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Valentina

"Allora, come sto?" Distesa nel letto a cercare di capire l'equazione di matematica, distolsi lo sguardo dal libro e vidi mia mamma sulla soglia della porta con un abito bordeaux aderente, décolleté rosse, una collana di perle abbinata agli orecchini e i capelli raccolti con uno chignon.

"Devo proprio rispondere?" In realtà era bellissima.

"Ci ho messo tutto il pomeriggio a prepararmi, un po di ammirazione me lo merito."

"Beh hai sprecato il tuo tempo. Non aspettarti che il professor William ti faccia i complimenti." Ancora non mi andava giù che lui mi avesse lasciata e tanto meno mi andava giù che uscisse con mia mamma.

"Dai Vale, io sono sicura che quando ti innamorerai..."

"Mamma non mi parlare di innamoramento! Tu non sei innamorata! È uno di quei soliti uomini che ti piacciono, ma dopo un pò te ne sarai già stufata. Quindi non si tratta di innamorarsi." Furiosa, mi alzai dal letto e cominciai a rimettere via i quaderni.

"Datti una calmata. Forse ora non ne sarò innamorata, ma sono sicura che più lo conoscerò e più mi piacerà."

Le mandai un'occhiata che diceva "Smettila di parlare" ma lei non si arrese.

"E poi che male ti fa la nostra relazione?"

"Relazione? Mamma non sei neanche uscita con lui e parli già di relazione?"

"E va bene questa conversazione andrà a finire male quindi è meglio che vada. Tieni d'occhio a tua sorella e più tardi vedi se la febbre l'è scesa." Speravo con tutto il cuore che l'influenza di Lily la impedisse di uscire.

"Mamma, io il sabato sera avrei anche cose migliori da fare."

"Per una volta che te lo chiedo, una volta!"

"E va bene." Sospirai.

"Brava." Mi baciò sulla guancia e uscì.

Mi misi sul divano a chattare mentre Lily guardava Spongebob alla tv.

Lei si addormentò dopo mezz'ora e la portai in camera sua, poi mi misi anch'io a letto visto che stavo morendo dalla noia.

Non se ne parlava. La mia mente non era abitutata a riposarsi così presto il sabato sera, quindi decise di tenermi sveglia a pensare. A pensare come sarebbe andata se io e lui fossimo ancora insieme, come saremmo nel futuro. Se lui avrebbe mai rinunciato al suo lavoro per me.

Sentì delle voci provenire da fuori. La risata di mia mamma. Mi alzai e andai verso il balcone e la vidi faccia a faccia con Thomas.

"Mi sono davvero divertita questa sera. Mi mancava molto una serata come questa."

Lui le sorrise.

"Dì un po, sei fidanzato?"

Ero proprio curiosa della risposta che avrebbe dato.

"Beh... No, non lo sono. Per ora non sono impegnato." Poteva almeno dire che lo era poco tempo fa.

"Già, per ora. Sei un uomo davvero carino e simpatico. Nessuno crederebbe che tu sia single." Lei gli mise una mano dietro la sua nuca accarezzandogli i capelli, mentre lui rimaneva là a sorriderle con le mani in tasca. Lo sapevo! Sapevo che sarebbe caduto nella ragnatela di mia mamma. Le basta poco per far cadere gli uomini ai suoi piedi, ma speravo almeno che con Thomas sarebbe stato più difficile.

"Spero che ci sia una prossima volta."

"Già, è stata una serata davvero bella. Quindi se hai altre mostre imperdibili, non esitare a chiamarmi."

"Certo che non lo farò." Gli sorrise.

I loro scambi di sorrisi si interruppero, lei gli avvicinò la testa e le loro bocche si incollarono.

Furiosa dalla scena davanti ai miei occhi, andai subito in bagno, presi un secchio e lo riempì di acqua poi tornai nel balcone e feci in modo che il secchio si rovesciasse sopra di loro senza che mi vedessero.

"Oh mio Dio!"

"Ma che cazzo... Che cos'è successo?"

"Oh... Stamattina avevo intenzione di pulire i vetri, ma non l'ho più fatto e me la sono dimenticata là. Deve essere stato il forte vento che lo ha fatto cadere. Perdonami."

Perché ha mentito? Quando mai pulisce da sola i vetri?

"Tranquilla, è stato solo un incidente. Si è fatto tardi. È meglio che vada. Ciao Selene." Lui la baciò sulla guancia.

"Ciao Thomas." Lei ricambiò.

Mi rimisi nel letto e sentendo i passi di mia mamma che salivano le scale chiusi subito gli occhi facendo finta di dormire profondamente. Lei aprì la porta e venne dalla mia parte.

"So che non stai dormendo e so che è opera tua il secchio d'acqua."

Continuai a far finta di dormire.

"Io non ti capisco davvero. Credevo che fossi cresciuta e che anche se la cosa non ti piace lo avresti accettato... Ma evidentemente sei ancora una bambina."

Odiavo quando mi diceva così.

"Beh, io non ho bisogno della tua approvazione per frequentare chi voglio e che ti piaccia o no io continuerò a uscire con Thomas."

Perché non la smetteva di parlare!

Sospirò e mi accarezzò la testa, poi mi baciò sulla guancia.

"Buonanotte."

Stronzette Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora