Vanessa
"Ma devo proprio venire a quella stupida festa?" Chiesi facendo il broncio mentre mi facevo la piastra ai capelli.
"Sì! Ti rendi conto? I Dear Jack! Come puoi perderti una festa così?" Valentina saltellava e danzava per la mia camera come se fosse una fatina.
"Io ancora non ci credo che ci saranno." Dissi.
Valentina finì di chiudere la lampo del suo abito corto turchese con la gonna a balze e si girò verso me e Sarah.
"Che ne dite? Mi sta bene?" Chiese facendosi una foto dallo specchio che riprendesse tutto il vestito.
"Sì." Rispondemmo all'unisono io e Sarah con un'espressione annoiata.
"Ma che facce da funerali! Un po di entusiasmo, dai!"
"Finché mi costringi a venire alla festa di compleanno dell'ultima persona che vorrei vedere al mondo." Le risposi.
"E io, l'ultima persona che vorrei vedere sarà presente alla festa quindi..." Disse Sarah finendo di mettersi il mascara.
"Ah! A proposito, perché Jessica non è ancora qui?" Domandò Vale.
Sospirai. "Ha detto che veniva più tardi direttamente alla festa e che ha intenzione di restare poco."
"Ah! Che fortuna!" Esultò Sarah.
"Beata lei! Comunque mia mamma ha detto che ci sta aspettando in macchina." Dissi leggendo il messaggio dal cellulare. Mi avvicinai alla finestra e guardai un'attimo fuori.
"Chi stai cercando?" Chiese Sarah, notando che ero ferma lì e con un'aria pensierosa.
"Giovanni, ma evidentemente oggi non è a casa di sua nonna."
"Dovresti pensare ad Alex non a Giovanni."
"Già. Chissà dove sarà adesso Alex."
Io e Sarah ci girammo e vidimo Valentina con una macchina fotografica mentre si faceva le foto più buffe.
"Oggi è troppo vivace. Di solito non si veste con colori così accesi come il turchese. Lei non saltella mai e non fa mai foto di questo genere. Che le prende?" Chiesi a Sarah.
"Si sarà fatta una canna." Rispose alzando le spalle. Si mise una collana rosa che era dello stesso colore del suo abito aderente corto che attraverso delle fessure mostrava i lati della sua vita. Io invece sono rimasta sui toni scuri e ho preferito mettermi un abito nero aderente riempito di paillettes nella parte superiore e con una fascia trasparente sopra.
Mia madre suonò il clacson e noi precipitammo subito giù. Chiusi la porta e salimmo in macchina.
La casa di Alexis sembrava una villa. Il giardino era decorato con piccole statue e fiori di diversi colori che nonstante il buio si vedevano perfettamente. Suonammo al citofono del cancello e lei ci aprì subito senza neanche chiedere chi fossimo. Attraversammo il viale e cominciammo gia a sentire la musica alta di una canzone di Avicii. Suonammo alla porta e ci aprì una ragazza con i capelli azzurri e con i mano due bicchieri di spritz. Se li portò entrambi alla bocca e poi cominciò a scatenarsi.
"La festa è iniziata da 10 minuti e sono quasi tutti ubriachi." Dissi.
"Guarda che anche noi tra poco faremo la loro stessa fine. Dai divertiamoci." Valentina prese le mani di me e Sarah e ci trascinò dentro la casa.
La luce alternava con il rosso, blu e giallo. La musica sembrava ancora più alta. C'era un enorme bancone in mezzo alla sala con sopra cibo e bevande di qualunque genere. Mi guardai intorno. C'erano ragazze che giocavano alla wii agitando il sedere sensualmente a qualunque gioco stessero giocando pur di farsi vedere dai ragazzi seduti nel divano. Due lesbiche incollate al muro stavano limonando. Un ragazzo che ci provava con due ragazze proponendole di andare a fare qualcosa in bagno. E tutti gli altri erano occupati a ballare al suono della musica, bere più alcolici possibile o fumarsi sigarette. Alexis però non la vedevo. Sarah vide due ragazze che conosceva e si allontanò a chiacchierare con loro. Un ragazzo bello, alto e continuava a spostarsi il ciuffo dei capelli dall'altra parte si avvicinò a noi.
STAI LEGGENDO
Stronzette
Teen FictionLa società reputa che l'adolescenza sia una generazione di merda ma la verità è che facciamo ciò che anche loro vorrebbero fare, solo che noi abbiamo più fegato. Valentina, Vanessa, Jessica e Sarah. Ecco la storia che racconta l'adolescenza di quat...