-Chapter 30-

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E così la mattina seguente,mi alzai di ottimo umore,con i raggi di un tiepido sole di fine Ottobre che entravano dai vetri delle finestre della mia cupa camera.

Anche il cielo è felice oggi. Con un gran sorriso,aprii le tende e rimasi ad occhi socchiusi qualche istante,per contemplare la bellezza di quel cielo perfettamente azzurro.

Una volta infilate le ciabatte di gomma,scesi al piano di sotto per far colazione

"Giorno Elizabeth" disse mia sorella,poggiata al lavandino e accoccolata nella sua vestaglia di seta turchese,intenta a leggere il giornale

"Hai fatto colazione?" le chiesi sbadigliando,mentre aprivo l'anta del frigorifero,in cerca del succo all'arancia

"Certo,vuoi che ti prepari qualcosa?"

"No no sta tranquilla,mi preparo un toast" sfilai due fette di pane dalla confezione e le infilai nel tostapane

"Oggi sei di buon umore?" Anne chiuse il giornale e diede un sorso al suo cappuccino

"Ehm...si,credo"

"A cosa devo quest'avvenimento?"

"No no a nulla...comunque io oggi pomeriggio esco,probabilmente non tornerò per l'ora di cena,potresti dirlo a mamma?" le fette di pane erano uscite dal tostatore e con gesti silenziosi,iniziai ad imburrarle

"Ahá! Ecco perchè! Con chi esci? Luke?" iniziò a punzecchiarmi la pancia,sempre più forte,ma anche se la cosa mi irritava terribilmente,non volevo dargliela vinta

"No,con Martha" lanciai le fette di pane su un piatto,presi di tutta fretta il cartone del latte e corsi in camera mia,sbattendo la porta.

Fino alle 12.30 ero rimasta nella mia stanza,ad aspettare che mia sorella uscisse,per evitare i suoi interrogatori; dopo una manciata di minuti che se ne era finalmente uscita,ero scesa in salone a leggere

Il telefono iniziò a squillare con insistenza,perciò dovetti chiudere il mio amato libro,per rispondere

"Pronto?"

"Ehi Liz,sono Luke"

"Ehi! Ciao!" non avevo visto il numero che mi stava chiamando,già era stato tanto difficile inserire il codice di sblocco con le mani unte dall'olio delle patatine,figuriamoci notare chi fosse a disturbarmi

"Mi stavo chiedendo se...si insomma...è una bella giornata,ti va di venire a fare un giro al mare con me e un paio di amici?"

"Luke mi piacerebbe davvero moltissimo...ma...ecco io...d-devo andare a trovare i miei nonni a Melbourne" non capivo davvero il motivo per cui mentirgli,ma sentivo come se fosse stato meglio tenergli nascosta la mia uscita con Michael

"Oh...ok beh sarà per un'altra volta dai" poggiai il telefono sulla spalla e tenendolo fermo,schiacciandolo con l'orecchio,mi aggiustai i pantaloni della tuta

"Sicuro!"

"Posso dirti una cosa?"

"Certo"

"Ti amo." e riattaccò.

Certo che è strano...però é dolce.

Riposi il libro sul tavolino di fronte al divano e salii in camera mia per schiacciare un pisolino.

MERDA CHE DIAVOLO MI METTO? Ormai erano quasi le 15.30 e se volevo arrivare in orario allo skate park,sarei dovuta uscire alle 16.00

Tirai fuori tutti gli abiti dall'armadio e trovai sul fondo di un ripiano alto,una canotta nera degli AC/DC con la scritta a borchie,che ormai avevo dato per dispersa da anni. Presi un paio jeans lunghi,strappati e delle scarpe a caso. Afferrai il cellulare e le chiavi di casa e uscii in tutta fretta,senza nemmeno chiudere la porta,che purtroppo mi accorsi di aver lasciato aperta,solo quando ero appena entrata in metro.

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