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Sarah

Era martedì pomeriggio e andavo in giro con Coco, il mio Chihuahua. Era così strano non avere un fidanzato da mandare il messaggio del buongiorno, chiamare scemo e dire "Ti Amo". Ma in fondo la cosa era positiva se penso a che razza di fidanzato avevo.

I miei pensieri furono interrotti da Coco che continuava ad abbaiare. Davanti a noi era passato un signore con una dolce Labrador. Cercavo di farli avvicinare ma il signore sembrava scocciato e tirava il cane verso di sé.

"Guardi che non morde mica!"

"Lo so. Ma sono molto di fretta e non posso farli giocare."

"Peccato...Sembra che si piacciano."

"Pazienza."

Il signore se ne andò forzando il suo cane a seguirlo.

Mi girai a consolare Coco quando sentì due ragazzi che ridevano di gusto guardando il cellulare. Li riconobbi e mi avvicinai a loro.

"Ciao ragazzi."

"Hey ciao Sarah." Mi rispose uno dei due.

"Perché ridete?" Chiesi curiosa.

"Stavamo guardando la foto di Marco con un trans. Ah abbiamo saputo che avete rotto? Hai fatto bene!" Mi disse l'altro.

"Lo so. Se lo vedete potete dirgli da parte mia che mi dispiace che la sua foto sia finita in rete... ma che lo mando lo stesso a fanculo?"

Loro annuirono divertiti. Li salutai e mi allontanai. Mentre camminavo una tipa mi venne addosso e non riconoscendola le urlai:

"Hey!! Guarda dove cammini idiota!"

Lei si girò con il suo enorme sorriso e i suoi lunghi capelli neri:

"A chi chiami idiota?"

"Vale! Non ti avevo riconosciuta. Che fai qua?"

"Corso di inglese." Disse sbuffando.

"Ah si giusto! Io invece mi facevo una passeggiata con Coco." Dissi prendendolo in braccio e accarezzandolo. Anche Vale si avvicinò a fargli le coccole e sembrava avesse già dimenticato quella Labrador.

"Hai visto i commenti sulla foto del tuo ex?" Chiese entusiasta. "Ho saputo che Nicole l'ha mollato."

"Non so se sia una cosa positiva o negativa, ma a dire il vero non me ne frega un cazzo."

"Tranquilla, troverai di meglio quando andremo in discoteca questo sabato." Disse facendomi l'occhiolino.

Annuì anche se la cosa non mi entusiasmava molto. Non volevo più saperne di ragazzi per un bel po.

Andammo in una gelateria a prenderci qualcosa e poi decidemmo di tornare a casa.

Decisi di prendere la strada più corta per arrivare prima anche se dovevo passare in un vicolo isolato dove ci passavano il tempo i ragazzi sbronzi. Questa volta non era affollato, anzi c'era solo un ragazzo che tossiva piegato sulle scale di un vecchio palazzo abbandonato.

Non so perché ma mi avvicinai e chiesi:

"Tutto bene?"

Il ragazzo tirò su la testa con un pessimo aspetto e odore e tutto sudato. Il viso mi era troppo familiare... Era Daniele, il fidanzato di Jessica. Preoccupata cercai di tirarlo su e parlagli.

"Ma che ti succede? Perché sei ridotto in questo modo?"

Lui continuava a tossire e a vomitare, ma mi fece capire il problema quando mi mostrò la siringa che aveva in mano.

"Oh mio Dio! Da quando hai iniziato a fare uso di droga?"

Mi guardò negli occhi e io vidi i suoi, lucidi e brillanti. Era l'effetto della dorga.

Sorrise e mi fece:

"Tranquillaaaaa. Sto daaa Dio!... Cioè... Non è che sto veramente da Dio, a casa sua a vivere da lui... hehehee intendevo che..."

"Sì, sì ho capito, ma a me sembra che tu abbia un terribile aspetto. Rischi di finire nei guai e farti male."

"La droga non fa male, è una senzazione bellisssssimaaaaaa... È quasi come il sesso, sapessi che orgasmi che provo con questa siringa."

Era troppo sballato.

"Alla tua ragazza non farebbe piacere vederti così. Dovresti tornare a casa a riposare un pò e smetterla con questo." Dissi indicando la siringa che sembrava attirasse anche Coco.

"Ma non ho voglia di tornare a caasaaaa! È troppo lontano e poi ci saranno i miei... che mi staranno addosso per tutto il tempo."

Mentre parlava sentivo dei rumori. Qualcuno stava venendo. Sentivo un cane che abbaiava in continuo e un uomo che lo incitava a seguire le tracce dell'odore.

"Merda! Dobbiamo sparire, si sta avvicinando un poliziotto." Gli dissi.

Daniele raccolse le sue cose e corremmo allontanandoci dal poliziotto che sembrava avesse capito che ci fosse qualcuno.

Lo feci venire a casa mia, avendo la fortuna che i miei non fossero ancora tornati. lui si disperò avendo realizzato di aver dimenticato la siringa. Poi si distese sul divano con le scarpe a accese la tv.

"Fai con comodo, eh." gli dissi.

"Non ti preoccuparee! Appena starò meglio torno a casa."

Poi si alzò improvvisamente con le mani in bocca.

"Oh ti prego non mi vomitare in salotto! Il bagno di sotto è rotto quindi è meglio che tu vada di sopra."

Corse per le scale e poi sentì la porta sbattersi. In quel momento ero indecisa se chiamare Jessica e avvertirla che il suo ragazzo si drogava e che era a casa mia a vomitare, ma poi decisi di non farlo evitando di preoccuparla. Sarebbe stato meglio se fosse Daniele a parlarglene.

Passò mezz'ora e mentre guardavo la tv mi accorsi che Daniele non era ancora sceso. Ad un certo punto suonò la campanella e andai ad aprire nervosa. Erano mamma e papà con qualche borsa di spesa tra le mani e una faccia confusa.

"Ma tu hai visto quel gruppo di polizia che sta perquisendo il luogo? Mi hanno chiesto se conoscessi qualcuno che facesse uso di droga in questa area." Mi fece mamma.

Scossi la testa mentendo, poi papà alzò le spalle e si avviò di sopra dicendo di dover assolutamente svuotare la vescica. Sì, ha utilizzato proprio queste parole. Che classe!

Cercai di trattenerlo simulando una nausea improvvisa e dicendo di dover assolutamente andare a vomitare.

Andai di sopra e appena aprii il bagno non c'era nessuno. Poi andai in camera mia e vidi Daniele disteso sul mio letto e dormendo profondamente. Sentì mio papà salire, così uscii dalla camera e chiusi subito la porta.

"Allora.. Stai meglio?" Mi fece

Annuì e lui fece per entrare in bagno ma si fermò a parlarmi:

"Ehmm... Stasera io e tua mamma usciamo, quindi sarai a casa da sola, ma se vuoi puoi invitare le tue amiche... e sottolineo solo le tue amiche!"

Annuì di nuovo. Dopo un paio di ore i miei uscirono e io andai a svegliare Daniele. Sembrava stesse un pò meglio di prima, ma dovetti mandarlo a casa. Prima di uscire mi ringraziò abbracciandomi e pensai che se Jessica avesse saputo di tutto questo mi avrebbe uccisa, ma in fin dei conti mi sono presa cura del suo fidanzato.

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