-Chapter 37-

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La testa.

Quello fu il mio primo pensiero,quando,il mattino seguente mi svegliai a terra,con solo un lenzuolo viola a coprirmi. La testa mi faceva malissimo,come se un pugile mi avesse presa a testate. Mi sentivo le braccia della stessa consistenza della gomma pane,le gambe sembravano leggerissime e la pancia era ancora in subbuglio. Mi strinsi il lenzuolo al petto e mi alzai,dopo aver ciabattato un po per la stanza,afferrai una camicia a quadri dal pavimento e me la infilai,allacciando tutti i bottoni. Lasciai i capelli sciolti sulle spalle,inforcai gli occhiali da vista che avevo lasciato sulla scrivania e scesi,a fatica,le scale che portavano al piano inferiore.

"...no no da poco,ma la amo da morire,é una persona spettacolare"  stava dicendo Luke. Mi bloccai su gli ultimi gradini.

"Su questo non ci sono dubbi...insomma,cosa hai detto che fanno i tuoi genitori?". MERDA.

Corsi subito in cucina,in preda all'agitazione,con il cuore a mille.

"Luke!" strillai,con un tono che era un'inquietante via di mezzo fra un rimprovero e la sorpresa

"Liz calmati,stavamo solo chiacchierando un po" disse Anne,sorridendomi quasi a sembrare un gatto che viene sorpreso con il topo in bocca

"...ah si?" dissi,lanciando un'occhiata disperata a Luke,che stava mangiando un toast,appoggiato al lavello

"Si! Luke mi ha raccontato un po di cose,é una persona molto colta. Impressionante" disse,buttando giù tutto il contenuto della sua tazza bianca,con tanta acidità nel tono da farmi arrivare il sangue alle tempie

"Si...ehm...credo che io ora debba andare a vestirmi...é già troppo tardi" Luke sgattaiolò via dalla cucina,alle spalle di Anne e lo sentii correre su per le scale

"Ascolta...so cosa potresti pensare ma...giuro che non abbiamo fatto nulla!" dissi,in tono implorante,pregando a mente che riuscisse a credere alla storia della martire

"Elizabeth non sono stupida e questo tu ormai lo dovresti sapere,ieri sera siamo tornati a casa prima del previsto perché Alex ha avuto un'indigestione da ostriche e...ehm...abbiamo sentito dei rumori inequivocabili...sta tranquilla che non dirò nulla alla mamma- alzò gli occhi al cielo e io tirai un lungo respiro di sollievo-...ma mi devi un favore" liquidò il mio sguardo omicida con una forte spallata e si dileguò nel giardino posteriore. Non persi tempo e scattai veloce come una lepre verso la mia camera; dove trovai Luke di spalle che litigava con la cerniera dei suoi pantaloni

"Ah...sei tu,che spavento" disse sorridendo. Notai che i muscoli sulle spalle gli si ammorbidirono.

"E chi mai poteva essere,genio?-mi avvicinai a lui sbuffando e con uno scatto gli chiusi la zip,facendolo sussultare-non sei altrettanto bravo ad allacciare i pantaloni tanto quanto a slacciarli eh?" dissi sollevando un sopracciglio,mentre lui si abbassava ad infilarsi un calzino

"Liz...tua sorella mi odia." rispose freddo,ignorando la mia frecciatina acida

"Lei odia tutti" dissi,passandogli una scarpa che era rotolata sotto la scrivania

"Io ci tenevo davvero a fare una buona impressione su di lei,e conoscermi in boxer,dopo ehm...aver sentito le mie prestazioni sotto le coperte,non é esattamente la più bella delle presentazioni,non credi?" disse,rosso in viso,mentre si infilava la canotta e nel darmi le spalle,notai che aveva dei piccoli graffi rossi e freschi sulle spalle;

"Luke avanti,a chi importa? Nemmeno io ho avuto la migliore delle impressioni sui tuoi fratelli!" dissi,seguendolo con lo sguardo,mentre frugava nel suo zaino nero

"Non é vero! Ti adorano! Sopratutto mia madre!" si infilò il telefono nella tasca dei pantaloni e aprì la porta della mia stanza,facendomi uscire per prima

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