Sarah
Jessica uscì dalla cucina incazzata, lasciando me e suo fratello Matteo da soli. Lui ignorò la sorella e mi salutò.
"Ciao Palo."
"Ciao Barbi."
Non so com'è nata questa abitudine, ma è da quando avevamo nove anni che io e lui cominciammo a chiamarci per cognome: io lo chiamavo Barbieri e lui Palomba e a volte li abbreviavamo anche.
"Che problemi ha mia sorella?"
"Uh, una barretta energetica." Dissi prendendogli la barretta di cioccolato che aveva in mano e mangiando l'ultimo boccone. Era un modo per cambiare argomento
"Davvero ha detto di essere incinta?" Insistette.
"Nooo!" Sbottai, quasi soffocandomi dalla barretta.
"Sì, l'ha detto."
"No. Non l'ha detto."
"Non sono stupido, Sarah." Disse guardandomi intensamente. Mi arresi. Ormai si capiva dalla sua faccia che aveva ragione.
"E se lo fosse? Come la prendereste?"
"Beh a me non è che dispiacerebbe molto, ma papà e mamma sarebbero molto furiosi. Anzi, penso che credano ancora che io e mia sorella siamo ancora... vergini ."
"Beh, io non sarei così sicuro che abbiano questo ragionamento su di te."
"Che vuoi dire?" Domandò lui aprendo il frigo e tirando fuori due lattine di coca."
"Beh, insomma... Si intuisce." Dissi sentendomi in imbarazzo ed evitando il contatto visivo.
"Da cosa?" Domandò in segno di sfida e bevendo un sorso. Pensava davvero che io non lo sapessi?
"5 anni fa, avevi invitato in casa la tua ragazza di quei tempi, Chiara. Vi eravate chiusi nel garage di casa, mentre io e Jessica eravamo in camera a studiare. Sospettavamo che faceste qualcosa, così, scesimo in garage e vi spiammo dalla porta. Non abbiamo potuto vedere niente, ma quando ve ne siete andati, siamo ritornati nel garage e indovina: abbiamo visto il suo reggiseno per terra." Sorrisi maliziosamente. "Jessica le prese e decise di conservarle per quando avrà le tette di quella misura ma credo che le abbia buttate ormai." Aggiunse.
"E così mi avete spiato mentre ero con la mia ex..." Disse bevendo un altro sorso.
"Avevamo solo 12 anni. Eravamo curiose." Alzai le spalle.
"Già e lei non mi chiese mai indietro quel reggiseno."
"Chissà perché?" Dissi con ironia.
"Forse perché si era scopata mezza città e ormai aveva perso il conto dei reggiseni che aveva dimenticato."
"Quella troia..."
"Mi sono sempre chiesto perché vi odiavate. Ogni volta che vi vedevate cominciavate ad offendervi a gogo."
"Beh, la odiavo perché non sopportavo vederla con te... cioè... intendo che lei era una grande troia e te meritavi di meglio."
"Già, solo dopo averla vista con il mio migliore amico, me ne sono accorto."
Stavo per dirgli che ora che aveva venti anni, era ancora più bello di prima e che quella zoccola si è persa molto da lui, ma optai per una domanda più appropriata:
"E ora, sei impegnato con qualche altra ragazza?"
"No, si sta benissimo single. Fai tutto... Illimitatamenteeeeee!!!" Disse l'ultima parola intonando quella vecchia canzone della pubblicità della Vodafone con il pinguino Pino.
Scoppiai a ridere. Lui mi sorrideva e io lo ammiravo: i suoi bellissimi capelli castani, i suoi dolcissimi occhi marroni, le sue labbra... Troppa bellezza in un fisico solo. E poi la maglia bianca di 'Hard Rock Cafe' che metteva in risalto i suoi fortissimi addominali scolpiti. A proposito:
"Come stanno i tuoi addominali scolpiti? Sono ancora su o li hai sgonfiati?" Dissi ricordandomi che ogni estate, quando Jessica ci invitava a nuotare nella sua piscina, lui si vantava perché aveva la tartaruga perfetta.
"Ci sono, ci sono." Disse alzando la maglia. Appena vidi quello che c'era sotto, stavo quasi per sciogliermi.
"Beh, io invece sto cominciando a mettere su un pò di pancetta."
Lui si avvicino e mi tocco i fianchi con la mano libera. "Io non direi." Quel suo contatto mi dava una fantastica sensazione.
"Se lo dici tu." Arrossì, e lui distolse la mano.
"Se vuoi, posso aiutarti a rimanere in forma. Volevo fare un'abbonamento annuale per la palestra, ma ricevo uno sconto di 60 euro se porto un amico. Hai voglia di venire in palestra con me?"
"Certo, che lo voglio!" Esclamai, eccitata, non all'idea di fare esercizio per rimanere in forma, ma perché avrei passato del tempo con lui. Penso che si abbia capito che avevo una cotta per lui.
"Ti va bene settimana prossima ?"
"Sì."
Lui annuì e poi uscì, salutandomi.
Non vedevo l'ora di passare del tempo con lui in palestra. Era da quando avevo 10 anni che avevo una cotta per lui e pensavo fosse una cosa passeggera, ma invece stava tornando.
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Stronzette
Teen FictionLa società reputa che l'adolescenza sia una generazione di merda ma la verità è che facciamo ciò che anche loro vorrebbero fare, solo che noi abbiamo più fegato. Valentina, Vanessa, Jessica e Sarah. Ecco la storia che racconta l'adolescenza di quat...