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Valentina

Anche il giorno dopo avrei dovuto sopportare ben 2 ore di inglese. Stavo quasi per fare marina, ma mi accorsi che mia mamma oggi sarebbe stata in giro per la città a fare spese. E poi non c'era nessuno che volesse venire a farmi compagnia, perché a tutti piace l'ora d'inglese e sono tutti pazzi di quel professore. Tutti tranne me. Lo odiavo. E non capivo proprio perché si comportava in modo freddo con me quando con gli altri rideva e scherzava. D'altronde non gli ho mai fatto niente. Ho sempre cercato di comportarmi bene con lui, ma ora non non ne posso più.

Passò per i banchi a consegnare i compiti che avevamo svolto l'altra volta con il voto. Arrivò a me e si fermò sospirando. Non appena mi consegnò il compito sobbalzai dalla sedia.

"Ma cos'è? Uno scherzo? Mi ha messo 6 solo perché ho saltato una domanda su 10?"

"Vale non cominciare! Lascia stare prima di metterti nei guai." Mi sussurrò Vanessa.

"Col cazzo!" Le risposi.

"Martini, la prego si sieda e qualunque commento voglia fare per il suo compito può tenersele per sé."

Stavo per scoppiare. Avrei voluto buttare via il banco e la sedia, strappare il compito e uscirmene dall'aula. Ma poi pensai alle conseguenze. Mamma mi aveva promesso che se avesi avuto comportamenti adeguati e buoni voti a scuola d'estate mi avrebbe lasciato andare da papà. Visto che hanno divorziato 5 anni fa, non sono mai riuscita a vederlo se non in webcam e ci tenevo tanto a passare almeno un estate con lui dopo tanti. Però non volevo neanche dare la vittoria al prof così rimasi in piedi fissandolo con braccia conserte mentre aspettava che mi sedessi.

"Ti ho detto di sederti Martini!" Odiavo quando mi chiamava per cognome.

"E io invece vorrei che lei mi spiegasse il motivo di questo voto. Non vedo altri segni in rosso se non all'ottava domanda che non ho risposto e mi sembra un ingiustizia che alcuni dei miei compagni che hanno fatto piú errori di me abbiano preso piú di me."

"Hai un ultima possibilità. O ti siedi o prendo provvedimenti."

Rimasi ancora lì immobile con tutti i miei compagni che mi fissavano.

"E va bene. Lo hai voluto tu. Ti aspetto in presidenza alla fine dell'ora."

Uscì dall'aula senza buttare banchi ne sedie, ma diedi un'occhiata talmente piena di odio al prof. che anche lui si sentì minacciato.

Il preside ci accolse nel suo ufficio e il prof William raccontò tutto. Ogni tanto vedevo che il preside mi dava un occhiata e poi alzava gli occhi al cielo. Ecco un'altra persona di merda che avrei aggiunto alla lista delle persone di merda che odio in questa scuola di merda.

"Beh. E tu Martini? Cos hai da dire in tua difesa?"

Rimasi zitta, lo feci apposta per mettere a disagio loro due. Non volevo dire niente perché sapevo che alla fine il peside non mi avrebbe ascoltato e mi avrebbe punito lo stesso. Distolsi lo sguardo e cominciai a guardare fuori dalla finestra.

"Lo vede signore? È di questo comportamento menefreghista che stavo parlando!" Fece il prof.

"E va bene. Ogni martedì pomeriggio verrai a fare corsi di recupero per inglese con il professore William. E un solo pomeriggio di assenza sarà un abbasso di 2 voti nella voce del comportamento. Ora se volete scusarmi ho altre faccende da sbrigare. Arrivederci." E uscì dal suo stesso ufficio.

"Arrivederci." Disse il prof. Poi si rivolse a me:

"Ti aspetto la settimana prossima alle 2 in punto nella tua classe e il corso durerà fino alle 4."

"Pff. Come se non avessi di meglio da fare in un pomeriggio. Non mi aspetti alle 2. Posso arrivare a che ora voglio." Mi alzai e me ne andai prima che replicasse qualcosa.

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