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Valentina

"Dobbiamo parlare. È urgente! Aspettami tra mezz'ora dietro al parcheggio."

Il messaggio di Thomas mi spaventava. Mi chiedevo cosa avesse di così urgente da dirmi.
Mentre tutti si dirigevano a casa loro, io me ne andai nei parcheggi, dove non c'era più nessuno ormai. Lui arrivò dopo 20 minuti e intanto io mi tirai fuori la terza sigaretta.

"Come mai mi hai chiesto di vederci qui?" Chiesi facendo un tiro.

"Dobbiamo smetterla." Si appoggiò ad una macchina blu con le mani in tasca.

"Smetterla di fare cosa?"

"Smetterla di vederci, frequentarci. La gente sta sospettando troppo."
Si avvicinò a me e mi tolse la sigaretta di bocca gettandola a tera e poi si appoggiò di nuovo alla macchina.

"Che intendi? Spiegati meglio." Chiesi ignorando il gesto che aveva appena fatto.

"C'è un messaggio che gira dove dice che io e te stiamo insieme e c'è anche una foto che lo prova..."

"Sì, sì, lo so." Lo interruppi.

"Beh questo messaggio è arrivato anche al preside. Fortunatamente la tua faccia non si vede bene, quindi gli ho detto che frequentavo un'altra persona. Non so se ci ha creduto, ma ha detto che mi terrà d'occhio."

"Quindi?" Mi appoggiai accanto a lui alla macchina ma lui si allontanò per mettersi faccia a faccia con me.

"Hai idea che qualcuno potrebbe anche sorprenderci qui? Non so te, ma io ci tengo al mio lavoro."

"Sì tieni al lavoro più che a me... Sarei dovuto aspettarmelo." Scossi la testa. Non mi era mai importato che qualcuno venisse a saperlo. Tenevo nascosta la nostra relazione solo per lui perché tenevo a lui. Thomas mi faceva stare bene. Non avevo mai vissuto una relazione emozionante quanto la nostra. Tutti i miei ex non mi facevano provare niente di chè così prendevo io l'iniziativa di lasciarli, ma con Thomas era diverso. Mi ero innamorata di lui, ma evidentemente non era reciproco.

"Non ho detto questo." Si avvicinò a me e mi prese le mani. "Senti io..."

"Sei un codardo." Lo interruppi ritirando le mani e guardandolo intensamente negli occhi.

"No. Sto solo cercando di proteggere entrambi."

"Mi ami?" Gli chiesi ad un tratto.

Passo un lungo minuto prima che aprisse la bocca per rispondere ma qualcuno ci interruppe e in piu quell'attesa era già una risposta.

"Che succede qui?" Chiese il preside avvicinandosi.
Perché doveva sempre rompere il cazzo nei momenti più importanti?

"Niente stavamo solo..."

"Il prof mi stava rimproverando perché stavo fumando in un area per non fumatori." Intervenni. Chissà che risposta avrebbe potuto dargli Thomas. Mentire al preside non era il suo forte.

"Quante volte le ho proibito di fumare qui, Martini?" Odiavo quando mi chiamava per cognome.

"Molte volte." Abbassai la testa come un cane bastonato.

"E quando hai intenzione di ascoltarmi?"

Mai.

"Scusi."

"La prossima volta prenderò seri provvedimenti... E torni a casa prima che sua mamma si preoccupi."

Ma crede che sia? Una bambina di 5 anni?
Mi aspettavo che fosse il preside ad andarsene per primo, ma lui era ancora lì ad aspettare che esegua il suo ordine.

Raccolsi la mia borsa e me ne andai senza salutare nessuno dei due.

Stronzette Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora