particolar modo.
Da ragazzi si ha sempre questa voglia di volersi allontanare dai propri affetti e dalla propria vita, convinti che altrove ripartiremo da zero senza nessun impiccio ma, non è cosi e potevo raccontarlo sulla mia pelle.
Io sono Ginevra o Gwen più comunemente e, sarei stata me stessa in qualsiasi scorcio di terra.
-tu la conosci Laguna?- mi chiese
-no, ma so che è un piccolo paesino che dista sette ore da Buenos Aires- lei annuí
-è un posto piccolissimo e non c'è mai un cavolo di niente da fare. Mi annoio,io voglio fare la vita che fa mio fratello- Lautaro, viveva in Svizzera poiché li stava cercando di completare al meglio la sua formazione calcistica.
Sapevo che Paulo ,almeno una volta al mese, superasse il confine e lo raggiungesse per stare un po insieme a lui e per avere costantemente qualcuno della sua famiglia al suo fianco.
-vuoi giocare a calcio?- le chiesi cercando di farla ridere
-forse mio padre mi avrebbe preferita maschio, in quella cazzo di famiglia non fanno altro che parlare di pallone. Li odio- le strinsi una mano
-forse perché sei l'unica femmina in mezzo ad un branco di maschiacci- le feci notare
-non mi chiedono mai se voglio andare con loro. Vanno a pesca e mi escludono a prescindere, vanno insieme dal parrucchiere ogni volta che torna Paulo e poi, gli amici di Paulo sono anche amici di mio fratello ed escono ogni sera insieme- mi spiegò il suo punto di vista.
-perché non esci con le tue amiche o con le tue compagne di classe?- un istante dopo me ne pentii perché lo sapevo bene che tipo era suo padre.
-scusa- le sussurrai mentre lei tiró su con il naso e si asciugò velocemente delle lacrime.
-ti prometto che farò di tutto per farti stare qui tutto il tempo che vuoi, d'accordo?- la abbracciai giurando a me stessa che non avrei permesso che la facessero piangere.
Ormai , era come mia sorella.
Quando dopo un'ora e dieci di volo arrivammo a Fiumicino, Sandro mi portò in braccio fino alla macchina e lo ringraziai immensamente perché non ero sicura di saper rimanere in piedi anche quando scendevo le scale.
-Stadio Olimpico- dissi all'autista che mise immediatamente in moto.
Roma,come al solito, era intasata dal traffico e si camminava a dieci con l'aggravante che frizione e pastiglie delle macchine, a fine giornata, sarebbero andate distrutte.
Quasi mi sembrava che se fossi scesa e me la sarei fatta a piedi, ci avrei impiegato la metà del tempo.
Le circolari della città, si infilavano ovunque c'era un posto vuoto nel traffico, intasandolo ancora di più e mi resi conto che allora non era solo un problema di Torino.
Quando arrivammo davanti allo stadio Olimpico, erano già le tre e dieci e mancavano cinquanta minuti prima del match.
-signorina, il badge- mi chiese l'autista.
Lo recuperai dalla borsa, sia il mio che quello di Dolody e lo mostrai alla guardia che ci fece passare poi,lo indossai al collo.
Quando parcheggiò accanto all'autobus della Juventus, mi venne un nodo allo stomaco e scesi dalla macchina con i palmi delle mani sudati che scivolavano sulla plastica delle stampelle .
-abbiamo cinquanta minuti, ce la facciamo?- mi sfotté Dols
-spiritosa- le risposi mentre mi incamminavo verso l'ingresso.
-Buongiorno, vuole una mano?- mi domandò uno dello staff dello stadio.
-c'è un modo per farmi arrivare il prima possibile al mio posto?- gli mostrai il badge e quando si accorse che ero nel settore ospiti speciali dei calciatori della Juve, annui velocemente.
-vado a prendere la sedia a rotelle e arrivo subito- spari e ricompari cosi velocemente che sembrò non si fosse mai allontanato da lì.
Mi accomodai al mio posto salutando Pavel e Andrea che mi guardarono sconvolti e si avvicinarono per dirmi qualcosa.
-sei impazzita?- fu il commento spontaneo di Andrea.
-la Juventus è fino alla fine- gli risposi furbamente.
