Vanessa
Mi svegliai alle 11, ancora stanca per la festa del giorno prima, poi mi vestì e andai a fare colazione. Mamma era in cucina che stava preparando qualcosa e stranamente questa volta non accese la tv.
"I tuoi occhi ti hanno implorato di non guardare il Segreto? Per questo non accendi la tv?"
Lei sbuffó poi mi disse:
"Sai oggi la nostra vicina di casa ci ha chiesto se tu saresti interessata a fare da babysitter a suo nipote per stasera... indovina cosa le ho risposto."
"No mamma! non le avrai mica detto di sì?"
Lei annuì.
"Ma che palle! E io che avevo un appuntamento con il mio letto e le repliche di 'The Vampire Diares'. Non puoi dirle che ho già un altro impegno per favore?"
"No mi dispiace, ma si è gia presa i suoi impegni ormai... Un consiglio? Mai prendere in giro tua mamma che guarda Beautiful."
"Questo è il Karma." Brontolai andandomene di sopra.
Alla sera uscii di casa e andai dalla signora Grimaldi, chiedendomi dove avesse intenzione di andare di domenica sera una vecchia zitella, di 70 anni che si tinge i capelli per sembrare più giovane. Suonai alla porta e mi aprì la persona che non mi aspettavo proprio di vedere: Giovanni.
"È a te che devo fare da babysitter?" Chiesi stupita.
"Noo, no! Cioè... devi farlo a mio..mio fratello." Rispose nervoso, come se non avesse mai visto una ragazza. Gli sorrisi e poi entrai, lui mi prese la giacca e lo appese nell'attaccapanni.
Mi chiesi perché non poteva farlo giovanni il babysitter a sui fratello ma non avevo voglia di porgli questa domanda.Sua nonna scese e sorrise nel vedermi puntuale a casa sua e dietro di lei spuntò un bambino che avrà avuto sui 5 o 6 anni.
"Oh Vanessa! Non sai quanto sono felice che tu venga a fare da babysitter. Se non ci fossi tu non saprei come sarei potuta andare al Bingo."
"Ah ecco, al bingo." Pensai.
La signora Grimaldi uscì lasciando me, Giovanni e suo fratello da soli. Vidi che il bambino si stava già stufando, così mi feci avanti un pò imbarazzata.
"Allora... ehm... Come ti chiami?"
Il bambino mi fissava senza dire una parola e suo fratello rispose al posto suo.
"Si chiama Alessio."
"Ah! Bene Alessio che vuoi che facciamo? Magari potremmo..."
"Tu non mi dici cosa fare! Tu non sei la mia mamma e neanche mia nonna!" Mi interruppe.
"Alessio avevi promesso alla nonna che ti saresti comportato bene!" Si intromise Giovanni.
Guardai Alessio e vidi i suoi occhi pieni di lacrime che stavano per esplodere. Giovanni lo prese per mano e lo accompagnò di sopra dicendomi di aspettare. Tornò 20 minuti dopo da solo.
"Si è addormentato." Mi disse.
"Wow. Non sapevo di essere una pessima babysitter."
"Non lo sei tranquilla. È che ultimamente stiamo passando un brutto periodo. Nostra mamma è malata e da un pò si trova in ospedale. A lui manca tanto, ecco perché si comporta così."
"Mi dispiace tanto." Gli dissi toccandogli la spalla. Vidi che anche i suoi occhi stavano per esplodere di lacrime.
Timidamente mi avvicinai per dargli un abbraccio e lui si strinse forte a me. Non ero sicuro che stesse piangendo ma almeno lo stavo confortando.
"Scusami, so che sono stupido." Disse staccandosi.
"Stupido per cosa? Perché stai male per tua mamma? Pensare che sia stupido è stupido."
"Grazie..." Si sforzò a sorridere.
Ed ecco che ritornò quel momento in cui mi fissava senza sbattere ciglio e nemmeno io riuscivo a distogliere lo sguardo.
"Che... Che c'è?" Chiesi.
"Scusa. E' che ogni volta che fisso i tuoi occhi mi incanto e mi dimentico di tutti i problemi che ho."
Io gli sorrisi. Raramente mi succedeva di sentire complimenti del genere da Alex.
Lui si avvicinò ancora e le nostre bocche si sfiorarono. Stavo già tirando fuori la lingua, ma poi mi resi conto di ciò che stavo per fare e lo allontanai.
Non avrei voluto farlo ma è stata la mia mente ad imporlo al mio corpo.
"Non posso." Sussurrai.
Come se non avesse sentito le mie parole, si avvicinò ancora di più a me e questa volta non si limitò a fissarmi negli occhi.
Mi prese e mi baciò, facendo cadere entrambi sul divano. Non mossi neanche un dito per fermarlo e ricambiai il bacio. Lui sopra di me e io sotto di lui, mentre le nostre lingue roteavano, le mie mani incrociate al suo collo e le sue che accarezzavano i miei fianchi. D'un tratto mi fermai e mi staccai.
"Ehm... io... ceh, non doveva succedere!" Balbettai sentendomi malissimo per ciò che avevo appena fatto. Beh, forse non così tanto male.
Mi alzai e presi la mia borsa e la mia giacca poi gli dissi:
"Credo che tuo fratello possa dormire fin quando arriva tua nonna... Io devo andare... Ciao."
Me ne uscì di casa e lui non disse neanche una parola. Forse era più confuso di me, oppure era sconvolto quanto lo ero io. Ho baciato un altro mentre stavo con Alex. Mi sentivo una merda e non appena tornai a casa, mi diressi in camera e mi addormentai pensando sia a lui che ad Alex.
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Stronzette
Teen FictionLa società reputa che l'adolescenza sia una generazione di merda ma la verità è che facciamo ciò che anche loro vorrebbero fare, solo che noi abbiamo più fegato. Valentina, Vanessa, Jessica e Sarah. Ecco la storia che racconta l'adolescenza di quat...