(In questo capitolo c'è una Villain!Reader x Pro Hero Aizawa Shouta (Parte 1), detto questo... Buona lettura!!!)
-"(T/N), dove stai andando?", ti chiede il celestino mentre appoggiavi una mano sulla maniglia del malandato bar, ti giri verso il ragazzo, che ti guardata attraverso quella mano che ama così morbosamente e che chiama 'padre', stringi la mascella per poi aprire la porta, uscire e sbatterla con violenza, senza neanche rispondere alla domanda che colui che consideri un fratello ti ha posto, 'Ma siamo seri? Degli alleati? Abbiamo lavorato per anni da soli, ci siamo pure mostrati al Giappone intero senza l'aiuto di nessuno e adesso? Vuole degli alleati! Non ci posso credere!', pensi mentre ti allontavai, con passo veloce, da quel bar in cui sei cresciuta e sei diventata ciò che sei adesso, anche se i contrasti con la tua coscienza ci sono, più guardavi quei eroi più ti convincervi che quello che facevi fosse sbagliato, ma tutto ciò veniva sminuito quando ritornavi nella tua solita vita.
-"Sono arrivati gli eroi, sono arrivati gli eroi!", sentì urlare da lontano la ragazza mentre vedeva del fumo uscire da un negozio, la ragazza poi sentì una spinta farla cadere e un uomo correre via senza neanche chiederle scusa e come stesse, storse il naso e prima che poté anche solo farla pagare a quell'uomo ne arrivò un'altro, che lo fermò con delle strane bende, stranamente il sacco, che prima svolazzava senza problema, cadde per terra e l'uomo più cercava di liberarsi più veniva stretto fra quelle bende, ecco, era soprattutto lui il tuo problema, il pro hero che si fa chiamare 'Eraserhead', avevi una ossessione nei suoi confronti, poteva parganarsi quasi a quella voglia di uccidere, di Tomura, All Might, solo che lei non lo voleva ucciderlo, ne era solo affascinata, poteva considerarsi come una cotta, dopotutto quell'uomo aveva il suo fascino, ma la sua era vera e propria ossessione, sapeva ogni cosa di lui, persino quale è stato il suo primo criminale sconfitto, lo guardò affascinata, ma si risveglió dai suoi pensieri quando ricordò che era una Villain, anche ricercata, e li era piuttosto sotto vista da troppe persone, alzò il cappuccio e si allontanò da quel luogo con un peso sul cuore, 'Se solo non fosse andata in quel modo.'.
-"L'ho vista.", disse solo il corvino quando ritornó al suo lavoro da insegnante, i due biondi si girarono verso di lui, alquanto sorpresi dalla notizia, il corvino tracció la linea retta della cicatrice che si era procurato lottando con te, poteva ancora sentire quella corda che andava al fondo della pelle per poi lasciarla andare.
-"L'hai... Vista... E non hai fatto nulla?!", chiese il biondo stonato al suo amico di vecchie avventure, afferrò le sue spalle per poi muoverlo in modo frenetico mentre lo guardava con occhi meravigliati ma anche impauriti.
-"Fermati Hizashi, ci sarà una motivazione se Shouta avrà fatto ciò che ha fatto, non è così?", il corvino semplicemente si scrolló le mani del ragazzo dalle sue spalle e andò a sedersi nella sua postazione.
-"Non dirmi che ci stai ancora pensando, è solo un sogno Shouta!"
-"Non era un sogno!", urlò il corvino contro il biondo, guardò poi i libri posti sulla scrivania in un modo disordinato.
-"Non era un sogno.", disse poi con più calma lui, sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla e il sorriso dell'eroe numero uno si fece largo.
-"Ci hai solo detto che l'hai sognata, quella ragazza che si fa chiamare 'Metalivition', però non ci hai raccontato nei minimi dettagli com'era questo sogno.", l'altro biondo stava per ribattere ma lo sguardo truce dell'altro lo fece zittire.-"Sono sicuro che era un ricordo, era troppo vivido per esser un sogno, c'eravamo io e quella ragazza, però il mio aspetto era quello di me adesso, sembravo quasi il me adolescenziale, ed eravamo davanti un cancello che faceva intravedere diverse vie, mi ricordava il cimitero dove sono sotterrati i miei genitori, mi giro verso di lei e mi accorgo che anche lei mi guardava e mi stava sorridendo."
-"Beh, è impossibile, diciamocelo, come possiamo spiegare che lei sia ancora giovane mentre lui è cresciuto?"
-"Ci sono molte spiegazioni, Hizashi, può essere un vuoto di memoria, se Shouta la conosceva vuol dire che la conoscevamo pure noi e se lei è così può essere colpa di un Quirk."
-"Vorresti dire che è a causa di qualcuno che adesso quella Villain è così ed è ciò che è adesso? Approposito, Shouta, ti ricordi sei hai detto il suo nome nel sogno?", il corvino scosse il capo, facendo togliere tutte le speranze nei cuori dei due biondi, poi però il corvino si ricordò qualcosa, quando si era svegliato aveva sussurrato qualcosa, simile ad un nome, quasi straniero, e adesso se lo teneva per la mente quasi come se fosse una sorta di allarme o richiamo.
-"Però... Quando mi sono svegliato ho detto qualcosa simile ad un nome, (T/N) se non erro.", ammise il corvino, facendo illuminare i volti dei due.
-"Se qualcuno è in pericolo è compito degli eroi aiutarlo! Che inizino le ricerche!", disse urlando il biondo, il corvino poteva quasi giurare di aver visto una sagoma sorridergli dietro di lui e mimare qualcosa che non capì.-"(T/N), dove sei stata?", chiese il celestino alla ragazza, che semplicemente si mise a sedere davanti al bancone dove Kurogiri stava pulendo, ancora, dei bicchieri.
-"Ho fatto un giro.", disse solamente la ragazza mentre appoggiava il capo tra le sue braccia, il celestino non smetteva di guardarla, la verità, quella ragazza aveva bisogno della verità, quando all'età di soli dieci anni venne a sapere che la bambina con cui stava crescendo in realtà prima era una valorosa Pro hero si sentiva ogni giorno più oppresso, più bisognoso di risposte, 'Perché mai non rubare solo il Quirk?', si chiese un giorno, sicuramente la sua mentalità di Hero c'era ancora e faceva forte contrasto con ciò che era divenuta ora ma allora perché tenerla ancora con loro? Questo proprio non riusciva a capirlo, ma poi pensava a come sarebbe stata la sua infanzia senza di lei e si accorse che sarebbe stata piuttosto triste e monotona, non aveva nessuno a cui badare quando l'uomo che li cresceva non c'era, non aveva nessuno con cui parlare, non aveva nessuno con cui poter avere un cottatto fisico, non avrebbe avuto colei che chiama sorella, perciò, poi, si convinceva che la scelta intrapresa dal Maestro era meglio dell'avere solo il suo Quirk.
STAI LEGGENDO
I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)
Fanfiction(Ambientato ai tempi del liceo dei Pro Hero) '-"E tu e Shouta?", chiese il ragazzo biondo, hai alzato, di nuovo, un sopracciglio mentre continuavi a mangiare il tuo pranzo, quando hai ingoiato tutto potevi finalmente rispondere al biondo di fronte...