-si, ma non cosi- invece si, pure cosi.
-stattene buona li e se hai bisogno chiedi a noi- annui ringraziandoli e poi Dols mi aiutò a sistemare il piede in modo che non iniziasse a dolermi con prepotenza.
Guardai la nostra tribuna ed era discretamente piena di tifosi, ad occhio e croce avrei potuto dire circa almeno ottomila maglie bianche e nere che si stavano scatenando ad incitare i nostri giocatori che si riscaldavano sul campo prima del fischio di inizio.
Anche la curva sud era gremita di tifosi juventini, cosa che in genere qui a Roma non poteva capitare poiché i tifosi Romani la riempivano tutta.
Il cielo era nuvoloso ma abbastanza ottimo per giocare e soprattutto per faticare meno a causa del caldo o ancora di più per evitare che la pioggia li ammalasse tutti regalandogli un bel raffreddore.
Online sul mio ipad guardai velocemente i moduli di gioco, schierati sia da Allegri che da Inzaghi.
Un bel 3-5-2 per la Juve con Buffon estremo difensore, davanti a lui Barzagli a destra Benatia al centro e Rugani a sinistra per la difesa; in centro campo Lichtsteiner, Khedira, Pjanic, Matuidì ed Asamoha.
Dybala a sinistra in attacco e dall'altro lato Mandzukic.
-sono le formazioni?- mi chiese Dols mentre annui cercando quelle della Lazio.
-perché Paulo non gioca da punta ma da centrocampo?- ah ma allora ne capiva di calcio,nonostante fingesse di odiarlo.
-perché in questo modo giocano meglio contro la difesa della Lazio- perche immaginavo già il tipo di attacco che avrebbe fatto la Lazio.
Il modulo scelto da Inzaghi,come mi aspettavo , era proprio un 3-5-1-1.
Strakosha ai pali; Felipe , Devrij e Radu in difesa.
Parolo,Lulic, Leiva,Milinkovic e Lukaku in centro campo e poi due punte Immobile e Felipe Alberto.
-mio fratello dice che questo qui è un buon giocatore- indicò Milinkovic Savic e annui concorde con Lautaro.
Aveva delle buone qualità, forse ancora da migliorare su alcuni punti ma, persino Marotta lo osservava da inizio stagione per vedere che miglioramenti avrebbe avuto in questo campionato.
Dopo l'inno della Juve e il lancio della monetina prima dell'inizio di partita, venne dato il fischio di partenza e a nemmeno trenta secondi Mario Mandzukic viene atterrato sul vertice alto dell'area di rigore.
Bene, sarà una partita agitata!
Non ci danno rigore ma un calcio d'angolo che lo batte Pjanic dalla destra di Strakosha; palla che rientra ma viene allontanata da uno della formazione bianco celeste.
Parolo recupera la palla ma ostruisce il suo compagno Immobile e questo facilita Miralem a intercettare la palla per scambiarla orizzontalmente con Matuidì, prima di accendere un suggerimento a sinistra per Asamoha.
Al terzo minuto il capitano della Lazio, Lulic, commette fallo all'altezza della linea centrale in danno di Asamoha.
I calciatori in campo sono per lo più gli stessi che hanno giocato nella imminente partita contro l'Atalanta, ad eccezione di Chiellini che è in panchina per dare spazio a Rugani e per riposarsi.
Al quarto minuto, Immobile la passa a Parolo che si porta a trenta metri dalla porta, limite dell'area, calcia in diagonale ma il pallone è basso e termina abbondante a lato destro del palo di Gigi.
Medhi recupera la palla e la passa a Buffon che la rinvia fino al ridosso del centro campo della Lazio; Parolo prima di Mandzukic poi la palla spiove sotto la nostra tribuna.
Asamoha fa retropassaggio per Rugani che sta davanti alla panchina di Allegri che combacia con la metacampo Juventina.
Aziona centralmente Benatia, passa a Barzagli che porta la palla nella propria trequarti e continua il gioco e la passa a Lichtsteiner che però la perde e da la rimessa laterale alla Lazio ; se ne occupa il belgo Lukaku ma fortunatamente favorisce Benatia che palla al piede può arretrare indisturbato nella propria trequarti.
-Gwen?- mi giro verso Dols
-si?- mi porge una bottiglietta d'acqua
-bevi, perche stai svenendo- faccio come dice solo per tranquillizzarla e perché magari la freschezza dell'acqua possa in parte alleviare mentalmente il dolore alla caviglia.
Da Benatia, c'è un tocco rasoterra verso destra per Barzagli che la tocca per Stephen, all'indietro per Barzagli ancora, che opta per un cambio gioco da destra verso sinistra.
Scende Rugani e raggiunge la linea centrale per appoggiare Asamoha sulla sinistra che è imbrigliato da due giocatori avversarsi.
Con maestria se ne libera e scarica su Matuidi, subito dopo Pjanic dalla mediana tocca palla e allunga la corsa di Matuidì da sinistra; lato corto in area di rigore che con una finta va via da Felipe, cross basso per Dybala che in area viene atterrato da Leiva.
-bastardo- inveisco
-bastardo? Io lo ammazzo - che bello avere qualcuno che ti capisce.
Paulo si alza toccandosi la gamba, i ragazzi parlano con il direttore di gara ma non da il rigore che ci meritavamo.
-poggia il piede per terra ti prego- come se Paulo potesse sentirmi mette il suo piede destro sull'erbetta e io torno a respirare.
-tu ti farai venire qualcosa prima della fine della partita- un esaurimento nervoso?
Sicuro.
Si continua a giocare con Pjanic che può manovrare ai trenta metri, retropassaggio in centrocampo per Barzagli.
Immobile per Milinkovic in posizione di mezzo sinistro ai trenta metri, si muovono in area e Savic supera in qualche modo Benatia ma si allunga la palla ed è veloce Buffon nell'accellarare i tempi dell'uscita bassa.
La Juve riparte dal fronte difensivo con Barzagli in posizione di terzino destro, il pallone viene dirottato su Rugani dal settore opposto che, scende nella posizione di mezzo sinistro verso Asamoha il quale restituisce a Rugani che controlla con due piedi; palla bassa in verticale per Matuidì ma viene anticipato dalla Lazio.
Ai trentacinque metri Immobile supera Pjanic e si dirige verso il limite dell'area, prova a scardinare in area di rigore peró Miralem va su scorta a Buffon e controlla al limite dell'area piccola.
Al nono minuto l'arbitro assegna calcio di punizione a nostro favore per l'ostruzione irregolare ai danni di Lichtsteiner, nel settore offensivo destro della Lazio.
Quindici metri più avanti rispetto alla loro area di rigore.
Decimo minuto con Miralem che passa la palla a Mandzukic che tira di testa ma va in alto e fuori.
-stanno giocando male- non capisco perché devono pensare a quella merda di partita dell'andata.
È andata, finita e basta.
I miei occhi cercando Paulo in campo e spero che le parole di ieri siano servite a qualcosa.
Al diciassettesimo minuto rimessa laterale per la Lazio , tutta spostata nella nostra metacampo, la tira Lulic che dialoga con Felipe. La palla passa a Parolo che la lancia a Luis Alberto a ridosso dei venti metri dietro la porta di Buffon ma, non filtra l'intesa volante e fortuna che Miralem è ancora lì a risolvere. Guadagnamo un calcio di punizione su fallo di Parolo.
Fino a qui la gara è energetica e combattuta, forse tecnicamente scarsa a discapito di quello che mi ero aspettata.
Benatia con pallone radente per Matuidì che coinvolge sull'asse di sinistra Asamoha, affonda dietro per Rugani con la testa alta mentre Allegri ed Inzaghi,entrambi in piedi al limite delle rispettive aree tecniche, offrono indicazioni ai propri undici.
Al diciottesimo minuto calcio di punizione per la Juve su marcatura irruenta di Lulic, viene battuta da Asamoha che scambia con Paulo, dietro per Benatia. Medhi rasoterra a destra per Barzagli che supera la mediana con l'appoggio sull'out a beneficio di Lichtsteiner che tenta di lanciare centralmente ma la palla viene allontanata da Radu che entra nella nostra metacampo. Lulic è veloce nella marcatura, passa palla ad Immobile che da centrocampo controlla, tira e supera la mediana; ancora Immobile con tocco vicinissimo per Luiz Alberto, poi Lucas Leiva apre consentendo a Radu di portarsi nella nostra metacampo.
Lulic da sinistra fa partire un cross che viene respinto da Lichtsteiner ma al diciannovesimo minuto Luiz Alberto tira e Buffon la para, sfiorando quasi l'incrocio da sinistra.
Al ventesimo minuto calcio d'angolo per Luiz Alberto, cross teso e palla allontanata di testa da Mario, poi ancora la Lazio con Luiz Alberto da destra; vertice basso con cross per Ciro Immobile che tira in porta con un colpo di testa ma Buffon la blocca a terra alla sua destra.
Guardo Chiellini seduto in panchina ed entrambi sospiriamo agitati.
Al ventiseiesimo minuto, calcio di rinvio per il nostro capitano, palla che si dirige su Mandzukic ma viene anticipato a ridoso della mediana, sollevano in area ed il pallone attera ai piedi di Matuidì che la mette giù ma non riesce a passarla a Khedira.
Pjanic recupera, allarga sulla destra per Lichtsteiner che supera Luiz Alberto ma lo sgambetto da dietro lo atterra ed è calcio di punizione battuto al ventisettesimo minuto, a circa trentotto metri dalla porta della Lazio.
C'è, finalmente, il primo giallo della partita per Luiz Alberto.
Il calcio di punizione è ancora una volta battuto da Pjanic che prende una breve rincorsa e tira con il destro, ma colpo di testa in anticipo da Radu, nel cuore dell'area piccola ed il pallone impenna oltre la traversa.
-non mi sta piacendo come gioca Paulo- spezza il silenzio Dols
-non sto capendo che tattica è la sua- ha ancora troppa paura addosso e vedo la scritta "rigore sbagliato" sulla sua schiena.
Ci viene concesso il secondo calcio d'angolo e va Paulo per un eventuale battuta corta da tiro da corner.
Area di rigore con Benatia e Rugani, c'è Mandzukic,Khedira e persino Matuidì.
Crossa Paulo con il sinistro a rientrare e con autogoal di Lukaku ci portiamo in vantaggio.
Calcio non assegnato per un fallo di Rugani ai danni di radu.
-ma vaffanculo!- sbotto.
-ecco perché non guardo mai le partite- prende il cellulare dal suo giubbotto e prova a distrarsi.
Cartellino giallo per Felipe su fallo ai danni di Mario Mandzukic.
Il gioco riprende al 31 minuto e fino ad ora zero a zero per Lazio-Juve.
Pallone conteso nella metacampo della Lazio, sollevato un altro campanile, palla che spiove nel cerchio di centro campo. Barzagli prima di tutti passa la palla a Dybala ma non riesce a metterla giù dai quaranta metri con un retropassaggio di venticinque metri ,in area di rigore per Strakosha, con il destro batte all'altezza del dischetto ; pallone che supera la mediana e viene recuperato di testa da Leiva, non corregge Lichtsteiner che consegna il pallone a Milikcovic in retropassaggio per Radu.
Allegri per spezzare l'equilibrio cambia modulo e passa ad un 4-3-3; Barzagli dai trenta metri smista per Stephen che è però pressato da Lukaku che in retropassaggio coglie impreparato Barzagli che essendo non marcato può indietreggiare di una ventina di metri per intervenire nella sua metà campo. La palla è su Paulo che tira a Khedira, Sami allarga per Barzagli che tira internamente su esecuzione per Dybala che ruota all'altezza della mediana, intercetta le braccia alzate di Asamoha e gliela passa. Al trentottesimo minuto una chance per Khedira ma una deviazione di Radu salva la Lazio.
Allegri deve inventarsi qualcosa altrimenti la partita rimarrà bloccata fino alla fine e il pareggio non ci serve a niente.
Al quarantaduesimo Benatia viene messo a terra e accusa del dolore, lo staff medico corre in campo interrompendo il gioco e vanno a vedere che cosa gli è successo.
Esce fuori dal campo ed il gioco riprende con i nostri che sono leggermente scazzati da un modo di giocare un po violento, in queste ultime battute.
Al quarantacinquesimo rientra Benatia in gioco e tiro un sospiro di sollievo vengono dati due minuti di recupero e Lichtsteiner per fallo su Radu si becca il primo cartellino giallo e si gioca la possibilità di giocare in casa la prossima partita di campionato poiche era già diffidato.
Radu esce fuori dal campo come Benatia per essere assistito e più tardi di ben quattro minuti , al quarantottesimo rientra in gioco ma al quarantanovesimo viene decretato l'intervallo e afferrò velocemente il cellulare per chiamare Gonzalo.
-nena- mi dice con una voce un po piatta.
-mi passi Paulo?- gli chiedo e sento che lo chiama.
-stai bene?- mi chiede preoccupato.
-benissimo ma il mio fidanzato evidentemente no. Puoi per favore giocare come sai fare? Gioca per l'amore del cielo e smettila di farti schiacciare da quei quattro.
Fammi un goal e ti amo- stacco senza dargli la possibilità di replicare.
Non è un momento per litigare ne discutere.
-siete fatti per stare insieme- mi dice Dols non appena metto giù la chiamata.
-farà un goal e sai quando? A pochi minuti dalla fine della partita perché lo conosco cosi bene che cercherà il goal sul finale per togliersi di dosso il rigore sbagliato- le dico e lei mi guarda inarcando le sopracciglia.
-scommettiamo?- le dico e le ride e mi stringe la mano.
-farà goal ma non sul finale, non è cosi pazzo da giocarsi la partita per uno sfizio personale- le sorrisi.
Quante cose ancora non aveva capito di Paulo, eppure erano cosi simili.
-se vinco io prometti che quando torni a casa smetti di far impazzire tua madre- ci pensò su ed annui
-se vinco io chiedi a mio padre di lasciarmi venire a vivere qui- annui stringendole la mano.
Avrei vinto io!
Ripresa del gioco a favore della Lazio ,al sesto minuto dalla ripresa Buffon tira fuori dall'area di rigore e allarga per Matuidì, da questo ad Asamoha ma la palla non supera ancora la metacampo Juventina.
Rugani per Khedira che va sulla sinistra ancora per Asamoha che prova ad inserirsi nella metacampo della Lazio ma viene fermato a rimorchio con un pallone non corretto che viene intercettato dai bianco celesti. Matuidì ritrova il possesso in posizione di centro sinistra, palla bassa per Paulo che viene aggredito da dietro da Lucas Leiva che non l'ha fatto respirare per tutto il corso del primo tempo.
-fallo!- urla Dols e Agnelli si gira a guardarla .
Paulo rimane a terra ma la Juventus contina a giocare con prudenza per vedere se Dybala si rialza, cosa che accade attimi più tardi.
La Juve attaca da sinistra con Mandzukic in retropassaggio lungo l'asse per Asamoha; Matuidì ai quaranta metri cambia gioco a destra per Barzagli che si spinge nella metacampo della Lazio.
Barzagli ai trentacinque metri all'indietro all'altezza della mediana per Benatia.
Tutta la Juventus si porta nella metacampo; Rugani ai quaranta metri alla sua sinistra per Asamoha che lancia in verticale per Mandzukic in posizione da esterno che va all'indietro per Matuidì, tira dalla circonferenza e passa a Benatia.
Ancora Barzagli e poi nuovamente Benatia in un gioco macchinoso.
Al cinquantaseiesimo minuto aggredito da dietro Mandzukic e ci danno un calcio di punizione.
Va Paulo e Dols mi guarda come a dire "che ti avevo detto"?
Tira ma la palla con il mancino ma è larghissima.
-noo- urla incazzata.
-non preoccuparti, fara goal ma si sta solamente prendendo la sua vendetta- o almeno lo speravo con tutta me stessa.
Gioco simile a quello del primo tempo fino al sessantaquattresimo minuto.
Dybala in cerchio centrale, smista sulla destra per Barzagli, supera la mediana in controllo, avanza e consegna il pallone a Douglas Costa che è pressato da due avversarsi quali Milinkovic e Lukaku.
Perde la palla la Juve e recupera Immobile, va via Pjanic e poi Paulo che entra regolarmente all'altezza della mediana e porta via il pallone.
Si lamenta Immobile ma è tutto regolare, il gioco continua con Matuidì che adagia poco dietro per Rugani che all'interno della metacampo batte sulla sinistra per Asamoha , di nuovo Rugani in linea centrale all'indietro per Benatia che va a beneficio di Barzagli sul settore di destra per Costa.
Radu si avvinghia alla maglia di Douglas ed ennesimo calcio di punizione , va Pjanic da cross basso, recupera Paulo e dalla distanza tira quasi da pallonetto ma va fuori oltre la porta alla destra di Strakosha.
Strakosha rinvia ma interviene Barzagli a bloccare una ripartenza forse pericolosa, mette ordine Pjanic che tira su Dybala a ridosso del cerchio di centro campo, vince il contratto con due avversari, ancora Paulo salta Devrij ed è a venticinque metri.
Ancora lui passa su Parolo, entra in area di rigore a sinistra in diagonale ma viene respinto dal difensore Luiz Felipe al limite dell'area piccola.
-io me ne vado- si alza Dols e va dentro probabilmente alle macchinette.
Le partite fanno venire le gastriti ma, sono spettacolari soprattutto per quelli come me che amano il calcio.
Inzaghi al settantesimo minuto sostituisce l'attancante Luiz Alberto con uno più fresco Anderson, è innegabile che quest'anno abbiamo l'attacco migliore avendo totalizzato un numero maggiore di goal.
Noi siamo secondi ma continuo a credere che entro la fine del campionato ci faremo valere perché siamo sempre cosi, abituati a giocarcela fino alla fine.
La Juventus risponde al settantaquattresimo con Alex Sandro in sostituzione per Mandzukic in questo modo la Juve può giocare con tre attanccanti.
Paulo, Alex e Douglas in un falso nueve .
In questo modo Douglas passa in attacco costringendo l'abbassamento sulla trequarti per lanciare meglio sui trequartisti; il centroavanti parte da una posizione avanzata salvo poi arretrare come una sorta di playmaker avanzato, pronto a lanciare gli esterni o le mezzale in grado di inserisi.
Da quando studio tecnicamente il calcio insieme a Zuliani e Rossi, è molto più facile per me cercare di individuare le possibili tecniche di gioco.
Adesso tutto ha un sapore più bello, come se fossi seduta in panchina con i calciatori e con l'allenatore.
Bevo un po d'acqua non togliendo gli occhi da quel prato verde tranne che per rispondere ai messaggi di Mat che inveisce con tanto di maiuscole nei messaggi.
Mi alzo cinque minuti per sgranchire le gambe, afferro le stampelle e mi reggo in piedi evitando di fare cazzate perché sarebbe il colmo ed io sono già proiettata per Wembley.
Sapevo che sarebbe stata una partita difficile tant'è che al settantacinquesimo minuto viene ammonito Alex Sandro e come Lichtsteiner anche lui diffidato si gioca la possibilità di giocare contro l'Udinese.
Le posso sentire da qui le urla di Allegri e non ha nemmeno tanto torto perche in questo modo lo costringono ad inventarsi l'impossibile.
Dalla ringhiera di vetro, dove sono appoggiata, posso vedere Dols che messaggia e sorride, sono certa sia qualche ragazzino di cui non vuole farmi sapere chi sia.
- tutto bene?- mi chiede Pavel alzandosi
-si,un po infastidita perché, parliamoci chiari stiamo giocando malissimo- annuisce
-non ti offendi se ti dico che Paulo sta giocando a cazzo?- no, perché lo pensavo anche io
-assolutamente, lo vedo frenato e la Lazio sta furbamente utilizzando questa cosa- inutile cercare di camuffare la cosa era palese il fatto che Paulo si stesse trattenendo.
-ho provato a parlarci in spogliatoio ma lo sai meglio di me quanto è cocciuto- lo so e come.
-se lo conosco bene, posso solo augurarmi che prima della fine ne faccia uno micidiale per zittire le polemiche- sarebbe stato favoloso.
-vado a prendere un caffe, ne vuoi uno?- mi chiede
-si grazie- lo vedo andar dentro mentre Agnelli guarda il gioco e cosi faccio anche io.
Sul tabellone sono segnati i novanta minuti, incrocio le dita e confido in Paulo che è un bravissimo, ottimo giocatore; la Lazio sostituisce Lulic con Murgia e il gioco si interrompe e vengono decretati tre minuti di recupero.
Al novantunesimo minuto la Lazio batte il cacio di rinvio ma fortunatamente la palla viene riconquistata dalla Juve con Barzagli che passa a Benatia che prima del cerchio di centrocampo va il lancio troppo profondo sulla sinistra. Rimessa laterare per la Lazio battuta a campanile da Murgia, recupera Pjanic con un colpo di testa all'indietro per Benatia ma troppo alto per Douglas Costa e ancora un'altra rimessa laterale per la Lazio sempre con Murgia, sempre sul settore di destra e sempre a campanile ma Caicedo la manda fuori ed è rimessa per la Juve.
Un minuto e quarantacinque secondi prima del fischio della fine.
Rugani si avvicina al cerchio di centrocampo va in passaggio all'indietro per Benatia che coinvolge a destra Barzagli che la lancia muovamente a Benatia, rasoterra sulla sinistra per Pjanic che in posizione di terzino supera la linea mediana e va all'indietro per Rugani in diagonale per Barzagli che la gioca per Benatia e nuovamente Rugani e poi Pjanic con l'imbucata per Alex Sandro che va in scatto ma viene preceduto da Lukaku che allontana e schiccia da sinistra.
Palla giocata da Lukaku ma va di testa Benatia che precede Alex Sandro, pallone sospeso in aria e conteso viene sfiorato da Khedira, messo giù da Milinkovic ma sottratto muovamente da Khedira, si inserisce Lukaku e poi alla fine Barzagli in avanti per Dybala.
Eccolo!
Chiamo Dols che mi guarda di scatto mentre gli faccio segno di correre.
Trattengo il respiro.
Adesso è il suo momento, va con una serpentina spettacolare e pulita, in pallonetto per Alex Sandro in area di rigore che prova la conclusione ma viene ribattuta da Devrij.
-è finita Gwen- mi dice
-sta zitta e guarda- le rispondo forse un po sgarbatamente.
Ancora Paulo a limite dell'area di rigore, si infila in scivolta sul ritorno di Parolo ed è Goal.
Boato.
-Dybalaaa- urlo come una pazza uscita dal primo ospedale psichiatrico nelle vicinanze.
-Paulino Dybala- schiaccio un occhiolino a Dols che mi guarda allibita.
Guardo il campo, Paulo ha già oltrepassato le transenne guarda dal nostro lato, mi indica e fa la Dybala mask prima che Pjanic gli salti addosso da dietro.
-Gwen il piede!- mi rimprovera Dols
Ma vaffanculo il piede, io sto morendo.
-dobbiamo scendere- le dissi risoluta e su di giri.
-vuoi andare in campo?- ovvio! Cazzo si se volevo andarci e poi volevo abbracciare Paulo e dirgli che era il mio campione e che lo amavo da morire.
Armata di stampelle mi diressi all'uscita, provando un po di dolore alla gamba ma nulla che non si potesse sopportare.
Dols mi teneva d'occhio impedendo che mi catapultassi per terra e quando arrivai, Sami e Alex furono i primi a vedermi e mi vennero a prendere dal bordo campo.
-allora sei venuta davvero- mi salutò per prima Sami
-le vedi queste?- gli mostrai le stampelle
-non mi fermeranno nell'andare a vedere una partita del genere; pensa se fossi rimasta a casa al posto di venire a vedere questa meravigliosa partita. Mi sarei ammazzata- Alex mi abbracciò e poi entrambi mi aiutarono a camminare sul prato verde, verso la nostra panchina.
-grazie ragazzi- gli diedi un bacio sulla guancia a testa.
Paulo era sommerso dai suoi compagni mentre tutta la stampa li attendeva e gli scattava foto di continuo.
Importava zero, avrebbero atteso ancora perché io volevo baciare il mio uomo e complimentarmi con lui.
-mi lasciate andare dalla mia ragazza?- si lamentò scherzando non appena Federico lo strinse ancora.
Quando lo lasciarono andare, mi sorrise e mi venne a prendere in braccio, lasciando che le mie gambe si incrociassiero dietro di lui accerchiandone il bacino.
