•12 Festival

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La scuola era in fermento e non l'avevo mai trovata così bella.
C'erano studenti ovunque, tutti vestiti bene e tutti indaffarati, ma sorridenti.
Mi stirai il mio costume da dea greca che avevo estratto dalla scatola con tutti i possibili costumi.
I ragazzi si erano accordati tra loro, mentre noi ragazze avevamo optato per una scelta diplomatica.
Mi voltai verso Momo, trovandola bellissima nel suo costume da Geisha e lei si voltò verso di me per aiutarmi con gli ultimi dettagli del trucco.
Le altre classi ci guardavano incuriosite dal corridoio e sapevamo di fatto centro, visto che le attenzioni di tutti erano sulla sezione F, la nostra.
<<Ragazze, di là siamo pronti per cominciare>> disse Kaminari, infilando la testa nella nostra classe.
Si paralizzò guardandoci e sentii i suoi occhi ovunque scrutarci fino all'ultimo dettaglio.
<<Siete bellissime. Mi chiedo come farò a tenere le mani a posto>> disse lui, beccandosi una sberla sulla testa da Megumi dietro di lui.
Scoppiammo tutti a ridere guardando Kaminari lamentarsi e massaggiarsi offeso la testa. Mi fermai solo per osservare anche io i due ragazzi.
Lei vestita da infermiera e il biondo vestito da poliziotto, erano tutti e due fantastici.
Momo si affrettò ad uscire e io mi persi a raccattare le mie cose sparse sul banco.
Restai sola con Kaminari, che si avvicinò silenziosamente a me per aiutarmi.
<<Hai fascino come poliziotto>> commentai io, accettando la palette che mi stava passando e sorridendogli, causando un tremendo rossore sul suo viso.
<<Non ci credo! Il ragazzo più gettonato della scuola che arrossisce per un piccolo complimento?>> chiesi io divertita.
<<Non è un complimento qualsiasi. È il tuo complimento>> mormorò lui, distogliendo lo sguardo e grattandosi imbarazzato una guancia.
Non c'era la sua solita malizia in quella frase, né un altro dei suoi numerosi tentativi di abbordaggio con chicchessia. C'era sincerità questa volta nella sua voce.
Mi schiarii la gola per togliere quell'atmosfera imbarazzante e gli feci cenno di andare.
Appena fuori venni subito intercettata da Monoma, nel pieno del suo egocentrismo dentro al suo costume da principe.
<<Le prime persone stanno cominciando ad entrare, dobbiamo vendere almeno il 90% dei nostri cartoncini per partecipare o le altre classi rideranno di noi>> disse lui, portandosi le mani tra i capelli.
<<Respira, va bene? Nessuno riderà di noi. Piuttosto... non ti sembra di avere esagerato con questo costume?>> chiesi, fissando lo sfavillante mantello oro che accecava solo a guardarlo.
<<Assolutamente no. Tutti gli occhi dovranno essere su noi della 1 F, così da far sfigurare tutte le altre classi>> rispose lui.
Alzai gli occhi al cielo e solo allora notai Kirishima fermo pochi metri più avanti, bellissimo negli abiti a tema indossati dalla sua classe per la pesca a premi.
Forse un'idea banale, ma ero passata davanti al loro stand e l'avevo trovato bellissimo. Si erano davvero impegnati molto.
Alzai la mano per salutarlo e gli sorrisi raggiante, contenta di averlo finalmente visto in mezzo a quella baraonda.
Lui rispose tutto mogio e scelsi di avvicinarmi per capirne il motivo, ma lui si defilò lungo il corridoio.
Se pensava di sfuggirmi così si sbagliava di grosso.
<<Scusatemi. Mi allontano per un momento e poi vi raggiungo sulla nostra postazione>> dissi a Kaminari e Monoma, iniziando ad allontanarmi per corrergli incontro.
<<Kirishima>> lo richiamai dal fondo del corridoio, facendo voltare insieme a lui anche diverse altre persone. Fortunatamente si fermò e riuscii a raggiungerlo.
<<Perché non sei venuto da me?>> chiesi visibilmente ferita.
<<Non volevo disturbare. Sembravi così a tuo agio con quel Monoma>> disse lui, stringendo forte i pugni contro i fianchi.
Lo trascinai dentro a una classe vuota per avere della privacy e chiusi la porta.
<<Mi avevi detto di non preoccuparmi rispetto a questa faccenda, ma a quanto vedo non è così. Quindi adesso voglio sapere che problemi avete voi due>> dissi categorica.
<<Io e lui non siamo mai andati d'accordo, va bene? Non lo sopporto. È egocentrico e crede che ogni cosa gli appartenga>> rispose lui furente, lasciandomi basita.
Non era ordinario vedere il sempre gentile e sorridente Kirishima ammettere di detestare qualcuno. Era praticamente ai limiti dell'assurdo.
<<E ci voleva tanto per ammetterlo?>> chiesi, racchiudendo dolcemente il suo viso tra le mie mani <<siamo una coppia, no?>>
Lui abbassò tristemente lo sguardo, forse preso dai sensi di colpa per aver taciuto.
<<Con me non devi farti certi problemi, quindi confidati pure se qualcosa ti preme. Io ti dico sempre tutto, perché non lo fai anche tu?>> chiesi, avvicinandomi a lui.
Non lo baciavo da diversi giorni, perché dal primo episodio con Monoma aveva sempre cercato in qualche modo di evitarmi e ne avevo sofferto tantissimo.
<<Hai ragione, scusami>> mormorò debolmente lui, poggiando il viso su una delle mani con cui lo stavo accarezzando.
Era così bello in quel momento, di una bellezza quasi non umana.
<<Eijiro, mi piaci tantissimo>> sussurrai improvvisamente, facendo scorrere di nuovo i miei polpastrelli sul suo liscio viso. Quel viso che stavo imparando ad amare ogni giorno di più.
Era la prima volta che lo chiamavo per nome e lui sgranò leggermente gli occhi.
<<Baciami>> gli sussurrai, notandolo avvicinarsi leggermente a me.
<<Chiedimelo chiamandomi di nuovo per nome>> mi incoraggiò lui, portando a sua volta le mani sul mio viso.
<<Baciami, Eijiro>> ripetei, senza indugiare nemmeno per un secondo.
Notai qualcosa accendersi nello sguardo di Kirishima e prima ancora di darmi il tempo per prepararmi si buttò sulle mie labbra, iniziando a baciarmi con un'intensità tale da farmi arretrare di qualche passo per l'impeto messo.
Finii contro il muro e lui ne approfittò per schiacciarsi su di me, facendomi percepire ogni centimetro del suo corpo perfetto.
Annaspai e lui fece scivolare la sua lingua dentro la mia bocca, rendendo quel bacio molto più famelico.
Non mi aveva mai baciata con tutta quella passione prima d'ora e sentivo la testa girarmi all'impazzata.
Per non farmi cedere le gambe decisi di trovarmi un punto d'appoggio e mi aggrappai saldamente alle sue forti spalle.
Eijiro mi sollevò leggermente e mi posò su un banco lì vicino, senza staccarsi dalle mie labbra. Lo sentii mettersi tra le mie gambe e poi le sue mani entrare con decisione sotto la mio costume, allo scopo di accarezzarmi la schiena. Mi lasciai scappare un piccolo verso di piacere che lo catturò, portandolo a staccarsi dalle mia bocca.
Mi ritrovai davanti i suoi occhi liquidi dal desiderio e le sue labbra rosse, a causa di quel lungo bacio, che si muovevano a ritmo col suo respiro affannoso.
Lo guardai allo stesso modo, desiderando più che mai le sue labbra ancora su di me e altre carezze sulla schiena.
Lui non si fece attendere e tornò a baciarmi ancora più profondamente di prima, accarezzandomi a turno prima la pelle nuda dei fianchi e poi la schiena, facili da raggiungere considerato il mio costume.
Mi sentivo esplodere, mi sentivo esplodere completamente e il mio basso ventre si contorceva in morse decisamente piacevoli.
Immersi le mani nei suoi capelli, accarezzandogli dolcemente la nuca e il collo.
In quel momento eravamo schiavi delle labbra e delle mani dell'altro.
Eijiro scese poi sul mio collo, iniziando a dare baci umidi e frequenti, mentre mi stringeva possessivamente al suo corpo.
<<Sei tutta mia>> mi sussurrò all'orecchio, mordendo e succhiando leggermente il lobo.
Sentii una scarica attraversarmi la schiena e lo afferrai rudemente per la testa, tornando a baciarlo di mia spontanea volontà.
I nostri ormoni in quel momento erano come impazziti, ma trovammo quel minimo di giudizio necessario per fermarci.
<<Dannazione, ancora qualche minuto e non avrei più risposto delle mie azioni>> disse lui, mentre mi aiutava a sistemare il mio vestito.
Le sue guance erano accaldate e le sue labbra decisamente gonfie, tanto da rendermi impossibile resistere alla voglia di stampargli qualche altro piccolo bacio.
<<Non mi tentare>> mi sussurrò lui, afferrandomi dolcemente per i fianchi <<ho faticato già molto quando hai pronunciato il mio nome con quel tono così... così...>> spiegò, senza terminare la frase.
<<Ti chiamerò più spesso per nome se queste sono le conseguenze>> dissi io, sorridendogli.
<<Chiamami sempre per nome. Ti ho sentita così vicina mentre lo pronunciavi>> mi confessò, prendendo una delle mie mani e portandosela alle labbra.
Per un secondo mi venne l'impulso di confessargli che lo amavo da impazzire, ma decisi di trattenermi. Era ancora troppo presto per quello, seppur vero.
<<Torniamo di là?>> chiesi.
<<Purtroppo dobbiamo>> disse lui, squadrandomi dalla testa ai piedi con ammirazione <<ma non meravigliarti se a un certo punto arriverò per rapirti, non so se riuscirò a restarti lontano con questo addosso.>>
<<Allora tu non farlo>> dissi io, alzando le spalle.
Lui mi lasciò un altro tenero bacio e mi condusse fuori.

POLIPO A ZIG ZAG
Non sono morta LO GIURO.
Ci sono e questo capitolo dovrebbe bastare per farmi perdonare ewe

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora