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Vanessa

Dopo varie analisi, il medico mi ha permesso di ritornare a casa mia, però il gesso dovevo portarlo ancora per un pò. Almeno non avrei dovuto festeggiare il mio compleanno in ospedale. Dovevo pensare alle persone da invitare. Chissà perché la prima persona che mi venne in mente fu Alex. No! Lui me lo devo dimenticare! Pensai mentre ero in macchina con mia mamma. I miei non lo sapevano ancora che ci siamo lasciati. Loro erano troppo affezionati a lui. Neanche alle mie amiche lo avevo detto. Forse perché speravo che da un momento all'altro, magicamente tornassimo insieme. Difficile ammetterlo, ma mi mancava già.

"A cosa stai pensando?" Mi chiese mia mamma.

"Eh? A niente." Le risposi tornando nel pianeta terra.

"Cosa potrei cucinare per il tuo ritorno a casa? Potresti invitare le tue amiche."

"Mamma non voglio festeggiare. Voglio solo riposare."

"Non credi di aver riposato già abbastanza in ospedale? Almeno invita Alex così ceniamo insieme no?"

Gli stavo per dire come stavano le cose, ma non volevo.

"Seriamente mamma, non serve fare una festa per il mio ritorno. E poi tra pochi giorni farò la festa di compleanno quindi..."

"Ah giusto, stavo quasi per dimenticare che la mia dolce Vanessa farà 18 anni. A proposito, dove lo farete? Come lo organizzate tu e le ragazze?" Chiese parcheggiando la macchina davanti a casa.

"Non lo so, ora le chiamo." Dissi scendendo dalla macchina lentamente e appogiandomi alle stampelle. Mentre mia mamma entrava in casa io rimasi fuori. Presi il cellulare e feci una videochiamata con Sarah, Jessica e Valentina.

Valentina: "Hey, Vanex sei tornata a casa?"

"Sì." Le risposi con un tono di voce che mi faceva sembrare depressa... e in effetti lo ero.

Jessica: "Sembri triste. Tutto ok?"

"No, però non ne voglio parlare adesso. Piuttosto, avete già deciso come organizzare la festa di compleanno?"

Valentina: "ci stavo pensando anche io."

Sarah: "voglio farla al "sunset beach"!"

Valentina: "Ci stavo pensando anche io!" Esclamò con una espressione sorpresa.

Sarah: "la vuoi smettere di fare il pappagallo?"

Valentina le fece una smorfia.

"E non possono mancare i narghilè." Dissi.

Valentina: "E poi dovrà essere memorabile. Voglio festeggiare al meglio prima di andarmene."

Jessica: "Andartene dove?"

Valentina: "Vi racconterò più tardi."

Vidi Giovanni che usciva da casa sua. Salutai le ragazze di fretta e chiusi la videochiamata.

"Giovanni!"

Lui fece un cenno con la mano per salutarmi e venne verso di me. Aveva cambiato look. Indossava un berretto blu, una canotta da basket e jeans.

"Hey, come stai?"

"Bene, te?"

"Bene, sei uscita dall'ospedale vedo."

"E tu hai cambiato look, vedo. Sembri molto più swag."

"Grazie."

"E tua mamma sta meglio?" Gli chiesi.

"Sì, anche a lei hanno permesso di tornare a casa. Quindi tra un po di giorni io e mio fratello lasceremo la nonna e torneremo a casa nostra."

"Sono felice per voi." Dissi, anche se mi dispiaceva non avercelo più come vicino.

"Allora, tu che mi racconti?"

"Beh come vedi non è che le cose mi vadano proprio bene... E come se non bastasse mi sono lasciata con Alex." Mi confidai.

"Ah mi dispiace... In realtà la cosa non è che mi dispiaccia molto, perché non meriti di stare con un coglione come lui." Questo vuol dire che ci teneva ancora a me.

Si sedette sul bordo del marciapiede, vicino alla strada allacciandosi le scarpe. Cercai di fare lo stesso, non avendo successo perché la gonna troppo stretta non me lo permetteva. Alla fine appoggiai le stampelle e mi sedetti lentamente.

"Beh, questa è la nostra occasione. Ora puoi provarci con me senza che io ti dica di no perché sono fidanzata." Dissi avvicinandomi, quasi per baciarlo.

Lui si allontanò leggermente.

"No, le cose non stanno più così. E comunque vieni da me solo perché non stai più con Alex? Pensavo fossimo amici io e te."

"Perché dici così?" Gli chiesi confusa.

"Perché tu non mi hai mai cercato, avevi occhi solo per Alex, e ora che non state più insieme mi dai il permesso di provarci con te?!"

"Non credevo che rompere con Alex ti avrebbe turbato così tanto!" Gli risposi.

Lui fece finta di niente e si guardò in giro come se stesse aspettando qualcuno.

"Stai aspettando qualcuno?"

"Sì." Rispose, poi gli si illuminarono gli occhi.

Di fronte a lui c'era una ragazza bionda alta e magrissima. Si direbbe che il suo colore preferito fosse il rosa visto com'era vestita. Giovanni si alzò e mi salutò con la mano. Attraversò la strada, abbracciò la ragazza e la baciò e poi mano per mano si diressero in un'altra direzione.

Rimasi a bocca aperta. Ero stata mollata dal mio fidanzato e dal ragazzo che ci provava con me per due ragazze bionde. Mi chiedevo seriamente se avrei dovuto tingermi i capelli di biondo.

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