•24 Un soffio

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Quel fine settimana arrivò molto più velocemente del previsto, complici i numerosi appuntamenti con Kirishima.
Infatti ogni suo momento libero dagli impegni lavorativi era stato riempito da uscite insieme per recuperare il tempo perso e ritrovare la nostra intensa.
Il ragazzo mi aveva portata al parco, al centro commerciale e in diversi altri posti, facendomi divertire tantissimo.
Inoltre non avevamo speso granché, anzi quasi nulla, rendendomi anche a posto con la coscienza rispetto alle difficoltà economiche del ragazzo.

Red riot, 17:56:
Manca davvero poco. Non vedo l'ora di stare con te fino a domani mattina.

Sorrisi davanti al messaggio del ragazzo, continuando a preparare il piccolo zaino che avevo deciso di portarmi per passare quella serata fuori casa.
Avevo rifilato a mia madre la scusa di una sorta di pigiama party a casa di Momo e lei aveva acconsentito senza battere ciglio.
Non mi piaceva rifilare bugie alle persone, ma era l'unico modo che avevo per andare a casa del ragazzo per dormire insieme.
Insieme alla perfetta copertura adesso dovevo solo trovare il coraggio per passare tutta la notte con lui, convivendo con l'ansia di un suo possibile approccio da bollino rosso.
Soppesai con lo sguardo i tre pigiami che mi erano sembrati migliori per l'occasione, dopo aver scartato quelli con i pupazzetti e quelli decisamente troppo audaci ricevuti in dono da mia madre durante varie festività.
Non volevo presentarmi come una bambina, ma nemmeno come una femme fatale. Desideravo trovare il giusto equilibrio tra le due cose.
<<Perché non ti metti quel bel pigiama di seta che ti ho regalato a Natale?>> chiese mia madre, entrando di soppiatto nella stanza.
Non l'avevo sentita entrare e sobbalzai dallo spavento, facendo ridacchiare la donna.
<<Perché sto andando a casa di un'amica, non sto sfilando per Victoria's Secret>> le feci notare, rigirandomi tra le dita il pantalone grigio di uno dei tre pigiami. Poteva andare.
Ignorando lo sguardo insistente di mia madre lo piegai e lo infilai nello zainetto, seguito subito dopo dal beauty case e da qualche altro oggetto utile.
<<Però hai messo gli orecchini che ti ho regalato per il compleanno>> osservò lei, scostandomi i capelli per guardarli.
<<Beh, prima facciamo un giro e volevo mettere qualcosa di diverso per un giorno>> le risposi, arrossendo lievemente <<adesso per favore puoi uscire? Devo finire di prepararmi.>>
Lei sbuffò e mormorando un: <<Antipatica>> uscì dalla stanza, chiudendo la porta.
Ovviamente non dovevo fare nessun giro prima, li avevo indossati solo per rendermi più carina agli occhi di Eijiro, ma questo mia madre non doveva saperlo.
Una volta a distanza di sicurezza mi piazzai immediatamente davanti allo specchio, osservando ogni minimo dettaglio come sotto una lente d'ingrandimento.
Ero abbastanza soddisfatta di trucco e capelli, inoltre anche i vestiti non erano per niente male. Potevo ritenermi pronta per uscire.
Infilai qualche braccialetto e spruzzai del profumo.

Me, 18:10:
Anche io non vedo l'ora.
Sto uscendo di casa. Ci vediamo tra poco.

Con il cuore in gola e il piccolo zainetto sulle spalle salutai mia madre e lasciai la mia abitazione, sorridendo come un'ebete.
Mi sentivo così felice e mi sentivo come se potessi iniziare a fluttuare in aria da un momento all'altro.
Mi ero data appuntamento col ragazzo davanti il cinema dove lavorava nel fine settimana come addetto alla vendita delle vivande.
Arrivai giusto poco prima la fine del suo turno e mi accomodai pazientemente su una panchina, aspettando il momento del suo arrivo.
Giusto dieci minuti dopo notai la sua chioma rossa varcare la porta d'ingresso e trattenni il fiato davanti al suo splendido aspetto.
Indossava un semplice paio di jeans scuri con una maglietta bianca sopra e una camicia rossa e nera a quadri aperta sul davanti, eppure era perfetto nella sua semplicità.
Il pezzo forte erano i suoi capelli, rigorosamente tenuti senza gel come quella mattina a casa mia per la colazione.
Mi alzai dalla panchina alla velocità della luce, quasi correndo per andargli incontro e alla mia vista il suo viso si aprì in un enorme sorriso, uno di quelli capaci di rendere il mio cuore una molle gelatina.
<<Pensavo che non ti sentissi a tuo agio con i capelli al naturale>> feci notare, sfoggiando il suo stesso sorriso radioso.
<<Infatti è così, ma ti piacevano così tanto e ho pensato di lasciarli giù almeno per oggi...>> spiegò lui, arrossendo leggermente subito dopo, in tinta con i suoi capelli.
Avevo voglia di baciarlo in quel momento, ma mi trattenni solo in nome delle buone norme sociali. In Giappone non erano molto ben viste le effusioni in pubblico e molto raramente era capitato di darci un piccolo bacio in pubblico, forse solo il giorno dopo il nostro fidanzamento e quella volta al parco, anche se effettivamente non contava considerando la totale assenza di pubblico nel secondo caso.
Normalmente ci si limitava a tenersi per mano oppure ad abbracciarsi, anche se spesso ero tentata di mandare al diavolo tutto. Doveva essere una conseguenza dei miei forti sentimenti per lui.
<<Lo ribadisco: per me sei bellissimo anche così>> dissi, accarezzando con la punta dei polpastrelli una delle sue ciocche.
A dimostrazione delle mie parole alcune ragazze della nostra età passarono accanto a noi ridacchiando e guardando Kirishima con acceso interesse.
Ovviamente non restai indiffierente e mi affrettai ad afferrare la mano del ragazzo, rivendicando i miei diritti di fidanzata.
<<Mi piace quando sei gelosa>> mi disse lui.
I suoi occhi brillavano di gioia e non riuscii nemmeno a fingermi offesa per il suo palese divertimento davanti alla situazione.
Mi limitai a distogliere imbarazzata lo sguardo e lui mi fece cenno di iniziare a camminare, rafforzando la presa sulla mia mano.
<<Andiamo a casa>> suggerì lui <<ho anche preso al videonoleggio dove lavoro un dvd da vedere e degli snack.>>
<<Non dovevi spendere soldi inutilmente>> gli feci notare.
<<Non sono stati spesi inutilmente, ma per passare una bella serata con te. L'ho fatto volentieri>> disse lui.
Mi guardai intorno con discrezione e non notando nessuno nei paraggi gli schioccai un bacio sulla guancia, per ringraziarlo di quelle parole tanto gentili.
<<Ti ringrazio davvero>> sussurrai, lasciandogli a ripetizione altri piccoli baci sullo stesso punto.
<<Non serve tutta questa riconoscenza per un film e qualche stuzzichino>> disse lui, accarezzandosi felice e meravigliato il punto che avevo ripetutamente baciato.
<<Non è solo per quello. Ti sto ringraziando per tutto quello che mi fai provare>> sussurrai, osservando con la coda dell'occhio la sua reazione.
Kirishima si aprì immediatamente in un sorriso radioso e fu il mio turno di essere baciata sulla guancia.
Quel contatto da solo non mi bastava e pregai di arrivare presto a casa sua, sopprimendo il desiderio di baciare le sue labbra lì seduta stante.
Io e il ragazzo camminammo per diverso tempo e sentii il mio cuore accelerare all'inverosimile quando lui mi indicò una casa quasi alla fine della strada.
<<Vedi quella casa bianca con quel piccolo giardinetto? Quella è casa mia.>>
Annuii senza distogliere lo sguardo dall'abitazione e man mano riuscii a distinguerla sempre meglio.
Restai abbastanza stupita dalla casa, perché nonostante le importanti difficoltà della sua famiglia non era niente male, anzi... si poteva definire graziosa.
Non sembrava particolarmente grande, ma era ben curata e si vedeva bene il risultato di molte cure amorevoli per la manutenzione della struttura. Inoltre il giardino ospitava splendide piante e mi fermai ad annusare estasiata i fiori.
<<A mia madre piace il giardinaggio>> spiegò lui <<spesso cura il giardino insieme ai miei fratelli>>
<<Mi piacerebbe conoscere i tuoi fratellini>> dissi, pensando ai due gemelli di sette anni del ragazzo <<io sono figlia unica ed è decisamente triste per diversi aspetti.>>
<<Sono due piccole pesti, ma farei qualsiasi cosa per loro, qualsiasi cosa. Un giorno te li farò sicuramente conoscere>> disse lui, iniziando a trafficare con le chiavi di casa sua.
Lottò per qualche secondo con la serratura a detta sua un po' difettosa, mentre io lottavo col mio cuore che batteva a tremila, specie quando aprì la porta invitandomi con un galante cenno della mano a precederlo.
Adesso era tutta un'incognita.

WINNIE THE POOH CON LE CUFFIE
Problemi? Ho un suo peluche proprio davanti a me che uso come mezzo per reggere le mie mega cuffie per sentire la musica (quando non le uso) e devo dire che stanno meglio su di lui.

Curiosità sui miei disagi mentali a parte...avete visto che ce l'ho fatta ad aggiornare? Dopo qualche minaccia e intimidazione ho dovuto (se sei colpevole pentiti, peccatrice).
Oltre a questo:
1- Avete visto la foto ad inizio capitolo che cosa shsuwhahahqhw?
2- Secondo voi si bomba?
3- Non conosco il nucleo familiare di Kirishima (anche perché in teoria nemmeno è noto, boh), quindi ho inserito a caso i due gemellini perché sì lol

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora