•13 Senso di colpa

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Red riot, ore 16:02:
Piccola, voglio uscire con te oggi pomeriggio.
Andiamo al parco insieme?

Me, ore 16:07:
Mi dispiace, ma ho promesso a Momo di andare con lei a fare compere per le imminenti vacanze estive e sto uscendo proprio adesso.
Facciamo domani?

Red riot, ore 16:08:
Domani ho il turno al videonoleggio, non posso muovermi fino a lunedì prossimo. Oggi era il mio unico giorno libero.

Me, ore 16:08:
Non posso disdire all'ultimo momento. È già, uscita di casa, me l'ha scritto poco fa.
Sono davvero dispiaciuta, mi farò perdonare domani con un bento migliore del solito, promesso.

Red riot, ore 16:10:
Va bene. Divertiti e non comprare costumi troppo appariscenti, che poi sono geloso.
Domani però voglio essere coccolato tantissimo per rimediare.

Allegò insieme a quel messaggio anche una sua foto in tempo reale con un'espressione tenerissima sul viso e vagamente triste, talmente carina da sciogliermi il cuore istantaneamente.
Quel ragazzo era tutto mio e faticavo ancora a crederlo, forse era davvero troppo per me.
Lo riempii di emoji con gli occhi a cuoricino e infilai di nuovo il cellulare nella borsetta, visto che ormai potevo praticamente scorgere Momo sbracciarsi in lontananza.
Corsi da lei.

<<Secondo te questo colore stona con il mio incarnato?>> chiese Momo, accostandosi al viso un vestitino color pesca.
<<Niente stona su di te, sei praticamente perfetta con qualsiasi cosa addosso>> risposi sinceramente.
Lei sorrise e prese a spulciare per trovare la taglia giusta, prima di lasciarsi andare a un'espressione abbattuta.
<<Accidenti, sono tutti troppo grandi. Vado a chiedere alla commessa se ne hanno altri sul retro, mi aspetti qui?>>
Le annuii e tornai a guardare le collanine davanti a me, indecisa su quale comprare.
<<Anche tu qui? Che coincidenza>> disse Kaminari, picchiettandomi debolmente la spalla per attirare la mia attenzione.
Lo salutai con un caloroso sorriso, a cui lui rispose immediatamente.
<<Beh, lo shopping con le amiche ha sempre il suo fascino>> dissi, cercando di trovare Momo per farli salutare, ma la mia amica sembrava come sparita.
Chissà fino a dove era arrivata per cercare una commessa da perseguitare con le sue richieste, come aveva fatto nei precedenti quattro negozi.
Al pensiero ridacchiai tra me e me, prima di riportare la mia attenzione sul ragazzo.
<<Tu come mai sei qui?>>
<<Domani è il compleanno di mia madre e come al solito mi sono ridotto all'ultimo momento per comprarle un regalo e adesso sono disperato>> disse lui, portandosi le mani ai capelli.
<<Rilassati, se vuoi posso darti una mano io finché aspetto Momo e qualcosa mi dice che non la rivedremo molto presto>> proposi.
Il suo sguardo si illuminò alle mie parole e esultò leggermente, iniziando a guardarsi intorno.
<<Non so proprio cosa regalarle. Una volta mia madre sorrideva tantissimo quando le facevo un regalo, ma ultimamente i suoi sorrisi mi sono sembrati forzati. Non ha più la stessa luce di un tempo, eppure le faccio regali costosissimi. Non capisco dove sbaglio.>>
<<Cosa le hai regalato precedentemente e cosa pensi di regalarle quest'anno?>> chiesi poco fiduciosa.
<<Beh, gli ultimi che ricordo sono un collier, una pelliccia e una seduta privata di massaggi. Quest'anno pensavo a una borsa di pelle di coccodrillo>> disse.
Storsi il naso davanti a tutta quella roba da ricconi e mi assalì un altro dubbio.
<<E ricordi cosa le regalavi quando ti sorrideva calorosamente?>>
<<Ero praticamente un poppante e non avevo la paghetta giusta per comprarle cose materiali. Quindi le regalavo disegni oppure fiori che raccoglievo in giro, praticamente cose orribili e senza nessun valore>> disse lui.
Gli piazzai una sberla sulla testa e lui lanciò un lamento poco virile, guardandomi basito.
<<E questo per cosa?>> chiese indispettito.
<<Perché sei una testa vuota. Come fai a non capire che tua madre non sorride più perché non ama i classici regali confezionati? Siete ricchi, no? Quindi può comprarsi tutte le borse e gli oggetti lussuosi che vuole. Ma sai cosa non può comprare? Le cose fatte con amore dal proprio figlio>> gli spiegai <<sorrideva perché vedeva in quei fiori e in quei disegni tutto il tuo impegno e il tuo affetto per lei.>>
Lui spalancò la bocca e si aggrappò a un mio braccio, non accennando a staccarsi nemmeno quando presi a scuoterlo.
<<Placa l'entusiasmo e piuttosto fatti venire qualche idea>> dissi, scoppiando a ridere davanti alla sua faccia estasiata.
Gironzolammo per il negozio per qualche minuto, fino a che il mio occhio non cadde su un piccolo cartello.
<<Hai visto? Qui realizzano portacellulari personalizzati>> dissi, indicandogli il cartello.
<<E con questo?>> chiese lui.
<<Non riesci a procurarti qualche bella foto con te e tua madre?>> chiesi, perdendo entusiasmo davanti alla sua faccia mogia <<nemmeno su qualche social network puoi recuperarla? Suvvia, tutte le mamme spargono nostre immagini imbarazzanti lassù.>>
Alle mie parole lo sguardo di Kaminari tornò ad illuminarsi e tirò fuori il cellulare, mostrando orgoglioso l'immagine del profilo di sua mamma su Line, che raffigurava una bellissima donna guancia contro guancia con un piccolissimo e tenerissimo Kaminari.
<<Ma è perfetta>> dissi, guardandola da tutte le angolazioni <<falle questa.>>
<<Grazie, non avrei saputo cosa fare senza di te. Domani le darò il regalo e ti farò sapere, va bene?>> disse, allontanandosi entusiasta da me, giusto in tempo per il ritorno di Momo.

Me, ore 21:00:
Sono appena tornata a casa, sono rimasta a cena da Momo dopo, perché i suoi genitori volevano conoscermi in quanto sua amica.
Scusami ancora per oggi. Avrei tanto voluto vederti anche io, domani ti vengo a trovare al lavoro con la scusa di noleggiare un dvd, va bene?

Digitai a Kirishima, non appena rimisi piede dentro casa, ma lui non rispose.
Forse data l'ora era già crollato visto che il poverino quando non lavorava si ammazzava di studio e poi crollava molto presto sulla sua stessa scrivania.
Decisi di mettermi al lavoro per preparare alcune cose per il bento del giorno dopo e preparare anche qualche biscotto da regalargli come segno di scuse.
Gli avevo promesso che l'avrei coccolato più del solito e intendevo mantenere la mia promessa.
Andai a dormire molto tardi, ma contenta per l'immagine del viso sorridente di Kirishima del giorno dopo.

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora