(Qui ci sarà interamente il punto di vista di Aizawa-sensei, detto questo... Buona lettura!!!)
In quei giorni la situazione stava veramente degenerando, oltre allo strano comportamento di Hizashi, che non voleva che nessuno, tranne lui, si avvicinasse a (T/N), vi erano pure aggiunti i problemi che ogni adolescente doveva passare, ovvero la faticose domande da rispondere e di cui non aveva mai risposta, nessuno, ma dico nessuno, voleva mai passare questo momento, sicuramente anche voi, mie care lettrici, o, persino, lettori, avete pensato quanto fosse sfortunato il povero corvino, insomma, chi voleva mai avere delle continue domande ogni mattina fino ad arrivare al mal di testa, piuttosto dolente anche, ma domande, su quale argomento? Era quasi passata una settimana da quando hai dormito da Aizawa Shouta e lui non faceva altro che chiedersi se quella fosse stata una cosa giusta, dopotutto potevi anche non parlargli più e lui non sapeva neanche per quale assurdo motivo lo pensava, insomma, avevi accettato, i tuoi genitori hanno accettato, ma la sua mente stava facendo veramente strane domande che poi neanche si ricordava.
Quella mattina, come ogni mattina, era arrivato per primo in classe, di solito faceva la strada con te e Hizashi, ma dato lo strano comportamento di quest'ultimo ha dovuto adattarsi, di nuovo, a fare la strada da solo, talmente che era fissato con quella storia, che per lui non aveva un briciolo di logica, si era pure spostato di posto, mettendo l'altro biondo al suo fianco, approposito di Yagi, anche lui sembra abbastanza colto nei suoi pensieri in quel periodo, soprattutto quando ti vedeva da sola con Hizashi, la sua espressione cambiava drasticamente, si mise a sedere al suo posto, era strano che una scuola giapponese avesse i banchi uniti, forse un giorno ci sarebbe stato il cambio di posto, una tragedia per quelli che hanno stabilito un bel rapporto con il compagno di banco, ma lui non capiva perché tanta disperazione, dopotutto mica aveva cambiato classe o, cosa più brutta da sopportare, paese e città.
-"Buon giorno, Aizawa.", la tua voce giunse alle sue orecchie, alzò lo sguardo, verso di te, poi una furia bionda le ricordò che non poteva parlare con nessuno, specialmente con lui, alzò gli occhi al cielo mentre ti vedeva assumere un'espressione divertita ma anche di scuse verso si lui, il corvino alzò semplicemente le spalle per poi guardare fuori dalla finestra, ad amirare i ciliegi che facevano secchire poche foglie, erano dei sempreverde, non potevano diventare spogli di foglie, poi una figura si mise davanti al paesaggio, ricambiò il cenno di saluto datogli dal biondo e pian piano la classe iniziò a riempirsi, dopo ciò si sentì la campanella e poi vi fù l'entrata del professore di informatica, colui che tu odi, sicuramente il sentimento era reciproco per quel mezzo robot di un Pro Hero.
(...)
Quasi due settimane, due bruttisime settimane dove aveva visto il gruppo dei suoi amici, o almeno credeva che lo fossero, rompersi pian piano, poteva sicuramente vedere quanto ne fosse irritato il secondo biondo da quella situazione, negli allenamenti non faceva altro che colpire l'avversario con tutta la potenza che aveva, rischiando quasi di rompersi qualcosa, per lui non vi erano problemi, era abituato alla solitudine, anzi, si stava abituando di nuovo alla solitudine, poteva ancora ricordare quando il biondo canarino gli aveva rivolto la parola, il primo che non aveva brutte intenzioni, poi ci sei stata tu, con i tuoi rari sorrisi ma con una grande energia di voglia di fare, e infine vi fù il biondo forzuto, con la sua positività e con il suo costante sorriso, che in quel periodo aveva abbandonato.
Sbuffò mentre lanciava la pallina e guardava il cielo diventare pian piano ricoperto di stelle, la luci artificiali si accesero, pian piano, una ad una, impedendo la bellissima vista delle costellazioni, dei passi lo distrarono, si fermò dalle sue azioni per poi guardare chi si fosse seduto al suo fianco, l'ultimo nominato dalla sua lista di amici era sdraiato al suo fianco, con le braccia dietro al capo mentre osservava, senza emozioni, il cielo oscurirsi, il vento fece muovere l'erba sotto di loro, causando diversi brividi per il solletico al corvino, sentiva le foglie suonare e alcune cadere sulla sofficie superficie naturale verde, poi vi erano i diversi passi che si sentivano nei dormitori, si anche lui alla fine aveva deciso di entrarvi, solo che finiva per dormire troppo e arrivare quasi prima al suono della campanella.
-"Non ne posso più di questa situazione.", disse il biondo al suo fianco, ricevendo un 'Mh' come risposta dal corvino, che riprese a giocare con la pallina.
-"Secondo te dovremmo far ragionare Yamada-san? Non può continuare a fare il bambino fino alla fine del primo simestre.", era vero, stava quasi per finire il secondo mese di scuola, poi si sarebbe aggiunto il terzo e metà del quarto, dove poi si sarebbero organizzate le festività natalizie e tutti ritornavano a casa.
-"Sicuramente starà facendo così per qualche motivo a noi sconosciuto.", disse il corvino con voce annoiata, il biondo gli prese la pallina, sgofiandola con una sola stretta di mano, sospirò.
-"Non dimmi che a te non dà fastidio che per una stupidaggine, sicuramente lo sarà, ci abbia fatto dividere.", disse il biondo mentre faceva cadere la pallina sull'erba, adessa sembrava ila crêpe, piatta.
-"Un pò, ma mica posso andare da lui e costringerlo a farla finita, avrà i suoi tempi.", un sorriso emerse sul viso de biondo, cosa che non piacque affato al corvino, odiava mettersi nei guai, che sia pee una buona causa oppure no, anche se nessuno lo credeva rispettava molto le regole e le risse non erano nei suoi piani.
-"Mettimi fuori da quel pazzo piano che hai in mente.", disse facendo sbuffare divertito il biondo.
-"Suvvia, non vuoi mica che (T/N) diventi solo e unicamente di Yamada-san.", un espressione stranita emerse nel viso del corvino, un enorme sorriso si allargò sul volto del biondo abbastanza forzuto.
-"Guarda che si vede da lontano un miglio che ti piace e io non mi tiro indietro alle sfide.", disse mentre si alzava, il corvino si mise seduto.
-"Cosa? A me non piace, è solo un'amica.", disse stranito il corvino, facendo sorridere ancor di più il biondo, che gli pose la mano, egli l'accetto e con un colpo si ritrovò alzato, davanti a lui.
-"Certo, dicono tutti così. Buona notte, Aizawa-san.", disse il biondo lasciandolo, di nuovo, tra le sue fastidiose domande, grugní infastidito mentre si scompigliava i capelli, odiava non avere risposte.
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I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)
Fanfic(Ambientato ai tempi del liceo dei Pro Hero) '-"E tu e Shouta?", chiese il ragazzo biondo, hai alzato, di nuovo, un sopracciglio mentre continuavi a mangiare il tuo pranzo, quando hai ingoiato tutto potevi finalmente rispondere al biondo di fronte...