Lo baciai immediatamente nonostante il sudore gli grondasse da tutte le parti.
-sei il mio campione preferito, il mio unico e solo- glielo sussurrai sulle labbra mentre la sua immensa felicità coinvolgeva anche me.
- sono il tuo campione?- mi chiese con un paio di occhi spettacolari,più belli di quanto già normalmente lo fossero.
-solo mio- gli risposi ridacchiando per il sorriso così largo da mettergli in mostra tutti i suoi denti bianchissimi.
Me ne infischiai altamente se tutta Italia, stasera o domani mattina si sarebbe trovata il mio corpo stretto a quello di Paulo.
-è tutto tuo quel goal- ricordavo ancora troppo lucidamente le sue mani che indicarono me, li dal prato verde del campo, a pochissimi istanti prima del fischio di fine partita.
Mi chinai sul suo orecchio e glielo baciai prima di sussurrargli.
-fa presto, voglio fare l'amore con te per tutta la notte- gli baciai le labbra un'ultima volta prima di accarezzargli il volto.
-Paulo,Paulo- lo assalirono i giornalisti.
-Paulo ci dici come ti senti?- li bloccò un attimo.
-accompagno la mia fidanzata al sicuro e rispondo a tutte le domande- si allontanò, abbracciò Dols che lo strinse forte a se stessa e poi mi portò indietro verso gli spogliatoi.
-aspettatemi qui, mezz'ora massimo e arrivo-annui sognante,immaginando il fatto che avrei voluto questa vita per sempre.
Io,lui, il calcio e tutto il nostro amore.
-Gwen, la smetti di guardarlo come se fosse una visione? Fai paura- mi voltai a guardarla
-non lo guardo come se fosse una visione- perché era vero, non potevo dirle che lo guardavo come se stesse o addirittura fosse già diventato il centro del mio universo.
Il mister appena rientra dal campo mi sorride vedendomi seduta su una delle solite sedie di plastica, lasciate li per lo staff ed io mi alzo come meglio posso per abbracciarlo già percependo l'entusiasmo generale.
-tre punti a casa Meneghini- mi dice facendomi ridere
-se vuole me li incido a fuoco- mi scompigliò i capelli e va a vedere che fine hanno fatto tutti gli altri.
Qualche minuto piu tardi, Paulo entra dentro accompagnato dai preparatori atletici che ridono con lui e Andrea Barzagli.
-eccola- gli dice indicandomi
-lo so Barza- ovvio che lo sapeva, mi ci aveva accompagnato lui.
Dols si allontanò seguendo Gonzalo che la richiamò a gran voce , si conoscevamo bene e poi Dolody era una ragazza che faceva amicizia molto facilmente.
Paulo si piegò sulle sue ginocchia e mi sorrise mentre io non sapevo far altro che guardarlo con ammirazione.
-tu sei un cazzo di Dio del calcio- glielo dissi sincera baciandogli rapidamente le labbra.
-nessuno avrebbe avuto le palle di tirare da li e di provarci fino alla fine, nessuno tranne te e tu, sei solo mio- ridacchio baciandomi ancora e mordendomi le labbra.
-vado a farmi una doccia e andiamo nel mio hotel- annui fremendo dentro di me.Ve lo meritare perché siete state clementi e perché non vi siete arrabbiate per il mio ritardo nel pubblicarlo ieri per tempo, quindi, oggi doppio aggiornamento per voi ❤️.
Fatemi sapere cosa ne pensate, per me che divoro i vostri commenti con molta gioia.
Sono pronta alle vostre domande 😍😍.#memyselfandI
Quando scrivo in genere è più un grande flusso di coscienza che parte in un determinato momento e potrebbe protrarsi anche per due giorni interi senza che io sia capace ad arrestarlo o magari anche solo a frenarlo.
Ps: il mio blocco è terminato e sono tornata a scrivere con molta,moltissima felicità.
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Fino Alla Fine
FanfictionLa complicità batte tutto, persino quello che potrebbe sembrare impossibile. Lei è Gwen. Una giovane ragazza torinese la cui prospettiva della vita sembra girare attorno al lavoro ,a Mat il suo inseparabile migliore amico e al calcio che a discapito...