Cap.11

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La luce del sole filtrava attraverso le tende chiuse la sera precedente, finendo per arrivare sugli occhi del corvino, egli sussurrò qualcosa che non capì neanche alle sue orecchie per poi stringere quello che credeva esser il cuscino, egli emanava davero un bellissimo tepore, aprì lentamente gli occhi, capendo che non poteva ritornare a dormire con la fastidiosa luce del sole che entrava pure se le tende erano chiuse, e quasi non cadde dal letto vedendoti al suo fianco, stavi dormendo tranquillamente ma una ciocca di capelli ti copriva l'occhio sinistro, decise di spostarla, facendo attenzione a non fare movimenti che potrebbero svegliarti, mise poi il braccio sotto al cuscino e continuò a guardarti dormire, eri veramente bella in quella situazione, no che non lo fossi anche in generale, ma vederti senza quell'espressione seria che ti contornava sempre era veramente una bellissima esperienza.

Vide la gattina, che si era spostata mettendosi fra voi due, muovere la coda, finendo sotto al tuo naso, sorrise divertito ma anche intenerito a quella scena, stringi gli occhi, un pò infastidita, per poi levare la coda nel sonno, apri, anche tu, lentamente gli occhi, ritrovando il corvino già sveglio, a guardarti, ti copri il viso con un cuscino, causando una sua lieve risata, scopri soltato gli occhi per poi guardarlo mettersi a sedere e darti le spalle, inizia ad accarezzare la piccola Brioche che inizia a fargli le fusa, sorridi sotto al cuscino per poi girarti nell'altro lato, intenta a ritornare nel mondo dei sogni a cui era padrone Morfeo, ma il suono della sveglia posizionata nel tuo telefono ti fece ricredere di quel bellissimo desiderio, sussurri qualche impreccazione mentre il corvino se la ride tranquillamente, ma un pensiero ti torna alla mente.

-"L'uniforme!", dici quasi gridando mentre ti metti seduta con gli occhi fuori dalle orbite, il corvino accenna un sorriso per poi indicarti la divisa appesa all'armadio.
-"È arrivata ieri sera, verso le quattro o le cinque, è da parte di tua madre, ha detto anche che le tue... Robo-cameriere(?) hanno sistemato la tua camera con il necessario.", sospiri sollevata a quella notizia, ti alzi, prendi l'uniforme per poi guardare il ragazzo, entrambi vi date le spalle e potevate sentire l'altro cambiarsi, quando ebbe finito, girò di poco il capo, notando il ragazzo all'impresa con la cravatta, sorrise divertita e iniziò ad aiutarlo, facendogli vedere come si faceva un nodo perfetto, il corvino accennò un sorriso come ringraziamento, poi prese la cartella, con tutto il necessario, e ti fece compagnia a prendere la tua di cartella.

(...)

Un liquido trasparente ti bagna tutta la faccia, cosa normale, ti sarai lavata la faccia, se non fosse che quel liquido è stato sputato, Yagi quel giorno era assente per via della febbre che circola in giro, forse ieri sera avete fatto troppe gare di corsa, mentre il corvino è rimasto in classe a ripetere per l'interrogazione della prossima ora, lasciandoti da sola con il tuo amico d'infanzia, gli hai raccontato tutto, come eri solita fare se accadeva qualcosa di nuovo, come fanno tutti i migliori amici, e lui in compenso ti ha sputato l'acqua che stava bevendo, ti asciughi con un fazoletto per poi guardare con disgusto il pranzo che hai davanti a te, lo metti su un lato del tavolo e riguardi il biondo, che aveva gli occhi fuori dalle orbite, la pelle più chiara del solito e la bocca spalancata.

-"Non...", cerchi di dire ma vieni subito, fin troppo subito, fermata dal biondo che ti parla sopra.
-"Avete dormito insieme?!", urla lui usando la sua Unicità e attirando la maggior parte dei presenti in quella stanza verso di voi, sospiri mentre copri il viso con la mano, scuoti il capo per poi guardare con esasperazione il biondo, non era la prima volta che capitava una cosa del genere e ne avevi le scatole piene del suo essere impulsivo, molto impulsivo, fin troppo impulsivo.
-"Non è nulla di sconcertante, l'abbiamo fatto anche noi.", lo vedi riprendersi poco, stava ancora realizando la cosa e quando, finalmente capì che non avete 'dormito' in quel senso, sospirò, ma le orbite erano ancora sgranate.
-"Si ma noi ci conosciamo da... Tutta la vita! Mentre lui lo conosci da solo pochi mesi, anzi un mese e mezzo!", dice quasi urlando lui.
-"Senti, è stato gentile, mi ha chiesto lui se volevo dormire con lui dato che casa mia era lontana e il coprifuoco era prossimo dallo scadere, non avevamo tempo, quindi ho accettato, cosa che ha fatto anche mia mamma.", dici mentre prendi la mela dal suo vassoio, dato che non ti fidavi di mangiare nel tuo, non volevi mangiare anche la sua saliva, non si notava, ma su certe cose, anche le minime, eri abbastanza schizzinosa.
-"(Nome/Madre) ti ha dato il consenso?! Quale guerra è appena iniziata?", ridi sarcasticamente mentre lui accenna un sorriso divertito per poi riprendere a mangiare il suo riso con ramen.

-"E poi non è stato male dormire abbracciata a lui, era molto caldo."
-"(T/N)...", dice lui guardandoti, in quello che credi essere un modo, storto, alzi un sopracciglio.
-"Potrei esser geloso, lo sai vero?", sorridi intenerita a quella confessazione, scompigli i capelli biondi e crespi del canarino, vedi un accenno di rossore, cosa che ti fece intenerire ancora di più.
-"Non fare il bambino possessivo, Hizashi.", dici, lui inizialmente mette il broncio, ma non sapendo esser serio neanche per cinque minuti, si mette a ridere assieme a te, quasi quasi ti venivano in mente quei momenti che passavate solo voi due, senza nessuno attorno a voi, solo voi due nel vostro mondo, poi si sono aggiunti Yagi e Shouta, sentivi quasi che voi due vi stavate allontando dopo la nascita di quel nuovo, ma bizzarro, gruppo.
-"Hizashi...", dici mentre stringi la mela fra le tue mani, il ragazzo alza lo sguardo verso di te, incuriosito da ciò che potevi dirgli.
-"Noi due non ci separeremo mai, vero?", il ragazzo sorride a 32 denti a quella domanda, vederti insicura era una cosa più unica che rara, ciò dimostrava che avevi un pizzico di emozioni oltre la indifferenza e la serietà, oltre la noia e la fredezza.
-"Non posso prometterlo, dopotutto è il destino a decidere per noi.", storci il naso a ciò, non hai mai creduto a quelle cose del destino o del fato, ciò fece scaturire una piccola risata al canarino di fronte a te.

Angolo ⓜⓔⓔ

Finalmente! Ditelo che non vedevate l'ora! Ditelo ditelo! Okay, questa cosa no, vabbè, non ho nulla di importante da dirvi, quindi...

Bay bay!!!

I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora