-Chapter 39-

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Incredibile quanto il Lunedì sia lontano dal Venerdì ma spaventosamente vicino alla Domenica.

Il sabato lo si passa a festeggiare,ma non si ha nemmeno il tempo di smaltire la sbornia,che si deve subito tornare a scuola. Dopo aver passato un Domenica infernale,sdraiata sul pavimento freddo del bagno,con il viso nel water a vomitare e ad imbottirmi di aspirine ed analgesici,quasi nemmeno me ne ero accorta,ma stavo già camminando a testa bassa verso scuola.

Le cuffie nelle orecchie,i capelli arruffati dal vento,le mani nelle tasche della felpa e musica sparata al massimo nel tentativo di svegliarmi.

La testa non la smetteva un secondo di pulsare insistente,sembrava quasi che andasse a ritmo di musica; quel lunedì mattina l'aria era fresca e quasi del tutto autunnale; qui in Australia il meteo é incontrollabile: ci sono mattine di pieno inverno che fanno quasi 30°,e pomeriggi d'estate che si muore dal freddo. Lo scorso inverno,a Natale,faceva talmente caldo che siamo andati in spiaggia e ci siamo fatti il bagno! Certo,é proprio uno strano paese,ma la gente e il panorama é impagabile. 

Sovrappensiero entrai nell'ormai familiare cortile della scuola e mi avvicinai agli scalini,che ormai erano diventati proprietà mia e dei miei strambi amici.

Luke e Martha erano seduti vicini,dividevano le cuffie,ascoltando assieme della musica.

"Ehi" dissi,cercando di sorridere,con il viso dolente

"Lizzie!" disse Martha,allargando le braccia e saltandomi al collo

"Ti prego,non chiamarmi così" risposi,nel modo più glaciale possibile

"Uffa,ma ti é arrivato il ciclo? Luke pensaci te che é meglio" lei alzò gli occhi al cielo e si rimise seduta sul suo gradino sbuffando,con le braccia strette al petto. Mi sedei sullo scalino sottostante a quello di Luke,lui intrufolò le gambe sotto le mie braccia e mi baciò,allungando il collo.

"Ma quanto siete carini! Io voglio un bambino eh" Martha iniziò a ridere e a battere le mani con entusiasmo,come fanno i bambini piccoli quando gli dai un giocattolo nuovo

"Ci stiamo lavorando" le rispose Luke,evasivo,scrollando le spalle e ridendo. Io gli diedi una gomitata sul ginocchio.

"Se proprio vuoi un marmocchio allora chiedilo ad Ashton" dissi,acida. Martha cambiò immediatamente espressione; diventò rossa di rabbia e mi pestò un piede,furente

"Guarda che vi ho visti sabato,tutti baci e coccole...blah" le feci una linguaccia e sul suo viso rotondo,si fece spazio un'espressione imbarazzata

"E io sapevo già da tempo che Ashton era perso di te" disse Luke,alzando le spalle e sorridendo a Martha, cercando di tranquillizzarla

"É impossibile non innamorarsi di te" nel frattempo Michael ed Ashton ci aveva raggiunti,e quest'ultimo si fece spazio fra Luke e Martha, per baciare la sua principessa.

"Che tristezza" bofonchiò Mike,sedendosi accanto a me e sospirando avvilito

"Che succede?" dissi,tirando su gli occhiali da vista che mi erano calati sulla punta del naso

"Tu e Luke...Martha ed Ashton...mi sento il terzo incomodo" rispose,guardando un punto non ben definito davanti a lui

"Ma no Mike,noi ti vorremmo sempre bene!" lo afferrai per le spalle e lo abbracciai stretto,gli arruffai i capelli e gli diedi un bacio sulla guancia che sfregava contro la mia. Lui sorrise,ma alzò le spalle e sospirò ancora.

La campanella tintinnò insistente,e come al solito ci dividemmo tutti per diversi corridoi e corsi; io mi diressi in aula di Trigonometria con Luke. Faticavo a star dietro le sue lunghe falcate sinuose,con i miei  piedi scoordinati e fin troppo lunghi

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