Cap.40

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Il festival sportivo si stava avvicinando e con esso l'ansia si stava facendo sempre più pesante, come un masso che ti schiaccia come una mosca, in un luogo estraneo questa ansia era trasformata in agitazione, una grossa figura incute a timore in quel luogo e pretendeva sempre di più dai suoi subordinati, richiedeva sempre una cosa: te, era te che pretendeva e un fallimento non lo perdonava con tanta facilità, forse se ne saranno dimenticati, ma la tua famiglia aveva ancora un conto in sospeso, un desiderio che dovevano esaudire e che non hanno accettato, dare a lui il loro primo genito, per generazioni gli è sempre stato vietato ma questa volta, questa volta sarà diverso, a costo di usare la forza, ti avrebbe preso e avrebbe fatto di te una macchina che porterà solo distruzione, era questione di tempo e a lui non piaceva aspettare, impaziente com'era, chiedeva sempre più informazioni ogni giorno che passa e i processi del piano, stavi diventando sempre più forte, tanto che il tuo Quirk non andrebbe usato per fare del bene, con la forza distruttiva che avevi dovevi solo fare del male, l'unica pecca in te era quel sciocco sentimento che provavi per quel stupido ragazzino, ma non era preoccupato di ciò, era sicuro che te ne saresti dimenticato molto facilmente con i suoi metodi.

(...)

Eri nel laboratorio che disponeva la tua scuola, avevi notato alcuni difetti nel tuo costume e stavi cercando di modificarli, il prof. Stark ti dava alcuni consigli per migliorarlo ma molti di essi andavano controproducente alla tua idea di inizio, non volevi troppe strutture di supporto, saresti poi andata ad abituarti e non avevi problemi a controllare il tuo Quirk, non sapevi proprio da dove cominciare, guardavi e riguardavi la tua idee di inizio, riuscivi a trovarci dei difetti, ma nessuna idea su come migliorarli, ricordavi le parole che ti disse il prof. Stark prima di uscire dalla stanza, spazientito dalle tue numerose idee e nessuna messa in atto, 'Forse il tuo subconscio sta cercando di dirti che va tutto bene, non far caso agli errori fino a quando non si rendono visibili.', mugugliasti fra te e te, incapace poi di sostenerti ancora sulle tue gambe, sedendoti così sulla sedia a giro poco lontano da te, abbassi lo sguardo sulle tue mani, mai ti era capitato di non avere idee, il tuo Quirk non era solo il poter comandare gli oggetti e renderli animati, ma anche avere tante idee da poter usare per creare, questa volta aveva fatto cilecca, sospiri e ti guardi intorno.

-"Dovrei riordinare questo posto.", sussurri, aspettando un po' prima di rimetterti in piedi e iniziar a mettere in ordine il casino che avevi fatto, d'un tratto senti la porta scorrevole aprirsi e dei passi avvicinarsi, ti giri e ti ritrovi davanti a un ragazzo che non avevi mai visto, egli era rimasto bloccato davanti all'entrata e ti guardava piuttosto meravigliato.
-"Ehm, il prof. Stark non è qui al momento.", annunci, piuttosto imbarazzata dallo sguardo che ti stava riservando il ragazzo, egli si ricompose e iniziò a balbettare cose sconnesse, sorridi intenerita e divertita.
-"Se vuoi puoi dire a me, così che potrò riferirglielo dopo.", ammetti sincera, noti poi le guance del ragazzo scaldarsi e i suoi occhi vagare per la stanza.
-"Ecco... Avevo bisogno di un consiglio... Quindi... Ecco...", iniziò a balbettare di nuovo, facendoti ridacchiare, noti così le guance del ragazzo diventare di nuovo rosse.
-"Puoi parlamene tranquillamente."
-"No... Ecco... Scusami tanto!", ammise, per poi scappare, letteralmente, via dalla stanza, lasciandoti confusa e abbastanza divertita, alzi un sopracciglio e ricontinui a riordinare la stanza.

-"(T/C), ancora qui?", disse una voce maschile alle tue spalle, ti giri verso l'uomo e lo segui con lo sguardo.
-"Professore, prima c'era qui un ragazzo che vi cercava, aveva detto di aver bisogno di un consiglio da voi.", lo sguardo serio dell'uomo divenne subito scuro e preoccupato, sospirò e iniziò a massaggiarsi la radice del naso.
-"Ti ringrazio, signorina (T/C), adesso vada in dormitorio.", annuisci e esegui l'ordine che ti ha dato il professore, I corridoi di pomeriggio erano veramente molto belli, inizi a scendere le scale ma d'un tratto senti qualcuno che ti spinge, fortuna che hai animato in tempo le scale o ti saresti ritrovata con una gamba in meno, ti giri per vedere chi sia stato ma non trovi nessuno, accigli lo sguardo e con cautela ritorni fra i tuoi passi, arrivi così agli armadietti e inizi a cambiarti le scarpe, noti poi un foglietto sotto di esse, lo prendi e inizi a leggerlo, sicuramente non era un biglietto d'amore, 'Ti sta aspettando, vedi di non farlo attendere.', alzi un sopracciglio, questa giornata si stava rivelando piuttosto strana e ai tratti inquietante, assottigli ancor di più lo sguardo, alquanto pare qualcuno stava cercando di metterti fuori prima del Festival Sportivo, ti metti, finalmente, le scarpe ed esci dalla struttura, dirigendoti verso i dormitori.

D'un tratto senti dei rumori sospetti alle tue spalle, dei leggeri passi che ti stavano seguendo, fai finta di niente, volendo vedere dove vuole arrivare costui che sta attentando alla tua salute, cammini con finta naturalezza, facendogli intendere che non l'avevi minimamente sentito e che non ti era accorta, di conseguenza, della sua presenza, sei rimasta neutra fino a quando non lo senti a qualche passo da te e ti giri velocemente, schivando poi un colpo indirizzato alla nuca, la figura davanti a te fa un veloce salto indietro, mettendo distanza fra te e lei, stringi le labbra in una linea retta e ti prepari per il secondo attacco, noti tra le sue mani quella che assomiglia ad una mazza da Baseball, solo piuttosto argentata, noti poi così che eri in sparità, non potevi animare niente che non crei poi caos, dovevi quindi aiutarti con le mosse di difesa e di attacco che ti ha fatto imparare il biondo, la figura si avvicinò a te con una velocità impressionante e schiavi un colpo che frantumó il terreno in marmo, era veramente fatta di argento quella mazza, continuate così fino a quando non senti un dolore improvviso alle tue spalle e la tua vista vide solo il buio.

Angolo meee

Giuro che questa storia non la finirò così, forse, comunque dovrò aggiornarvi di una cosa che rende triste persino me... Questa storia sta per concludersi, già, fra qualche capitolo smetterò di aggiornare questa storia, soprattutto per privazione di idee, se volete potete darmi qualche consiglio su chi farne un'alta, li accetterò volentieri, detto questo...

Bay Bay!!!

I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora