Prologo

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Avevi sempre avuto un carattere calmo e silenzioso, sarcastico quando ti trovavi in compagnia del tuo amico Hizashi, o meglio conosciuto come Present Mic in futuro, eravate amici da quando ne avevi memoria, non vi eravate mai separati anche quando trattavi male il ragazzo, perché farlo? Beh, risultava abbastanza fastidioso e appiccicosi la maggior parte delle volte, anche se fingevi infastidita, in realtà ti divertiva un pò, e poi... Arrivava la parte peggiore, quella che non avresti mai presentato se non per le evenienze, non ti andava di parlarne, anche perché si indirizzava alla tua Unicità, o Quirk, come la vuoi chiamare, non era affatto un bell'argomento da intraprendere per te, non perché fosse una cosa spaventosa o avessi avuto un passato difficile per colpa di esso, solo... Non ne volevi parlare, ecco tutto.

-"Terra chiama (Tuo/Nome), ci sei?", alzi velocemente lo sguardo, incrociando gli occhi blu del tuo amico d'infanzia, guardasti poi davanti a te, rimanendo affascinata dalla struttura che tutti chiamavano scuola, ovvero la U.A., guardasti di nuovo il tuo amico, era super felice di esser lì e di conseguenza lo eri anche tu, se non fosse che un terribile suono ti fece tornare alla realtà, apristi di scatto gli occhi per poi spegnere quel dannato aggeggio spacca timpani.
-"Hai rovinato un bellissimo sogno.", mormorasti mentre facevi fare rumori strani alle ossa delle tue braccia, sospiri per poi rimuovere le lenzuola dal tuo corpo, mancavano ancora 2 mesi alla prova di entrata per quel liceo e a te pareva che stavano passando anni, cammini per la stanza, cercando di non incampare su un tuo progetto o qualche tua creazione che stava camminando o volando liberamente per la tua stanza, la tua Unicità in poche parole era questa, costruivi qualcosa e semplicemente toccandolo prendeva vita, che cosa bizzarra penseranno in molti, ed era proprio per questo che non ne volevi parlare.

Hizashi diceva che era una cosa figa, far prendere vita gli oggetti soltato toccandoli, eppure a te recava un fastidio tremendo, la tua casa era interamente super sviluppata per via del tuo Quirk, oggetti elettronici o non in ogni dove, che potevano muoversi, parlare, fare ogni cosa che una vita poteva fare, tranne maggiare o andare in bagno, dopotutto non ne avevano bisogno, avevi ereditato ciò dai tuoi genitori, mischiando le loro Unicità, tuo padre sapeva crostruire modelli di ogni genere soltanto guardando il progetto e tua madre sapeva dare 'vita' agli oggetti, tra virgolette perché dava un'ordine, lo eseguivano e poi ritornavano normali, a te era permanente, o quasi, rimanevano così fino a quando non lo dicevi tu, sicuramente saresti finita nella classe di supporto per ciò, sospiri per poi scendere le scale mobili che aveva in serbo la tua casa, o villetta, o villa, o mannor, o come la volete chiamare.

-"Eccoti finalmente, Hiza è in cucina ad aspettarti, dice che dovete allenarvi insieme dopo colazione.", disse tua madre mentre camminava verso il proprio studio, poi indirizzò la propria attenzione al robot al suo fianco, facendogli scrivere ciò che aveva in mente per proseguire le attività della sua azienda, sorridi, notando che il robot era colui che le avevi regalato a natale per rendere meno faticoso il lavoro da capo, t'incammini verso la cucina, dove vedi una chioma bionda, lunga fino alle spalle, parlare con tuo padre, aveva un progetto sul tavolo, quei fogli blu con le scritte bianche che si vedono nei cartoni animati, l'uomo aveva in mano una tazza di caffè mentre parlava con il ragazzo del suo progetto, eravate identici tu e tuo padre, solo di carattere caso mai, il tuo aspetto esteriore era indirizzato a tua madre.

-"Buon giorno.", sussurri mentre ti metti a sedere affianco al tuo amico d'infanzia dalla voce acuta.
-"Hey, (T/N), pronta per una giornata di intenso allenamento?"
-"Guarda non vedo l'ora.", dici sarcastica, facendo sorridere il biondino e l'uomo che era di fronte a voi, egli dopo un pò guardò di nuovo il progetto che era sul tavolo.
-"Di cosa stavate parlando?"
-"Del mio costume! Tuo padre dice che se verrò ammesso sarà lui stesso a costruirmelo.", disse il ragazzo felice, guardi l'uomo con un sopracciglio alzato, egli ti rispose con una scrollata di spalle, evidentemente non aveva nulla da fare in quel periodo.
-"Vorresti dire che io non sono brava a creare costumi, Hazi?", una voce femminile attirò le vostre attenzioni, tua madre era in piedi davanti alla porta, guardando divertita il tuo amico che stava iniziando ad agitarsi per la questione, sorridi divertita, desiderando che tutto ciò non potrebbe mai cambiare anche quando sarete entrati alla U.A. .

I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora