Continuò a guardarmi con quello strano sguardo. Con uno strattone mi liberai dalla sua presa e lo spinsi più lontano da me.
Luke aveva insistito per accompagnarmi fino a casa,ma tutto il tragitto era stato fin troppo lungo e carico di tensione; ogni volta che cercava di attaccare un discorso io rispondevo a monosillabi e con un tono piatto,indifferente. Ormai eravamo arrivati sul vialetto del mio giardino ed ero più che decisa a non parlargli finché non mi avesse chiesto scusa per Michael.
"Hai intenzione di fare lo sciopero della parola?" mi prese per un polso e mi costrinse a guardarlo negli occhi
"Sei un gran deficiente."
"Ascolta...io non volevo reagire così,solo che non mi piace che quel ragazzino ti giri in torno tutti i santi giorni"
"Ti fidi di me?"
"Ovvio"
"Allora non succederà nulla! Io amo te! Come te lo devo far capire?" sorrise appena e imbarazzato abbassò lo sguardo sui suoi piedi
"Me lo dai un bacio?" mi chiese a voce strozzata,con le guance arrossate
"Che idiota" non potevo essere arrabbiata con lui,era troppo adorabile. Gli sorrisi e lo abbracciai forte,lo baciai e lui ricambiò l'abbraccio.
Con un sorriso sulle labbra e il cuore più leggero,entrai a casa.
Con ancora mille pensieri per la testa mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi,le braccia strette sul petto e l'immagine degli occhi verdi di Michael che ancora mi pulsava sotto le palpebre.
L'indomani mattina mi alzai in orario e notai che fuori il cielo,non permetteva nulla di buono,perciò misi un paio di leggins pesanti rossi e la felpa di Superman. Gli occhi mi pizzicavano spaventosamente e fui costretta ad infilare gli occhiali; preparai con calma lo zaino per la lunga e stressante giornata che mi aspettava e con il livello di energie sotto le scarpe,mi incamminai verso la scuola.
Tirava un forte vento gelido e fui costretta a socchiudere gli occhi per riuscire a vedere la strada che mi si stagliava davanti.
"Liz! Liz ehi! Aspetta!" nonostante avessi gli auricolari,riuscii a scorgere uno strillo isterico che mi chiamava. Sfilai una cuffietta e cercai di capire quale fosse la fonte di tale chiasso,facendo una breve ricognizione con gli occhi di tutto il mio campo visivo,ma niente. Mah. Ri infilai le cuffie nelle orecchie e continuai a camminare.
Dopo non molto,qualcuno mi tirò all'indietro per il colletto della maglietta e quasi non mi venne un infarto
"Michael! Cielo ma sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo!" ridacchiando mi si affiancò e mi sfilò i libri di mano,per poi iniziare a camminare con un gran sorriso
"Scusa,mi dispiace moltissimo! Beh comunque buongiorno!" e mi sorrise ancora
"Ma lo sai che hai davvero un bel sorriso?" infilai le cuffie assieme all'ipod dentro alla tasca esterna dello zaino e continuai a camminare,lasciando la borsa ad una sola spalla
"Ehm grazie...tu hai dei bellissimi occhi" notai che stava arrossendo lievemente e la trovai una cosa davvero molto dolce
"Grazie! Come mai non ci siamo conosciuti prima,noi due?"
"Mi fa un po paura il tuo ragazzo...non volevo farlo innervosire,iniziando a frequentarti prima di sapere che ti avrei fatto da tutor" si grattò la nuca leggermente imbarazzato e iniziò a gesticolare freneticamente
"Davvero...?" mi aveva presa alla sprovvista,non sapevo davvero come rispondere
"Tranquilla,davvero non importa,in fondo noi siamo solo tutor e studentessa-mi diede una dolce spallata amichevole e tornò a sorridere-che stavi ascoltando prima del mio assalto?"
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The Bright Side
FanfictionElizabeth, una ragazza australiana con non pochi problemi con se stessa e le persone che la circondano, incontra Luke, un ragazzo altrettanto problematico, tanto bello quanto pericoloso. Le personalità dei due si trovano in attrito già da subito, ma...