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Valentina

Ero a casa da sola, in camera mia a ascoltare musica ad alto volume con le cuffiette.
Mi sembrava avessero suonato al campanello. Tolsi un'attimo le cuffiette ma non sentivo niente, alzai le spalle e mi rimisi su le cuffiette.
Sentii di nuovo suonare al campanello. Misi giù il telefono e andai alla porta. Silvestro era lì davanti con le mani in tasca.

"Perché sei qua?" Gli chiesi.

"Avevo voglia di vederti."

Non sapevo cosa rispondergli. Lui entrò di sua spontanea volontà. Stavo per chiudere la porta quando vidi una macchina che avevo già visto parcheggiare davanti a casa mia. Thomas scese dalla macchina e si diresse verso l'entrata.

Per una volta che volevo passare il pomeriggio in pace.

"Mia mamma non è in casa. Arrivederci." Stavo per chiudergli la porta in faccia ma lui la bloccò subito.

"Senti, ho dimenticato da qualche parte il mio orologio di cuoio, l'ultima volta che sono venuto. Potrei riaverlo?"

"Perché tu e mia mamma vi dimenticate sempre le vostre cose dall'altro. Non potete trovare un'altra scusa per rivederevi? Dovete per forza dimenticare un oggetto."

"Io non sto inventando nessuna scusa per rivederla. Pretendo troppo ad avere indietro una cosa che..." Si fermò osservando Silvestro accanto a me. Ne approfittai.

"Ti starai chiedendo chi sia questo ragazzo, beh è il mio fidanzato. Ti presento Silv... Silvio." Entrambi mi guardarono con la fronte corrugata.

"Beh io vado in camera tua, ti aspetto lì." Disse Silvestro. Annuì ma poi mi venne il dubbio sul perchè volesse andare proprio in camera mia.

"Potrei riavere il mio orologio?"

Sbuffai e inviai un messaggio a mia mamma. Lei mi disse che deve averlo messo da qualche parte in salotto. Mi misi a cercarlo intanto che Thomas mi aspettava.

"Potresti anche aiutarmi piuttosto che stare lì impalato."

"E così quel tipo è il tuo fidanzato?"

"Sì. La persona migliore con la quale sono mai stata." Mentii.

"E quel ragazzo che ti ha baciato in ospedale, non lo hai più trovato?"

Smisi di cercare e lo guardai a bocca aperta.

"Come fai a saperlo?"

"Non è che tu abbia un tono di voce bassa quando parli con le tue amiche."

"Non hai nient'altro da fare che ascoltare le cose personali dei tuoi alunni? Mi sembri un maniaco."

"Peccato che con questo maniaco ci sei anche andata a letto."

Mi avvicinai a lui e lo guardai in modo minaccioso.

"Sai cosa succederà quando un giorno mia madre lo scoprirà? Ti denuncerá perché sei stata con una minorenne e per di più tua alunna. E non dimentichiamo che poi ti sei fatta anche la madre dell'alunna come se non bastasse."

"E tu pensi di starne fuori da questa storia. Hai fatto anche tu la tua parte se non sbaglio."

Inclinai la testa. "No. Tu hai deciso di farti la tua alunna in discoteca."

"Tu hai convinto il tuo prof a mettersi insieme con lui di nascosto." Disse avvicinandosi a me. Eravamo così vicini che stavo quasi per baciarlo ma lui si allontanò subito.

"Sei troppo immatura. Non dicevi di essere fidanzato con quel tipo che ti aspetta in camera tua? E poi cerchi di baciarmi."

Improvvisamente mi sentii ridicola e scomettevo che anche lui pensava la stessa cosa di me.

Stronzette Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora