I viali erano bellissimi quella sera. Di affluenza ce n'era tanta, ma tutti camminavano abbastanza ordinatamente tra i vari stand.
Non mancava nulla. C'era dal cibo, ai portafortuna. Dai giochi a premi, alle attrazioni più disparate.
Non mancava assolutamente niente e ovunque si respirava un'aria di festa molto coinvolgente, perfino per me, anche se al momento non potevo certo definirmi esattamente miss felicità.
<<Avete visto quante lanterne vendono? Ma come mai?>> chiese Sero, rivolto a tutti e a nessuno in particolare.
<<Essendo una festa in onore delle lucciole è tradizione lanciare tutti insieme una lanterna dal piazzale del tempio o dalle scalinate all'ora stabilita. È un modo per richiamare alla luce che emanano. Inoltre in molti scrivono o appendono un desiderio sulla lanterna prima di lanciarla, per buon auspicio.>>
Fu Momo ovviamente a parlare. L'unica a conoscere la zona e le sue tradizioni.
<<Facciamolo anche noi! Compriamo una lanterna e scriviamoci tutti su un desiderio, poi la lanceremo tutti insieme!>> propose Megumi, attirando subito tutti i consensi.
Anche io annuii alla proposta.
<<Basta che non sbirciate il mio desiderio, altrimenti non si avvera. È roba seria>> disse Kaminari, guardandoci uno ad uno con sospetto.
<<A chi vuoi che importi del tuo desiderio.
Probabilmente chiederai di far cadere tutte le ragazze della tua classe ai tuoi piedi. Anzi no, che dico, le ragazze di tutta la scuola>> lo canzonò Sero, causando ilarità generale.
<<Ah, chiudi il becco>> rispose il biondo, mettendo su un'espressione offesa. Probabilmente il suo desiderio era proprio quello.
Quella scena fece sorridere leggermente anche me e mi sentii fortunata ad essere lì con loro, con i miei amici.
Ero partita contro la mia volontà e senza nessuna voglia, ma adesso dentro di me li ringraziavo per essere stati così cocciuti da non accettare la mia rinuncia alla partenza e presentarsi a casa mia.
Mi avevano strappata dalla solitudine, donandomi l'opportunità di avere un po' di calore e di sollievo da facce amiche e dall'armonia di un gruppo allegro e unito come il nostro. Da dopo l'uscita al ristorante infatti si era usciti tutti insieme molte altre volte, anche con Eijiro, quasi sempre con Eijiro.
I ragazzi sicuramente sentivano la sua mancanza, ma cercavano di non darmelo a vedere per non darmi un dispiacere. Le ragazze invece si mostravano oltraggiate dal modo in cui mi aveva lasciata, ma sotto sotto dispiaceva molto anche a loro.
In fondo tutti avevano imparato a volere bene a Kirishima. A quel ragazzo sempre generoso col prossimo e sorridente, anche se mi aveva spezzato il cuore. In fin dei conti a loro non aveva fatto nessun male e non potevo biasimarli, tuttavia avevo apprezzato la loro decisione di portare me in vacanza, piuttosto che chiedere a lui di andare.
Forse la scelta era stata fatta per una questione di tatto e solidarietà nei miei confronti o forse lo stesso Eijiro si era tirato indietro per lasciare spazio a me. A tempo debito avrei indagato, adesso non ne avevo la forza, né tantomeno la voglia.
Le ragazze approfittarono di un allontanamento dei ragazzi, troppo attratti da uno stand dove si sparava alle lattine, per prendermi da parte e continuare ciò che era stato interrotto nella stanza di Momo, quella dove ci eravamo preparate tutte assieme per la serata.
<<Hai detto che mister tramonto verrà qui stasera. Guai a te se non ce lo fai vedere. Appena lo avvisti spiegaci qual è, perché qua stiamo tutte morendo dalla curiosità>> disse Ran, prendendomi entrambe le mani e strattonandole leggermente. Sembrava quasi una bambina desiderosa di mettere le mani su un nuovo giocattolo e la cosa mi fece leggermente sorridere.
Era davvero la più curiosa tra tutte, ma non pettegola. Con lei ogni segreto era al sicuro.
<<Non credo che lo vedrò in mezzo a tutta questa gent->> cercai di dire, ma mi bloccai prima ancora di finire la frase.
Contro tutte le mie previsioni Dabi era appena apparso nella mia visuale senza notarmi, giusto sei o sette metri avanti.
<<Come non detto. È quello lì che sta venendo giù dalla scalinata del tempio>> dissi.
Immediatamente le teste delle ragazze si voltarono verso quella direzione e mi affrettai ad aggiungere dettagli, siccome in quel momento molti altri ragazzi stavano scendendo.
<<È quello al centro con la maglietta a maniche corte bianca e i capelli neri. Quello che adesso ha tirato fuori il cellulare dalla tasca per mostrare chissà che al ragazzo vicino a lui>> continuai <<magari non lo fissate come un fenomeno da baraccone, se ci becca facciamo tutte una gran figurac->>
<<E tu quello lo chiami un "tipo okay"? Ragazza mia, tu hai bisogno di un'urgente visita oculistica, te lo dico io. Quello non è solo okay, ma un pezzo di manzo pregiato di prima scelta. Sei sempre la solita fortunata, voglio andare io a vedere il tramonto con un tipo del genere>> commentò Ran, tornando a guardare nella mia direzione e poi di nuovo in quella di Dabi, alla faccia del mio avvertimento sulla discrezione.
<<La scogliera, non il tramonto...>> precisai nuovamente, seppur inutilmente.
Le tre fissarono spudoratamente il ragazzo per diversi secondi, a meno fino a che lui non tornò a guardare avanti, quasi beccandoci a fissarlo come un quartetto di perfette idiote. Fortunatamente girò a destra e andò altrove, senza vederci.
<<Concordo con Ran. E poi quanti anni ha? Sembra più grande di noi. Per me ne ha almeno diciotto>> tentò Megumi.
<<Diciannove>> precisai io.
<<Bello e anche più grande di noi. Torno a ripeterlo: tutte a te le fortune. Chissà che faccia farebbero le nostre compagne di classe se solo venissero a sapere che esci con uno più grande. Verdi d'invidia come minimo, visto che sei già venerata per essere riuscita ad acchiappare uno come Kirishima>> continuò a ruota libera Ran, tacendo solo dopo essersi resa conto di aver straparlato.
<<Perdonami, sono una cretina. Non volevo tornare a quel discorso, lo so che ci stai ancora male e ti chiedo scusa...>> si riprese subito dopo.
<<Nessun problema, davvero. Ignorare il problema non lo farà sparire. Eijiro mi ha mollata...non posso farci nulla>> risposi sospirando, ottenendo una mano sulla spalla da Megumi e Ran e una carezza da Momo <<e comunque, tanto per la cronaca, io e Dabi non usciamo insieme, ci siamo visti solo due volte e per caso.>>
<<Dai Miss scogliera, andiamo a prenderci un po' di mochi. Qui li fanno buonissimi>> propose Momo, prendendomi per mano.
Era il suo modo per dirmi che c'era per me e per farmi un po' staccare da un discorso che stava diventando ostico sotto certi aspetti.
La seguii senza pensarci nemmeno due volte.
Momo era sempre Momo. La migliore.PICCIONI COSPIRATORI
Mi manca scrivere su Kirishima, l'ho realizzato qualche giorno fa.
Anche se tornare a scrivere su di lui comporterà avere capitoli con molti momenti deprimenti (*realizza che anche in questi capitoli qui ci sono e si sente malvagia*). So già come sviluppare quei capitoli e ho già l'ansia esistenziale.
Inoltre stavo riflettendo sul numero di capitoli residui e non lo so nemmeno io, ma credo sulla quindicina. Poi mi dedicherò ad altro, in teoria finita almeno una delle storie che ho in corso partirò con una su Bakugou che tengo da parte da diversi mesi (con circa una dozzina di capitoli scritti, manco mi ricordo...forse anche di più) o forse un'altra su Kirishima (basta trovare idee sensate).
In caso fatemi sapere cosa preferite.P.s. Momo è il mio love.
P.s. 2 Anche voi che leggete
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Rich {Kirishima x Reader}
FanfictionTutte le mamme desiderano la felicità dei propri figli e tutte cercano di spingerli verso il vero amore. Sempre se non hai una madre che sogna di farti sposare con un riccone e ti manda in un istituto prestigioso al solo scopo di portare a termine l...