Cap.35

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La neve era una delle cose che preferivi di più nelle vacanze natalezie, se il tutto era accompagnato da una tazza di thè caldo e dalle voci allegre dei suoi amici era ancora meglio, lì guardavi giocare fuori a lanciarsi palle di neve e fare pupazzi con quest'ultima, purtroppo, però, non sei mai stata amante del freddo, il tuo corpo non ti permetteva di sopportarlo per un gran tempo dato che era abbastanza debole sotto quel punto di vista, ricordavi che quando eri piccola, un giorno, stavi giocando con Hizashi a fare gli angeli di neve, purtroppo, dopo neanche cinque minuti, ti venne un forte mal di testa, la gola iniziava a bloccarsi e il tuo naso diventare freddo ma soprattutto rosso e goccioloso, da lì i tuoi genitori e tu avevate capito che il periodo invernale non era proprio il tuo periodo preferito, senti delle braccia cingerti i fianchi e un respiro caldo farti venire alcuni brividi per la spina dorsale, era il 24, la vigilia di Natale, e il biondo e il corvino arrivarono giusto quella mattina, qualche ora dopo arrivò la neve.

-"Come mai non esci?", ti chiese lui mentre appoggiavi il capo sulla sua spalla, ma continuavi a guardare gli altri giocare fuori e diventare bambini, dimenticando dei pericoli che vi erano al di fuori di quella bolla.
-"Diciamo che il freddo non è il mio forte, e tu?", chiedi, per poi girarti verso il corvino, che ti stava altreltando guardando, solo ora noti che nei suoi occhi neri vi era un accenno di grigio, cosa che ti fece sorridere, egli sospirò.
-"Voglio rimanere con te.", disse solamente lui, facendoti ridacchiare, egli appoggiò il capo sulla tua spalla mentre tu inizi ad accarezzargli il capo, era bello averlo con te, la consapevolezza che avresti passato quei giorni di inizio relazioni senza di lui ti avrebbero sicuramente rovinato le feste natalizie e l'Epifania.
-"Puoi andare se vuoi, mica morirò."
-"No, mi sento abbattuto quando ti vedo da sola.", dice per poi baciarti la parte scoperta della spalla, procurandoti altri brividi che lo fecero ridacchiare.

-"Non mi hai ancora spiegato come mai i tuoi genitori non ci sono.", disse lui dopo una manciata di minuti in silenzio, continui ad accarezzarlo e aspetti un po' prima di rispondergli, non che non sapessi la risposta, semplicemente non volevi perderti il momento in cui Yagi ha buttato una grossa palla di neve sul povero Hizashi, che ora è bloccato lì.
-"Dovevano fare alcune compere e notando che l'orario per il pranzo era ancora lontano hanno deciso di uscire.", rispondi, facendo annuire il corvino, che iniziò a guardare pure lui divertito la situazione lì fuori, facendo finire il tuo momento dei grattini, dire che si stava quasi per addormentare era poco, sembrava quasi un gatto.
-"Credo che Hizashi non uscirà da lì per un po'.", ammise il corvino, facendoti ridere, vedere il tuo sorriso era la cosa che più preferiva, aveva anche notato come si espandeva del tenero rossore sulle tue guance quando faceva un apprezzamento o faceva qualcosa in pubblico, ad esempio, il secondo giorno di fidanzamento, ti ha baciato davanti tutta la classe, per puro scherzo, il rossore non si levò fino a quando non smisero tutti di guardarvi, aveva notato anche che mentre leggevi o ti mordevi il labbro oppure lo stringevi in una linea retta e notò anche il tuo disprezzo per le gonne, da quando era arrivato a casa tua, a differenza di Nemuri, non avevi indossato neanche mezza volta le gonne, sinceramente ti trovava tenera e carina anche in quel modo.

-"A cosa stai pensando?", chiedi mentre lo senti giocare con una tua ciocca di capelli, di solito capitava, soprattutto quando pensava, che iniziasse a giocare con i tuoi capelli e fare diverse acconciature con essi.
-"A quanto sei tenera anche vestita in questo modo.", disse, facendoti arrossire, il bollore sulle tue guance venne scoperto dal corvino, che sorrise divertito ma anche intenerito.
-"Shouta, smettila!", il corvino iniziò a ridacchiare mentre ti osservava ad assotigliare lo sguardo con finto odio in esso per poi sorridere divertita anche tu, il corvino era diventata una parte fondamentale della tua vita, non vi era giorno che non pensavi che fosse tutto un sogno e avevi paura di svegliarti, se quella era veramente la realtà volevi godertela al meglio.
-"Beh, che ragazzo sarei se non faccio complimenti alla mia ragazza?", chiese il corvino, facendoti rimanere interdetta, non ci avevi fatto ancora l'abitudine ad esser chiamata 'la mia ragazza', oppure 'fidanzata', insomma, tutto ciò non ti era passato nemmeno per l'anticamera del cervello e un'altra sfumatura di rosso si elevó sulle tue guance.

-"Hey hey, cosa state facendo voi due?", chiede con 'no-challenge' il biondo stonato, ricevendo una manata dietro il capo dalla corvina mentre l'altro iniziava a ridacchiare.
-"Lasciali in pace, 'Zashi, solo perché non hai una ragazza non vuol dire che lo devi infastidire, continuate ciò che stavate facendo, ma, mi raccomando, non voglio essere zia a 16 anni.", disse la corvina, trascinando i due biondi verso la cucina, ma la conosceva talmente bene da sapere che li avrebbe spiati per sapere tutti i dettagli, tu e il corvino vi guardate, prima di ridere, avere al tuo fianco la sua presenza ti rendeva tutt'altra persona, il biondo e la corvina non avevano mai visto quel grande sorriso sulle tue labbra, e se da una parte ne erano un po' gelosi dall'altra sapevano che tu eri felice e di conseguenza lo erano anche loro, dopo un po' di chiacchere arrivarono i tuoi genitori, che accolsero senza troppi problemi quei due ragazzi come se fossero di famiglia, tuo padre aveva guardato per un tempo indefinito il corvino quando seppe che era il tuo fidanzato per poi annuire e senza dire niente seguì tua madre in cucina, il sospirò che fece uscire dopo il corvino, come se non avesse respirato, infatti era così, fece ridere il gruppo di amici che si era creato, insomma, oltre alla tua vera famiglia avevi anche una famiglia adottata.

I'm not the Peace (Shota Aizawa x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora