-Chapter 41-

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Le guance gli diventarono rosse e asciutte,mi sorrise appena,timidamente. Uno di quei sorrisi che sembrano quasi aver paura di uscir fuori,come se qualcuno stesse bussando ad una porta e tira fuori solo la testa per controllare di non dar fastidio.

"Tu sei bella sempre" disse poi,sospirando e tornando a leggere,concentrato.

Riuscimmo a finire i compiti in fretta,ormai ero io che correggevo i suoi errori,e ogni tanto ci concedevamo il lusso di distrarci,quasi sempre l'uno dai sorrisi dell'altra. Mi trovavo davvero a mio agio con Michael, é una di quelle persone che vanno scoperte. Una di quelle persone che hanno bisogno di tempo per far uscir fuori la propria personalità,e tal volta lo fanno solo con le persone che ritengono adatte per conservare quel fardello tanto delicato di un'amicizia.

Penso proprio che quel tipo di persone siano le migliori.

Ormai il sole era tramontato e nel cielo c'erano solo sprazzi rosso sangue che illuminavano la luce che filtrava dalla finestra e schiarivano la mia stanza scura

"Abbiamo fatto tardi,credo davvero che dovrei andare o mia madre dará di matto" si alzò dal letto e si trascinò lo zaino grigio ai piedi.

Strisciai la pianta scalza dei piedi fino ad aprire la porta d'ingresso e lasciai che mi seguisse fin l'entrata di casa.

"Allora credo proprio che dovremmo rivederci domani..." disse,curvano un angolo della bocca e abbassando lo sguardo,che subito seguii con i miei occhi curiosi

"Eh si,a quanto pare" cercai di imitare il suo tono di voce e sorrisi nel vedere come si imbarazzava dei miei sguardi

"Mh...io..si...insomma...ecco b-bene" iniziò a ciondolare la testa a destra e a sinistra e notai,con un guizzo dei miei occhi sulle sue mani che tenevano strette le spalline dello zaino,che stava torturando le cuticole delle unghie

"Michael,sta calmo!" scoppiai a ridere. Gli diedi un pugno amichevole sullo stomaco e gli scompigliai i capelli,poi gli alzai il viso afferrandolo delicatamente il suo mento fra pollice e indice

"...si" sorrise anche lui e poi mi avvolse subito fra le sue braccia calde. Intrecciai le mie braccia attorno alle sue. Mi strinse forte,e avvertii i muscoli della sua schiena che si rilassavano.

"Ti voglio bene" disse,sorridendo

"Mmh anche io" risposi con un sussurro,inspirando a fondo il suo profumo di tinta per capelli e sapone.

Lasciai che arrivasse alla fine del vialetto per chiudermi la porta alle spalle. Mi poggiai di schiena al legno del portone e sorrisi quasi involontariamente.

Strano che ancora si imbarazzi a star da solo con me. E sorrisi ancora.

I miei genitori tornarono dall'aeroporto,accompagnati da mia sorella,circa un paio d'ore dopo cena,mentre stavo accoccolata sul divano del salone a guardare Noi siamo infinito; ovviamente Anne dovette assolutamente fare delle domande sul perché il gelato era finito e mi toccò prendere una strigliata storica che finì sul fatto che ho i fianchi un pò arrotondati e non esattamente spigolosi come quelli di Anne.

Dopo tutto però non riuscirono a demoralizzarmi,perché Mike mi aveva davvero fatta star bene; quando si sta insieme ad una persona gentile e dolce come lui,tutto sembra più bello e sembra quasi impossibile pensare alle cose brutte.

Blah che pensiero smielato.

Mi addormentai per la prima volta,in vita mia,sorridendo. Serena. Senza alcun brutto pensiero al mondo.

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