Jessica
Entrai in cucina per bere qualcosa prima di andare a letto. Mio fratello era seduto al tavolo che giocava con il cellulare mentre si beveva un succo all'arancia.
Aprii il frigorifero, presi anche io la bottiglia di succo ma mi accorsi che era vuota.
"Ti diverte?" Chiesi agitando la bottiglia.
Senza guardarmi mi chiese "Cosa?"
"Finire il succo e poi rimetterlo in frigo."
"Sì."
"Mmmh!! Che fastidio che mi dai quando fai così!" Esclamai abbastanza incazzata.
Lui smise di giocare.
"Datti una calmata. Ce n'è dell'altra nella dispensa."
Mi diressi verso la dispensa e ne presi un altro. Lo appoggiai sul tavolo e mentre ne versavo un pò sul bicchiere sentì il mio cellulare in tasca vibrare. Stessa cosa fece quello di mio fratello. Capì che era un'altro messaggio anonimo. Mio fratello cominciò a leggere ad alta voce.
"Cari amici, purtroppo il mio lavoro da paparazzo è finita. Ma voglio chiudere in bellezza: Quanto può essere triste rimanere incinta e perdere il proprio fidanzato? Questo è quello che è successo a Jessica..." Si bloccò non appena arrivò al mio nome.
Tirai subito fuori il cellulare e vidi che il messaggio diceva proprio così. Cominciai a tremare.
"Sono. Nella. Merda." Dissi con lo sguardo fisso nel vuoto.
"E come se lo sei! Se non dici la verità a mamma e papà, potrebbero venire a scoprirlo con questo messaggio o qualcuno potrebbe riferirglielo." Disse Matteo.
"Perché tutti mi dite che devo dire la verità ai miei? Io non sono ancora pronta."
"Peggio per te, ma sappi che andrà a finire molto peggio se lo scoprono in un altro modo."
Feci segno a mio fratello di stare zitto. I miei erano in salotto e potevano sentirci.
Ci pensai su. In fondo aveva ragione. Sarebbe andata peggio se non glielo dicessi io. Era arrivato il momento di affrontare i miei genitori e i giudizi degli altri.
"Ok, vado a dirglielo. Se mi uccidono, sappi che ti ho sempre voluto bene fratellone."
"Non farne una tragedia. Vengo con te."
Lui mi seguì in salotto. I miei erano seduti sul divano a guardare tranquillamente la tv. Non appena mi videro smisero di dare attenzione alla tv per guardare me.
"Mamma, papà... devo dirvi una cosa."
"Che succede?" Chiese mia mamma accorgendosi che c'era anche Matteo. Andai di fronte a loro.
"Beh io... sono incinta." Pronunciai quelle due parole velocemente per liberarmi di ciò che volevo tenere dentro.
I miei genitori si guardarono a bocca aperta.
Mia mamma iniziò a balbettare. "Ma ma ma come? Di Da Daniele?"
Annuì.
Mio padre mise la testa tra le mani e cominciò a scuotere la testa.
Mia madre continuò a parlare "Ma non è possibile, Daniele è..."
"È successo prima che morisse."
Il mio cuore batteva forte e tremavo ancora di più. Non sapevo cosa sarebbe successo poi.
Mio padre spense la tv e si alzò in piedi.
"Io io non ci posso credere! Come cazzo hai fatto a rimanere incinta?!" Le grida di mio padre rimbombavano tra i muri.
"Già... Non mi pare che tu fossi sessualmente attiva." Disse mia madre.
Speravo con tutto il cuore che non arrivassimo a parlare di quel argomento. Non avevo intenzione di raccontare ai miei genitori come ho scopato con Daniele.
Mio padre si diresse in cucina mentre mia madre si agitava sempre di più.
"Mia figlia incinta! Mia figlia incinta!" Continuava a ripetere mentre mio padre tornava dalla cucina con un bicchiere di vodka tra le mani.
"Ho 17 anni! C'è gente peggio di me!"
"Sei solo una disgraziata!" Urlò mio padre.
Mia madre si girò di scatto verso di me "Di quanto sei?"
"Quasi 3 mesi."
"Incinta da tre mesi e lo vengo a sapere solo adesso. Tu lo sapevi!" Mia mamma si rivolse a mio fratello non con il tono di una domanda ma il tono di una accusa.
"Sì." rispose mio fratello.
"E perché non hai detto niente?!"
"Non spettava a me dirvelo."
"Deve abortire." Disse improvvisamente mio padre.
In quel momento tremavo ancora di più.
"Cosa?! Io non posso abortire, non voglio."
"Vuoi tenerti il bambino? Te lo scordi! Non sei stata neanche capace di badare a te stessa mentre facevi porcherie con quel coglione che ti ha messa incinta e poi muore... figuriamoci badare ad un bambino."
Le sue parole non entrarono dall'orecchio ma mi colpirono direttamente al cuore. E i miei occhi cominciarono a caricarsi di lacrime.
"Hey papà, sta attento a come parli!" Lo minacciò subito mio fratello.
"Tu stanne fuori!"
Intervenni subito. "Papà io non voglio abortire. Questo bambino è tutto quello che mi rimane di Daniele. Non voglio perdere anche il bambino."
Mia madre mi guardò intenerita, ma sapevo che sarebbe sempre stata dalla parte di mio padre nonostante tutto.
"Non mi interessa! Tu abortirai, così non porti problemi né a te stessa né a noi. E nessuno verrà a giudicarci perché abbiamo cresciuto male nostra... figlia. Lucia, domani la porti dal ginecologo e fai in modo che abortisca il prima possibile." Disse rivolgendosi a mia madre poi se ne andò di sopra. Mia madre lo seguì nonostante vedesse sua figlia lì impalata a piangere e soffrire.
Mio fratello si avvicinò e mi abbracciò.
"Ti rendi conto? A loro non interessa niente di me, interessa di proteggersi dal giudizio degli altri." Dissi piangendo.
Mi staccai "Ho bisogno di parlare con le mie amiche. Devo trovare una soluzione." Dissi tirando fuori il cellulare. Provai a chiamare Vanessa ma non mi rispondeva. Neanche Valentina mi rispondeva. Mi rimaneva Sarah. Avviai la chiamata al suo numero ma il suo cellulare era spento. Per sbaglio entrai su facebook e mi ritrovai davanti la notizia.
"Oddio, Matteo devi assolutamente accompagnarmi in ospedale!" Urlai nel panico.
"Che ti prende? Che succede?"
"Te lo dirò strada facendo, prendi le chiavi e portami in ospedale è urgente!" Dissi mentre mi mettevo le scarpe.
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Stronzette
Teen FictionLa società reputa che l'adolescenza sia una generazione di merda ma la verità è che facciamo ciò che anche loro vorrebbero fare, solo che noi abbiamo più fegato. Valentina, Vanessa, Jessica e Sarah. Ecco la storia che racconta l'adolescenza di quat...