Mi coprii il viso con il mantello mentre camminavo rasente ai muri e con lo sguardo basso, cercando di non farmi notare dai maghi che mi passavano affianco percorrendo il viale di Hogsmeade.
Era senz'altro stata una pessima idea allontanarmi dalla mia casata per rincorrere un Marciotto, ma che potevo dire? Quelle creature a una sola gamba mi incuriosivano troppo.
Passai accanto a "Stratchy & Sons", abbigliamento per maghi, e calcolai la distanza che mi mancava per arrivare a Mielandia.
Fortunatamente mia madre, l'estate prima, mi aveva rivelato alcuni passaggi segreti.
Ma ricordai, come solito di Hermione Granger, aveva precisato che dovevano essere usati solo e soltanto in occasioni di emergenza.
Stavo per perdermi il delizioso banchetto di inizio anno: era decisamente un'emergenza.
Arrivata alla mia meta, lanciai un'occhiata attraverso le vetrate e trovai Mielandia piacevolmente vuota.
Scrutai il bancone e vidi che quel giorno era di turno Charlie: che giornata fortunata.
Mi tolsi il cappuccio ed entrai facendogli un sorriso innocente, mentre il biondo inarcava un sopracciglio vedendomi.
-Non dovresti essere a scuola?- mi chiese dando un'occhiata alla mia tunica nera bordata di rosso.
I suoi occhi da felino brillarono di una punta di interesse.
Charlie era uno che non seguiva le regole, e io nemmeno, quindi alle volte mi aiutava a infrangerle.
Sbuffai esausta alzando gli occhi al cielo - Ho perso il gruppo-
-Dettagli, voglio dettagli dolcezza- rispose lui sedendosi a gambe accavallate sul bancone.
Le sue orecchie a punta da lince vibrarono per la curiosità.
Era un tipo abbastanza stravagante: indossava pantaloni a righe nere e verdi anni 80, un gilet verde acido e un papillon rosa shocking.
Avevo il vago sospetto che fosse gay, ma non me ne importava più di tanto.
-Non dirmi che...- disse Charlie sporgendosi in avanti e abbassando la voce, sebbene fossimo soli -c'entra un certo Scorp...-
-Ma certo che no!- sbottai interrompendolo -mi solo solo persa rincorrendo un Marciotto- ammisi, rendenomi solo in quel momento conto di quanto la cosa dovesse sembrare ridicola.
Charlie assotigliò lo sguardo stringendo le labbra, come se dubitasse delle mie parole, sospirò e scese dal bancone facendomi cenno di seguirlo.
-Mi aspetto un tuo gufo signorina, devi tenermi aggiornato sui nuovi pettegolezzi a Hogwarts. Ah come mi manca!- esclamò Charlie guidandomi giù per le scale di pietra della cantina e alzando la terza mattonella da sinistra del pavimento.
-Sempre che Peony non si perda- il mio gufo era un po' sbadato, ma bellissimo.
Le sue piume bianco latte sfumavano sul rosa, ricordandomi appunto una peonia.
Mamma mi aveva chiesto di non farla vedere troppo spesso a zio Harry, perché gli ricordava la sua Edvige.
-Occhio ai ragni- disse lui scompigliandomi i capelli e risvegliandomi dai miei pensieri. Gli feci una linguaccia e mi calai dentro il buco nero.
Una volta al buio, tirai fuori la bacchetta e sussurrai -Lumos-
Il corridoio sotterraneo si inondò di luce. Percorsi la distanza corricchiando e, purtroppo, inciampando molto spesso come mio solito.
Quando sbucai da dietro la statua della strega gobba, non fui abbastanza cauta, ed ebbi l'assoluta certezza che qualcuno mi stesse guardando.
Scorpius Malfoy spiccava lì, in piedi davanti all'entrata della Sala Grande, mentre le persone che stavano uscendo da essa gli passavano accanto.
Guardava dritto nella mia direzione, come se si fosse aspettato di vedermi spuntare dall'interno di una statua di ottone.
Per fortuna avevo il cappuccio, cercai di mischiarmi alla folla e non farmi notare.
-Weasley- quella voce mi fece fermare -non mi é sembrato di averti vista alla cerimonia di smistamento- disse Scorpius raggiungendomi e inchiodandomi con i suoi occhi color ghiaccio. Sbuffai.
-Non mi avrai notata; probabilmente eri troppo impegnato a specchiarti nel cucchiaio- risposi con una smorfia.
Mi si avvicinò, mentre gli angoli della bocca gli si incurvavano in un sorriso -Sta' in campana-
Strano, non era una minaccia ma un avvertimento.
Il suo profumo di mare e sabbia scaldata al sole mi riempì le narici quando mi passò accanto, e trovai incredibile che una persona potesse avere un odore simile.
Cercai di ricompormi e guardandomi attorno trovai un viso familiare.
Mio fratello Hugo stava uscendo dalla Sala Grande insieme al suo gruppo, appena mi vide e li salutò e corricchiò verso di me raggiungendomi.
-Dove sei stata? Ti cerco da più di un'ora- disse lui.
-In bagno- mentì.
Hugo strinse gli occhi azzurrini. Era stato solo lui ad aver ereditato gli occhi di papà, insieme ai capelli castano scuro di mamma.
A me erano toccati banali occhi marroni e sin troppo ribelli capelli rossi.
-Vieni, andiamo alla sala comune- disse incamminandosi.
Hugo stava giocando con i galeoni che aveva in tasca facendoli tintinnare: doveva avere qualcosa da dirmi. Infatti, dopo aver svoltato il corridoio tuonò un -Cosa ci facevi con Malfoy?- mentre ci dirigevamo verso il ritratto dell Signora Grassa.
Ah. E io che speravo non mi avesse vista.
-Non mi ha importunata, tranquillo- sebbene Hugo fosse un anno più piccolo di me, si sentiva molto in dovere di proteggermi.
E penso che non gli sia mai andato giù quando Scorpius, due anni prima, lo aveva incantato facendogli vomitare lumache. Nostro padre era di certo diventato furioso.
-Non ti preoccupare fratellino, so badare a me stessa- dissi mettendomi davanti al quadro -Ehm, non é che tu ti ricordi la parola d'ordine?- gli bisbigliai.
Hugo alzò gli occhi al cielo ed enunciò -Pixie Arcobaleno- l'enorme quadro si aprì come una porta mostrando una rampa di scale.
-Ma i pixie sono blu- ribattei io.
-Ma dai, capitan ovvio- rispose Hugo salendo nella sala comune.Salve, questa è la mia prima fanfiction su Rose e Scorpius, spero vi piaccia :3

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~Rose e Scorpius~ "Secrets"
FanficÈ il quinto anno ad Hogwarts per Rose Weasley. Un altro normale anno, in cui non sarebbe successo niente come nei precedenti. O almeno così pensava. Le cose nella scuola di magia e stregoneria cominciano a farsi burrascose quando Rose e Scorpius, gr...