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Valentina

Il cellulare che vibra sul tavolo mi fece sussultare mentre ripensavo a quella fantastica serata in discoteca con Thomas. Era Vanessa che mi ha taggata in una foto su Instagram. Feci un doppio clic per mettere "mi piace" e poi tornai ai miei pensieri sorseggiando un the caldo alla pesca. Da quando Thomas usciva con mia mamma, a scuola a malapena ci guardavamo. Quando mi chiamava per un' interrogazione fingevo un malore alla pancia, oppure quando mi faceva una domanda dal posto gli dicevo che non sapevo la risposta e tornavo a farmi i fatti miei. Facevo qualsiasi cosa pur di evitarlo, ma lui insisteva per non finire ad odiarci come prima. Ormai era troppo tardi. Lo odiavo ancora di più dopo quel bacio con mia mamma.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

Mia madre scendeva frettolosamente dalle scale indossando un vestito corto aderente nero e tenendo tra le mani un paio di tacchi alti neri.

"Mamma dove vai?"

"Non sai che notiziona ho darti!"

Smisi di sorseggiare il the, incrociai le dita e ci appoggiai il mento, pronta a sentire cosa ha da dirmi.

"Sabato sera, quando sono uscita con Thomas, gli ho raccontato del mio passato da modella e tutto ciò che segue. Lui mi ha incoraggiato a riprendere la mia carriera visto che non ho niente da perdere, e io ho seguito il suo consiglio."

"Che? Torni a fare la modella?!" Sbottai.

"Sì. Sto andando a fare un provino per una campagna pubblicitaria. Augurami buona fortuna." Disse mentre si metteva su i tacchi.

"Non ci posso credere! Le tue amiche fino ad ora continuavano ad incoraggiarti a riprendere la tua attività e tu hai sempre detto di no. Ora un uomo che conosci a malapena fa la stessa cosa e tu cambi subito idea! Perché?!" Dal tono della mia voce sembravo abbastanza incazzata.

Lei si fermò un'attimo e cominciò a fissare il cielo con occhi sognanti e un sorriso malizioso.

"Perché lui mi ha fatto sentire bella e speciale."

"Fai come vuoi." Alzai le mani in segno di arresa.

"Ora vado. Senti Thomas ha detto che passava più tardi per riportarmi un'orecchino che ho dimenticato nella sua macchina. Se arriva prima di me fallo accomodare intanto che sono fuori."

"Seh, certo. Come se l'orecchino fosse caduto per caso mentre ti stavi scostando i capelli."

"Beh è un oggetto molto importante per me! E mi raccomando, comportati bene."

Si diede un ultimo sguardo allo specchio. Sistemò i capelli castano, voluminosi e lucenti. Aggiunse un po di mascara agli occhi azzurri e poi uscì di corsa.

Mezz'ora dopo il campanello suonò e a malavoglia andai ad aprire sperando che non fosse chi pensavo.

"Ciao."

Volevo sbattergli la porta in faccia, ma poi ripensai alle raccomandazioni di mia mamma. Mi allontanai dalla porta e lo feci entrare.

"Se cerchi mia mamma, ti informo che è andata a fare lo stupido provino che gli hai consigliato di fare."

"Lo so. Me lo aveva detto."

"E allora perché vieni adesso che non c'è?" Gli feci una smorfia.

"Per vedere te."

Alzai gli occhi al cielo e incrociai le braccia. Si avvicinò a me, ma io mi allontanai subito.

"Senti, perché non vai a stare sul divano intanto che la aspetti?"

Non gli permisi di rispondermi mi diressi subito in cucina, lasciandolo solo. Lui però mi seguì.

"Non puoi evitarmi per sempre. Prima o poi dovremmo pur parlare."

Sbuffai. "Parlare di cosa? Del fatto che ti sei messa con mia mamma e che l'hai baciata? Tranquillo, lo so già e non me ne frega un cazzo."

"Io e lei non ci siamo messi assieme." La sua voce sembrava decisa. Cominciò a camminare avvicinandosi a me mentre io mi allontanavo. Senza accorgermi che più di così non potevo allontanarmi, andai a sbattere contro il frigo e rimasi in trappola.

"Non voglio che tu pensi che tra me e tua madre ci sia qualcosa, anche se ci siamo baciati..."

Lo interruppi. "Ooh! Io l'ho visto quel bacio e ho visto che ricambiavi perfettamente, la stringevi a te e le accarezzavi la schiena."

Lui rimase in silenzio per un attimo confermando ciò che ebbi appena detto. Poi si avvicinò ancora di più a me prendendomi in vita.

"Io penso ancora a te Valentina, vorrei stare con te."

"Tu ti devi scordare di me, come ho fatto io."

"Non mi sembra che tu l'abbia fatto, visto che sei incazzata per tutto quello che faccio."

"Poteva essere la mia migliore amica o un'altra mia insegnante, ma mia madre!! Prima mi dichiari il tuo grande amore e vieni a letto con me e poi ti vedi con lei! Come cazzo vuoi che reagisca?!" La mia voce sembrava tremante.

Lui mi prese la mano e cominciò ad accarezzarmela con il pollice. Poi mi sbatté contro il frigo e mi baciò. Non avevo né la forza e né la voglia di allontanarlo. Mi strinse i fianchi. I nostri respiri cominciarono ad essere affannosi. Infilò una mano sotto la mia maglietta e cominciò a percorrere il mio busto fino ad arrivare al seno. Abbassò un pò la coppa del reggiseno, mi strinse forte il seno, poi cominciò ad accarezzarmela dolcemente. I suoi baci si spostarono fino al collo e io ansimavo eccitata. Con una mano giocherellava con il mio capezzolo e con l'altra si sbottonava i pantaloni e apriva la lampo. Mi accorsi di cosa stava per succedere e mi ritrassi subito, poi gli diedi una sberla facendolo allontanare.

Lui si massaggiava la guancia e mi guardava ancora desideroso quanto me di voler finire quello che avevamo appena iniziato.

"Se hai intenzione di prendere in giro così mia mamma allora non te lo permetto. Avvicinati di nuovo a me e giuro che le dico che hai quasi cercato di molestarmi."

Lui si passò una mano nei capelli e io non potevo più guardarlo.

"Vattene." Ordinai evitando di guardarlo negli occhi.

Lui frugò nella tasca e tirò fuori l'orecchino. Lo appoggiò sulla mia mano e poi uscì senza aggiungere una parola.

Rimasi lì a fissare l'orecchino e mi capì la ragione per cui mia madre si era fatta riportare l'orecchino. Era un regalo che le avevo fatto molti anni fa.

Stronzette Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora