Feci portare a Martha un bicchiere d'acqua e offrii sia a lei che ad Ashton,una ciambella grondante di zucchero. La povera ragazza aveva ancora il viso rosso bollente e gli occhi schizzavano da tutte le parti; proprio non riusciva a calmarsi.
"Ashton per favore,potresti spiegarmi cosa è successo? Martha mi sembra fin troppo sotto shock"
"Allora...stamattina Luke si è presentato a scuola completamente sotto l'effetto di eroina,sembrava un pazzo e ringraziando iddio nessuno si é fatto male,ma verso l'ora di pranzo ha perso le staffe con un ragazzo del secondo anno e lo hanno sbattuto in presidenza. Ovviamente si sono accorti che non era nel pieno delle sue facoltà mentali. Nessuno sa bene come sia andata nell'ufficio della preside,ma da quanto ho capito ha rovesciato la sua scrivania e rischiava di metterle le mani addosso. Ha preso una sospensione di un mese,lo hanno mandato a casa subito dopo e girano voci che la madre lo abbia mandato in un centro di riabilitazione...Ostroff se non sbaglio,un po fuori Sydney" sentii un forte conato di vomito salire dal fondo dello stomaco e percepivo la testa ovattata,per così dire. Non riuscivo a pensare a nulla. É stata tutta solo colpa mia. Sentii il mondo sotto ai miei piedi sgretolarsi all'improvviso.
"Ragazzi,ho bisogno di andare a parlare con lui. Scusate" mi alzai di scatto dalla sedia,avvertendo un capogiro tanto forte da farmi perdere l'equilibrio. Ashton mi aiutò a stabilizzarmi,afferrandomi un polso
"Non se ne parla che tu vai da sola da lui,io e Martha ti accompagnamo" e prese la mano della sua morosa,che notai essere bianca quanto la neve,aiutandola ad alzarsi.
Ashton andò a pagare alla cassa il mio pasto e subito dopo aiutò me e Martha a camminare in via retta per la strada.
Non sapevo bene cosa gli avrei detto,so solo che avevo un disperato bisogno di abbracciarlo e chiedergli scusa. Da quando ero entrata nella sua vita lo avevo solo incasinato molto più di quanto ne avesse avuto bisogno. Lui non si meritava una persona egoista come me. Non avrei mai dovuto dar inizio a questa catastrofe. Come al solito,sono brava solo a combinare tragedie.
"Ascolta,io e Martha rimaniamo qui fuori ok? È meglio che parli solo con te,ma se prova ad alzare le mani basta che fai un urlo e allora non disporrò più di me,ok?" mi disse Ashton,gelido come un iceberg,di fronte a casa Hemmings
"Grazie Ashton,davvero" lo abbracciai forte,quasi temessi che non lo avrei mai più rivisto in vita mia,e diedi un bacio sulla fronte a Martha.
La strada verso il portone della casa sembrava infinito,come se ad ogni passo che facessi se ne aggiungevano altri tre di asfalto. Ma alla fine,imperlata di sudore gelido,arrivai a suonare il campanello.
Nell'aria non si riusciva a sentire un singolo rumore; veleggiava una calma che stava a significare l'arrivo di un fortissimo temporale australiano.
Dopo qualche minuto di infinita attesa,Liz mi aprì alla porta.
"Oh mio dio,Elizabeth!" mi si lanciò al collo e mi strinse come una fidanzata abbraccia il proprio amore di ritorno dalla guerra.
"Tesoro mio,come stai?" mi lasciò entrare in quella casa che mi era sembrata tanto accogliente e che ora pareva una casa degli spettri
"Non proprio bene,ma lei?" e mi pentii subito di quella domanda quando vidi delle strisce umide e lunghe che le si erano quasi asciugate sulle guancia.
"Temo che tu abbia saputo di Luke..." disse,con un singhiozzo sordo
"È in casa?"
"Oh si...è in camera sua che fa le valigie,appena tornerà Jayme dal lavoro lo accompagnerà al centro Ostroff...io non ce la faccio" chiuse gli occhi con il disperato tentativo di cacciare le lacrime giù in gola. Sentii come se il cuore mi si fosse chiuso in un'enorme trappola per orsi.
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The Bright Side
FanfictionElizabeth, una ragazza australiana con non pochi problemi con se stessa e le persone che la circondano, incontra Luke, un ragazzo altrettanto problematico, tanto bello quanto pericoloso. Le personalità dei due si trovano in attrito già da subito, ma...