Cap.14

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Stavi stringendo il cuscino mentre ascoltavi la musica dalle due cassette, le cuffie erano un pò troppo ingrombranti per esser stesi sopra al letto, ma ormai eri abituata, chiudi gli occhi, ma l'unica cosa che riuscivi a vedere, o per meglio dire, sentire, erano quelle piccole sensazioni sulla tua guancia, urli piano mentre rotoli avanti e indietro sul materasso, dopotutto eri pur sempre una ragazza e gli scleri per una cosa simile vi erano sempre, all'improvviso ti metti seduta, eri intenzionata ad uscire per schiarirti le idee, così ti alzasti dal letto e ti cambi l'uniforme, che non avevi tolto, con dei vestiti più comodi, prendi le chiavi dalla stanza ed esci da essa, ti dirigi verso le scale del dormitorio, eri al secondo piano, lato destra, della struttura, quindi non avevi problemi come quando dovevi andare nella stanza di Hizashi e Shouta, che erano entrambi al quarto.

-"Hey, (T/N), dove stai andando?", appena arrivata al piano terra, trovi il tuo amico d'infanzia parlare con l'altro biondo, ti chiedevi come mai il corvino non fosse con loro, ti dai uno schiaffo mentalmente, non dovevi pensare a lui, o almeno non adesso, alzi le spalle, per rispondere alla domanda del biondo e ti dirigi verso l'entrata del dormitorio, appena uscita espiri e ispiri l'aria autunnale, esci dal territorio della scuola per innoltrarti nella vivacità della città, negozi che si stavano già addobando per il natale ormai prossimo, i bambini che chiedevano quale regalo volevano ai propri genitori e uomini e donne che chiedevano una pausa dal lavoro w che speravano che il natale arrivasse velocemente, era tutto così tranquillo.

Velocemente ti ritrovi in un parco che non avevi mai notato, era un pò isolato dalla città ma non per questo non vi erano persone al suo interno, entri in esso, l'aria che si respirava era divina, a differenza dello smog che si respirava nelle strade, cammini tranquilla fino a quando non senti un miagolio alla tua sinistra, tu giri lentamente, trovando una scatola da dove fuori uscivano della zampette e una testolina troppo carini, ti avvicini, piano, per poi abbassarti, intenzionata ad accarezzarlo, ma egli, forse per difesa, ti graffiò, solo ora noti che non era proprio nelle ottime condizioni, l'uomo era davvero credele certe volte, vedi il gattino guardarti con paura, per via del sangue che stava fuori uscendo e, meravigliosamente, ti lecca ferita, levando via il sangue, ti ricorda qualcuno, sorridi intenerita.

Prendi il gattino in braccio, vedendo che non reagiva come prima, e ti incammini verso il negozio più vicino, copri una scatoletta di cibo per gatti con i pochi yan che ti sei portata, se 3000 yan si possono definire pochi, apri la scatoletta, non dopo esser ritornata al parco e esserti seduta sotto un albero, vedi il gattino mangiare felice, sorridi, prendi le bende che hai portato con te in caso di emergenza e fasci la piccola ferita, il gattino ti si avvicina e inizia a farti le fusa, sorridi incenerita per poi iniziar a giocare con lui, egli cerca di morderti il dito con i piccoli dentini, cosa che ti fece ridacchiare, guardi il cielo scurirsi pian piano, riguardi il gattino, non potevi lasciarlo lì, lo prendi di nuovo in braccio, sparavi con tutto il cuore che non vi fosse nessuno che potesse dire ai professori di un entrata animale.

(...)

Sospirando poggi il gattino sul tuo letto, egli inizia a giocare con Sebas, che l'ha subito preso in simpatia, li guardi giocare fino a quando non ti vennero in mente i molteplici argomenti che dovevi studiare, almeno così ti saresti distratta, cosa che non eri riuscita a fare per tutto quel tempo, prendi il necessario e ti siedi alla scrivania, apri il primo libro e scrivi il necessario sul quaderno di quella determinata materia, man mano la pila di libri e quaderni diminuiva, così come le ore della giornata e l'avvicinanza alla cena che si sarebbe svolta fra non molto, chiudi l'ultimo quaderno, ovvero quello di Grammatica Giapponese, e fai fare alle tue braccia, ma anche alla tua schiena, strani rumori assieme a dei versi che provengono dalle tue labbra.

Ti rimetti composta quando senti il bussare della porta, ti alzi e la vai as aprire, ritrovando i tre ragazzi davanti ad essa, i due biondi ti sorridono mentre il corvino stava nelle sue, come sempre, appena sente un miagolio vedi il suo viso illuminarsi, ti metti in un lato e lo vedi entrare subito per poi iniziar a giocare con il gattino che hai 'raccattato' nel parco, i due biondi ti guardando straniti ma allo stesso tempo divertiti alla reazione del corvino alla vista del gatto, alzi semplicemente le spalle mentre li fai entrare, iniziate a parlare di diversi argomenti, certe volte dovevi rassicurarti che il tuo amico d'infanzia non rubasse i tuoi appunti, ovviamente troppo pigro per studiare senza aiuto, il corvino partecipava di rado, solo quando gli chiedevano qualcosa, concentrato troppo sul gattino che ora dorme sulle sue gambe e, infine, l'ultimo biondo ti faceva ridere con diversi racconti imbarazzanti su di lui o su qualcuno che conosceva.

-"Hey ragazzi, giochiamo alla Pocky Challenge?", chiede il tuo amico d'infanzia con uno strano sorriso sul volto, tu alzi un sopracciglio, il secondo biondo arrossisce di poco mentre il corvino sembrava annoiato da tutto ciò.
-"E dove vorresti prenderli a quest'ora i Mikado?", chiedi stranita, egli ne fà uscire due pacchi dalla tasca della sua felpa.
-"Mi sembra un ottima idea dato che abbiamo pure saltato la cena."
-"E come facciamo a giocare? Non dovrebbero essere solo due determinate persone?", chiede il biondo forzuto, ovviamente il canarino stonato aveva pensanto pure a quello, prende uno dei tuoi fogli da disegnare, taglia quattro strisce e ci scrive sopra i vostri nomi, li accartoccia per bene per poi metterli in una scatoletta, la scuote con energia per poi guardarvi.
-"Chi inizia?", dato che nessuno si azzarda a muoversi, sospiri per poi pescare la striscia di carta, la sdrotoli per poi leggerla, una voglia matta di sotterrarti si fece viva nella tua mente e uno strano calore si stava infondando sulle tue povere guance, il biondo ti guarda con un ghigno, mentre l'altro alza un sopracciglio e il corvino non ti calcola manco di striscio.
-"Aizawa Shouta.", sussurri mentre degli strani urletti provengono dal tuo amico d'infanzia, l'altro biondo sembra esserci rimasto male e il corvino inizia a tossire, si stava per affogare con la sua stessa saliva.

I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora