-Chapter 10-

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Il cuore riprese a battere. Batteva più forte del motore di una Ferrari. Solo in quell'istante mi sentii viva per davvero. Come se il sangue avesse iniziato a pompare per la prima volta,in quell'istante. Sentii l'acciaio freddo del suo piercing urtare contro le mie labbra tagliate e scivolare fra la parte superiore e quella inferiore. Schiusi i pugni, e dopo essermi messa in punta di piedi gli attorcigliai la dita dietro al collo,lui poggiò le mani sul mio fondoschiena e premette forte. Le sua labbra erano spaventosamente morbide e calde,le mie erano gelide e screpolate. Gli accarezzai la guancia e per un istante spostai il viso

"Perchè?Perchè ora?"

"Non credo esista modo più esplicito per farti capire quanto tengo a te" sorrise e subito riprese a baciarmi. Sentii partire fischi e urla dal cerchio di persone che ci circondava, imbarazzata volsi uno sguardo alle sue spalle e facendo un rapido giro,notai che era molto più numeroso di quanto mi aspettassi,non mi importava gran che,se tutti ci stavano fissando,perché subito mi rigettai a capofitto in quel bacio,lasciando che mi riavvolse con le sue forte braccia e in poco tempo i nostri corpi si fusero in uno solo. Luke alzò una mano e fece segno di andarsene a tutti,subito dopo seguito da un dito medio. Mi prese in braccio e per non cadere gli avvolsi il bacino con le gambe.

"Ehi" poggiò la fronte sulla mia. Aveva il fiatone.

"Ehi" sorrisi

"Fosse per me,rimarrei così per tutto il resto della mia schifosa vita,ma a quanto pare dovremmo andare in classe,sai?" mi accarezzò i capelli e delicatamente sciolse il nostro abbraccio,poggiandomi a terra

"Dobbiamo proprio?"

"Bhe...teoricamente...dovremmo...ma se vuoi possiamo saltare le prime ore e rimanere qui tutto il tempo" sorrise maliziosamente,e in risposta sentii il cuore accelerare ancora

"Ma quanto sei stupido" roteai gli occhi e gli poggiai una mano sul petto

"Questo stupido però ti piace eh" alzò un sopracciglio e si morse il labbro. Era nervoso anche se non voleva darlo a vedere.

"Bhe questo io non l'ho mai detto e ne smentito-sotto il palmo della mano,sentivo il suo cuore trapanare la cassa toracica-Ti batte forte il cuore" alzai un sopracciglio,con aria di sfida

"E tu non eri lesbica?" una risata gli esplose in petto e per la prima volta lo vidi ridere sinceramente. Era la cosa più perfetta che avessi mai avuto il piacere di ammirare; solo ora notavo che sulle guance aveva due adorabili fossette,per contenere la risata chiudeva gli occhi e arricciava il naso,si metteva una mano davanti alla bocca e si mordeva le dita

"Solo per te sono diventata etero,sentiti speciale!" incrociai le braccia e iniziai a ciondolarmi sui piedi

"Quale onore!" riprese a ridere,e stavolta non riuscii a rimanere seria,quindi,anche io scoppiai in una fragorosa risata

"E se oggi saltassimo scuola?" piano piano stava tornando serio e si ricompose

"Ottima idea! Dove andiamo però?"

"Tu dove vuoi andare?"

"Su una stella!" intrecciai di nuovo le dita dietro al suo collo e avvicinai il viso al suo;

"Farò di meglio,ti porto sulla luna!"

"Il viaggio è lungo...mi porti in braccio?" tirai dentro il labbro inferiore e allargai gli occhi,come fanno i bambini piccoli per ottenere un giocattolo,lui sbuffò e si girò con aria da finto arrabbiato. Non appena chinò le ginocchia gli saltai sulla schiena

"Pretendo la ricompensa,sappilo" girò il viso ritrovandosi a pochi millimetri dal mio e nel suo sorriso avvertii più che un pizzico di malizia

"Se fai il bravo...forse!" gli diedi uno schiaffone dietro alla nuca e lui reagì con uno strazziato mugolio

"Pretendi troppo!" allora iniziò a correre e mi costrinse a stringere la presa attorno alla sua vita.

Non mi ero mai accorta di quanto fosse incredibilmente forte,ormai correva con circa 45 chili sulle spalle da più di mezz'ora e non sembrava nemmeno stanco; gli battei un colpo sulla schiena per attirare la sua attenzione e lui si fermò all'istante

"Tutto bene?"

"Si si ma guarda che puoi rallentare"

"Tranquilla,sono molto più forte di quanto sembro" non ostante tutto,quel suo tono da strafottente mi faceva ancora perdere le staffe

"Forza Superman,fammi scendere o ti farò venire il colpo della strega" scivolai giù dalla sua schiena e una volta a terra mi tirai giù la felpa,che ormai era arrivata ad altezza ombelico

"Mi stavo divertendo,forza risali"

"Sicuro?"

"Al 100%!" sorrise di nuovo e stavolta si accovacciò di più e mi fece cenno di salirgli sulle spalle

"Ma sei matto?!"

"Forse si...chi lo sa?Avanti sali!"

"Bhe ok...hai voluto tu la bicicletta,e ora pedali!" gli saltai in spalla e non appena sentii che si stava alzando in piedi strinsi la presa delle coscie attorno al suo collo

"Scusa!" forse avevo stretto un tantino troppo forte

"No,fai bene a reggerti" iniziò a saltellare,facendomi sobbalzare così tanto,che per un istante ero convinta di star per cadere

"Giuro che se mi fai cadere ti uccido!"

"Ah si?" con le mani mi sollevò i piedi,e anche se ormai ero ancorata a lui con tutte le mie forze,dopo uno strillo acuto mi ritrovai con le spalle a terra

"Idiota! Inizia a correre che se ti prendo,ti faccio nero!" mal fermamente mi alzai in piedi e dopo essermi massaggiata la testa,cominciai a rincorrerlo.

Aveva le gambe più forti e decisamente più lunghe delle mie e questo mise un'enorme vantaggio fra noi,ma grazie alla forza della rabbia,dopo 15 minuti di rincorsa,riuscii ad afferrarlo per il colletto della maglietta e a farlo fermare

"Io....ti...u....uccido" non riuscivo nemmeno a parlare per colpa del fiatone

"Prima però vedi di non morire tu" mi diede una pacca sulla spalla e io,non sapendo in che altro modo agire,gli diedi un calcio dritto in mezzo alle gambe,facendolo cadere a terra come una foglia.

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