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Sarah

Erano le undici e un quarto.

Quanto detestavo gli ospedali. L'odore, le genti che piangevano uscendo dall'edificio e genti che entravano preoccupati. E poi c'ero io che passeggiavo avanti indietro per il corridoio portandomi dietro un enorme ansia.

Vidi i genitori di Vanessa e la mamma di Valentina arrivare allo stesso momento, forse più ansiosi di me.

"Dov'è mia figlia?" Chiese la mamma di Valentina.

"Non lo so. Sono arrivata qui 20 minuti dopo l'incidente e non le ho ancora viste."

Un infermiere giovane passò accanto e la mamma di Valentina la fermò subito.

"Scusi, sa per caso dove sono le ragazze che hanno avuto un incidente poco fa. Valentina Martini e..."

"Ah sì." L'infermiere la interruppe. "Sono in sala operatoria entrambe. Ho paura che la situazione sia grave quindi dovete aspettare e mantenere la calma." Si allontanò.

"Mantenere la calma?! Le nostre figlie si trovano in una situazione grave a causa di un incidente e noi dobbiamo mantenere la calma?!" Esclamò la mamma di Vanessa.

"Va bene cara. Facciamo come ha detto. Aspettiamo. E intanto preghiamo che non succeda niente." La tranquillizzò il marito. Loro tre si allontanarono e andarono nella sala d'attesa. Stavo per seguirli quando vidi Jessica e suo fratello arrivare.

"Dove sono?" Chiese lei.

"Ancora? Non lo so!"

"Potevi anche avvertirmi! Non credo sia bello venire a sapere una notizia del genere da Facebook."

Io alzai gli occhi al cielo e mi allontanai. Jessica mi seguì mentre suo fratello si fermò per fare una chiamata.

Arrivammo nella sala d'attesa. C'erano i genitori di Vanessa, la mamma di Valentina, Alex e...

Alexis spuntò dal nulla con un bicchiere di tè in mano e lo porse ad Alex.

"Perché sei qua? Non dovevi festeggiare il tuo compleanno?" Le chiesi.

"Ho voluto accompagnare Alex non appena ho saputo dell'incidente."

"E hai lasciato gli invitati a casa tua?"

"Beh... gli avevo promesso che la festa sarebbe durata tutta la notte e non volevano interromperla per un incidente in cui loro non erano coinvolti. Spero solo che quando torno la casa sia ancora intera. I miei torneranno domani pomeriggio e deve essere tutto sotto controllo altrimenti mi uccidono."

"Vorrei capire perché si sono allontanate con la mia auto. Perché?" Sbottò improvvisamente Alex.

"Questo vorrei saperlo anche io." Intervenne il papà di Vanessa.

Matteo si avvicinò a Jessica frettolosamente.

"Jessica ho appena parlato con mamma e papà. Sono ancora più incazzati di quanto lo erano prima, nonostante gli abbia spiegato la situazione. Mi hanno detto di riportarti subito a casa."

"No, non vado! E non mi interessa se mi puniscono. Tanto la mia giornata non potrebbe andare peggio di così."

I miei occhi e quelli di Matteo si incontrarono per un momento ma lui distolse subito lo sguardo e Jessica si rivolse a me:

"Sarah, possiamo parlare un attimo?"

Sbuffai. "Non c'è niente di cui parlare!" Girai i tacchi e mi diressi verso il bagno.

Mi lavavo le mani quando improvvisamente dallo specchio, la vidi dietro di me.

"Che vuoi?"

"Una tregua."

Rimasi in silenzio, assumendo una posizione scocciata.

Lei attaccò di nuovo a parlare. "Le nostre amiche stanno male. Puoi evitare di trattarmi da schifo anche in questa situazione?"

"No, non posso."

"Non ti sto chiedendo di trattarmi come regina ma almeno una piccola tregua finché tutto questo non finisce."

Ci pensai. "E va bene. Facciamo sta tregua, ma questo non vuol dire che io non ce l'abbia più con te per quello che mi hai fatto." Mentre me ne andavo via lei mi disse:

"Non ti ho fatto niente, comunque!"

Decisi di andare fuori a prendere un po d'aria. Mentre mi incamminavo tirai fuori un pacchetto di sigarette e ne presi una. Girando l'angolo finì per scontrarmi con qualcuno e il pacchetto cadde per terra disperdendo il resto delle sigarette. Alzai la testa.

"Scusami non ti avevo visto." Gli dissi.

"Fa niente." Mi rispose.

Matteo si allontanò. Speravo che almeno si fermasse a raccogliere le sigarette, come di solito succede nei film quando due persone si scontrano e fanno cadere qualcosa; invece lui ha preferito ignorarmi e fare lo stronzo.

Dopo che mi rinfrescai un po, tornai nella sala d'attesa e proprio in quel momento arrivò un medico.

"Novità?" Chiese la mamma di Valentina.

"Beh, sì." Rispose consultando un foglio che aveva tra le mani. "La ragazza che si chiama Valentina Martini, nonostante fosse alla guida del veicolo, non ha riportato gravi danni. Solo qualche lesione, ma dovrebbe rimettersi presto...."

Selene lo interruppe "Oh mio Dio! Lei non sa che bella notizia mi sta dando!"

"E l'altra ragazza, Vanessa Ferrari?" Chiese subito la mamma di Vanessa.

"Purtroppo temo che la situazione sia più grave di quanto pensassi. La dobbiamo portare in terapia intensiva e successivamente si vedrà se avremo un risultato positivo."

"Non è possibile." disse lentamente Alex.

Il dottore, alla vista di due infermieri che traportavano una barella con sopra un corpo, fece segno ai due infermieri di seguirlo. Poi realizzai che sotto alla barella c'era Vanessa. La mamma di Vanessa mi precedette fermando subito il dottore. "Perché la dovete portare via?! Non può essere così grave!"

Il papà di Vanessa la allontanò e il medico proseguì per la sua strada.

Cominciai ad essere davvero spaventata.

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