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Valentina

Anche se il centro non era il luogo più calmo per fare una passeggiata dopo una lunga giornata di scuola, era una cosa piacevole. Ero in compagnia di mia mamma e mia sorella. È stata Lily a proporre di uscire tutte insieme piuttosto che rimanere a casa e ovviamente ho accettato per scappare dai compiti di matematica.

"Prendiamo un gelato, mamma?" Domandò Lily ferma davanti a una gelateria.

"Oh Lily, questo non era nei miei programmi. Si sta facendo tardi."

"Andiamo, mamma! È da tanto che non passiamo serate tra madre e figlie. Approfittiamone." Cercai di conviencerla mentre lei controllava quanti soldi aveva nel portafoglio.

"È vero. Sei sempre occupata al lavoro e non passi mai tempo con noi." Si lamentò Lily.

Mia mamma sbuffò e poi annuì.

"Oggi sono andata a parlare con i tuoi professori." Mi disse improvvisamente mentre ci accomodavamo ad un tavolo all'aperto.

"Oh... Che bello!" Dissi con una faccia completamente seria.

"Diciamo che sei nella norma, ma voglio che tu prenda voti più alti... Ho parlato anche con il prof d'inglese."

"Ok, io vado a ordinare." Mi alzai di scatto e mi diressi verso la cassiera. Non avevo neanche idea di cosa ordinare ma non avevo intenzione di tornare indietro e riprendere 'l'argomento Thomas'.

"Volete ordinare qualcosa?" Mi parlò una donna alla cassa.

"Ehm, sì... Tre frullati al cioccolato." Buttai a caso.

La donna annuì e si girò verso il frullatore per preparare le bevande.
Mi voltai anche io verso il nostro tavolo e vidi ciò che non mi sarei mai aspettata.

"Non ci posso credere." Mormorai stringendomi la mano in un pugno. Lo stesso Thomas da cui ero scappata per non sentirlo nominare, era lì, accanto a mia mamma mentre si dicevano chissà cosa.

Diedi un'occhiata alla cassiera che non aveva ancora finito di preparare i frullati.

"Può portarceli al nostro tavolo quando avrà finito?"

"Certo." Lei annuì e io mi allontanai subito dalla cassa per avvicinarmi a loro.

"Che cosa ci fai qui?" Domandai interrompendoli.

"Valentina. È il tuo professore. Non dovresti dargli del tu." Mi ammonì mia mamma.

"Ma non siamo in orario scolastico, in questo momento." Mi sedetti mentre tremavo dal nervoso.
Non che non amavo la sua presenza, ma non mi sentivo a mio agio con lui quando c'era anche mia mamma. Lei era abituata a vederci come cane e gatto e non sapeva che il nostro odio si era trasformato in amore.
Non avendo idea di come comportarmi in quel momento, rimasi a fissarlo mentre lui e mia mamma parlavano di qualcosa a proposito del teatro. I raggi del sole gli davano un aspetto attraente nonostante avesse passato 8 ore a scuola. Aveva le maniche della camicia arrotolate e un paio di occhiali da sole in testa. Potevo restare ad ammirarlo per ore se non fosse stato per la cameriera che si posizionò davanti al mio campo visivo per servirci i frullati.

"Posso offrirle qualcosa?" Disse mia mamma rivolgendosi a Thomas.

"Oh, no. Non si preoccupi. Sto aspettando un amico."

Non mi aveva neanche rivolto la parola per tutto quel tempo, ma poi mi diede uno sguardo veloce e mi fece un leggero sorriso. Ricambiai quel sorriso mentre mia mamma riprese a parlargli.

"La prego si accomodi. Il suo amico non è ancora arrivato."

Thomas fece per declinare l'invito ma mia mamma aveva già fermato la cameriera per dirle di portare un frullato in più.

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