-Chapter 31-

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"Mamma!Dove diavolo é finita la mia gonna blu?!"

"L'ho lavata,tesoro!"

Fantastico. Si prospettava una domenica lunga e faticosa.

"Liz,sei sveglia?" mio padre bussò debolmente alla porta della mia camera e fece entrare la testa per perlustrare

"Si papà...ma perché quelle due galline starnazzano?"

"Oggi abbiamo un brunch con Alex,ci presenta i suoi genitori,inizia a prepararti"

Alex é lo pseudo fidanzato di mia sorella,si lasciano e si riprendono da circa 5 mesi ormai. Io non li sopporto. Quando stanno insieme non fanno altro che guardarsi come se per loro non esistesse nessun'altro. Avevano una storia perfetta,il solo piccolo problema é che lui ha tradito lei,un paio di volte,con una sua collega di lavoro; eppure si ostinano a ritornare insieme! E chi se li doveva subire i piagnistei di Anne? La sua sorellina OVVIAMENTE.

"Si si ora mi preparo,però tu di A QUELLE GALLINE,DI SMETTERLA DI URLARE!" gridai l'ultima parte della frase,talmente tanto forte,che era praticamente impossibile non riuscire a farmi sentire da quelle due oche. Papà uscì dalla stanza ridacchiando sotto i baffi,chiudendosi con cura la porta,alle spalle.

Ormai era inutile provare a riprendere sonno,anche perché altrimenti sarebbero rivenuti a svegliarmi.

Dopo aver raccolto tutte le deboli forze che mi circolavano in corpo,strisciai fuori dal letto e mi sfilai il pigiama blu,pigramente.

Rovistai per un bel po nell'armadio e decisi di vestrirmi nel modo più eccentrico possibile. Tanto per mandare Anne fuori binario.

Dopo aver infilato le Dr.Martens verdi,presi la mia borsa dei trucchi e mi rinchiusi in bagno.

"Elizabeth!Devo fare pipì!" mia sorella iniziò a battere i pugni sulla porta del bagno,ma non ottenne risposta.

"ELIZABETH!" strillò,con la sua solita vocina stridula

"Va al bagno di sotto!" le gridai in risposta,con altrettanta rabbia. Frettolosamente avvertii i suoi passi,correre giù per le scale,quasi temeva che sarei uscita e l'avrei picchiata. Quanto avrei voluto farlo.

Dopo essermi scolpita un viso perfetto,con il fondotinta,presi l'eye-liner e iniziai a tracciare una lunga coda nera sulla palpebra per allungare l'occhio;misi sulle labbra un rossetto bordeaux e legai i lunghi capelli in una treccia.

"Pronta!" salterellai giù dalle scale,sorridendo. Mia madre e mia sorella rimasero letteralmente a bocca aperta,pietrificate.

"Chiudete la bocca,che vi entrano i moscerini-passai davanti a quelle due arpie e uscii dalla porta-andiamo?" come al solito papà chiuse il portone,e per evitare litigi inutili,io ed Anne ci dividemmo sulle rispettive macchine di mamma é papà. Inutile dire che salii con lui.

"Dio sei la migliore" mentre salivo i macchina,papà chiuse la portiera con gran rigore e mi diede un bacio sulla fronte

"Probabilmente ho ripreso da te" aspettò che la macchina della mamma,con Anne che le faceva da navigatore,ci passò davanti e anche lui mise in moto

"Ti va se metto un po di musica?"

"Di certo non mi dispiace".

Sfilai l'ipod dalla tasca posteriore della salopette e l'attaccai all'amplificatore delle casse della macchina

"Che vuoi ascoltare?"

"Mi fido dei tuoi gusti" sorrise e strinse le mani attorno al volante. Piggiai su uno dei tanti album dei Guns n' Roses e sparai il volume a palla,abbassai il mio finestrino e iniziai a picchiettare a ritmo di musica sul tettino;papà iniziò a cantare e a muovere la testa avanti e in dietro a suon di batteria. Per la prima volta,dopo 18 anni di vita,mi sentii davvero come se fossi stata sua figlia.

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