Valentina
La porta che cigola e una figura indistinta che si avvicinava verso di me mi fecero acquistare i sensi lentamente. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, ma era come se fossi sveglia. Qualcuno mi prese la mano e cominciò ad accarezzarmela. La sua mano era così grande e ruvida e le dita sembravano affusolate. Riuscivo a distinguere un profumo alla menta. Sentivo il suo respiro sempre più vicino a me. Poi la sua fronte toccò la mia e lo stesso incontro fecero le nostre bocche. Mi dava una senzazione di agio e familiarità. Così tenero, caloroso e sensuale.
Poi si staccò e sentì i suoi passi allontanarsi, la porta che si aprì di nuovo e si chiuse. Pensavo di sognare, invece sembrava troppo vero quel bacio. Provai a immaginare chi potesse essere, ma una strana sensazione e un mal di testa forte non me lo permisero.
Poco dopo la porta si aprì di nuovo. Questa volta riuscì a tenere gli occhi socchiusi e vedevo un pò sfuocato.
Qualcuno fece il giro del mio lettino e toccò un bottone. Lentamente il lettino cominciò ad abbassarsi. Mormorai qualcosa che neanche io riuscì a capire. La persona fece una piccola risata e cominciò a sistemarmi la flebo. Capì che era un infermiere.
Subito dopo, un'altra figura indistinta si avvicinò a me. Con le sue mani gelate mi toccò entrambe le guancie e mi sistemò i capelli.
"Oh tesoro mio! Quanto sono felice che tu stia bene. Amore della mia vita, che spavento mi hai fatto prendere." Lei si potrebbe riconoscere anche ad occhi chiusi.
"Mammaa... non qui... mi metti... in inbarazzo." Mormorai.
"Io vi lascio soli." Disse l'infermiere.
"Mamma, prima era venuto qualcuno qui?" Chiesi.
"No. Sono la prima a farti visita."
"Non riesco a vedere quasi niente." Mi lamentai.
"Lo so, tesoro. È l'effetto dell'anestesia."
Mi mossi lentamente dal lettino. "Anestesia? Cos'è successo?"
Lei rimase in silenzio per un pò. "Hai fatto un terribile incidente..."
"Vanessa!" Sbottai improvvisamente, ricordandomi di tutto. La festa di Lexi, la macchina di Alex, il parcheggio, la strada... e il camion. "Dov'è?"
"Tesoro, è meglio che parliamo dopo, quando ti rimprenderai."
"Mamma, ti ho chiesto dov'è!" Dissi con una voce tremante, quando volevo farla risultare aggressiva.
"Beh... la tua amica è in terapia intensiva... E non si è ancora svegliata."
"Terapia intensiva? Mamma cosa le è successo? Come sta?" Cominciai ad agitarmi.
"Vale, tu non ti preoccupare. I medici la stanno curando.... Non devi innervosirti, mi hanno raccomandata di farti riposare. Ora rilassati e riposa."
La obbedì e senza volerlo, chiusi di nuovo gli occhi e mi addormentai.
Quando li riaprì di nuovo, mi ritrovai davanti Sarah e Jessica. Questa volta riuscivo a vederle normalmente.
"Guarda, è sveglia." Disse Jessica.
Sorrisi.
"Come stai?" Chiese Sarah.
"Vorrei saperlo anche io... Ho qualche livido o cicatrice sulla faccia, o sul seno?"
"Sì, hai una cicatrice sulla fronte e un'altra sul naso. Il tuo braccio è completamente rosso, ma non so dirti niente sulle tue tette... a meno che tu non voglia che ti svesta e dia un'occhiata."
Sorrisi di nuovo. Loro ricambiarono, ma c'era un'altra emozione che tenevano nascosta dietro a quel sorriso. La stessa che avevo io.
"Notizie di Vanessa?"
"No. Non ci hanno ancora detto niente per ora. Spero solo che la situazione non peggiori." Mi rispose Sarah.
Jessica si alzò un pò a disagio e si diresse verso la finestra. Capì che stava per piangere.
"Hey, non dovete pensare al peggio." Dissi. "Vanessa ce la farà sicuramente." Cercai di convincere più me stessa che loro.
"Lo so, ma ho già perso Daniele, non sopporterei di perdere anche lei." Disse Jessica angosciata.
"Non succederà. È tutta colpa mia. Sono io che sono stata testarda e ho guidato la macchina. Io ho causato tutto, quindi dovrei morire io, non lei." Dissi rassegnata.
"Ma che stai dicendo Valentina? Tu devi restare qui con noi e la stessa cosa deve fare Vanessa." Sarah mi abbracciò e Jessica si unì a noi.
"Sono felice che voi due abbiate fatto la pace finalmente."
"Non ci siamo proprio riappacificate... è solo una tregua." Disse subito Sarah.
Jessica annuì. "Abbiamo portato il portatile e un bel pò di DVD, tanto per passare il tempo."
"Non dovete per forza rimanere qui."
"Lo so, ma noi vogliamo rimanere."
Jessica accese il portatile, inserì il CD di un film e ci misimo comode a guardarlo... ma io ero ancora sui pensieri di quel bacio misterioso.
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Stronzette
Teen FictionLa società reputa che l'adolescenza sia una generazione di merda ma la verità è che facciamo ciò che anche loro vorrebbero fare, solo che noi abbiamo più fegato. Valentina, Vanessa, Jessica e Sarah. Ecco la storia che racconta l'adolescenza di quat...