•60 Chiacchiere

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Il ragazzo era chinato dietro ad un bancone e la superficie ne nascondeva parzialmente la vista, tuttavia riuscii ugualmente a distinguere i suoi ciuffi rossi e poi parte del suo viso.
Il rumore della porta attirò la sua attenzione, portandolo a posare il suo sguardo su di me.
Mi sentii improvvisamente e stranamente a disagio, come un'intrusa entrata senza permesso.
<<Scusami, sono venuta a prendere del materiale per la mia classe. Sai... per i cartelloni dedicati alla tifoseria>> spiegai velocemente, quasi mangiando la fine delle parole.
<<Non serve giustificarsi, prendi pure quello che vuoi. Sono qui per lo stesso motivo>> disse il ragazzo, posando sul bancone qualche nastrino colorato e un barattolo di glitter.
<<I glitter servirebbero anche a me in realtà, per caso ne avanza un altro barattolo?>> chiesi timidamente, sporgendomi leggermente per sbirciare il contenuto dello sportello dove il ragazzo in questione stava frugando.
Lui non rispose verbalmente, ma pochi secondi dopo posò un altro barattolo accanto al suo.
<<Scegli quale preferisci>> disse lui, indicando alternativamente prima il barattolo rosso e poi quello blu <<per me è indifferente.>>
<<Credo che prenderò quello rosso>> risposi, afferrando il colore in questione <<ti ringrazio, Todoroki.>>
Prima di quella mattina non mi era mai capitato di avere una conversazione con Shouto Todoroki della sezione B, se non contavo l'imbarazzante mezza presentazione di qualche giorno prima per opera del fratello maggiore Dabi, anche se effettivamente nemmeno in quell'occasione ci era capitato di parlarci.
Shouto a scuola era un ragazzo molto popolare e contava un numero di ammiratrici secondo nemmeno a quelle del mio ex.
Tuttavia non era per niente amichevole e non parlava mai con nessuno a scuola. In verità non aveva nemmeno amici e se ne stava sempre per conto proprio ovunque, anche a mensa, dove sedeva completamente da solo in un tavolino marginale in fondo alla stanza.
Anche in quell'occasione mostrò nuovamente la sua scarsa attitudine alla conversazione, tornando a recuperare gli oggetti che gli servivano senza aggiungere altro.
Decisi di imitarlo a mia volta e di iniziare a frugare alla ricerca del materiale richiesto da Neito per completare i lavori.
La parte più ardua fu quella di scovare il cassetto contenente i pennarelli indispensabili per i cartelloni e quando finalmente li trovai notai gli occhi eterocromatici del ragazzo fissare con interesse gli oggetti da poco scovati.
Arrivai velocemente ad una conclusione. <<Per caso servono anche a te?>> chiesi infatti.
Lui annuì brevemente, alzando poi lo sguardo su di me come a chiedermi il permesso.
<<Ti ricambio il favore di poco fa... scegli pure per primo quelli che preferisci. Io prenderò in prestito il resto, non preoccuparti>> gli dissi.
Shouto si quindi avvicinò lentamente, iniziando a muovere con le dita i pennarelli disponibili, probabilmente alla ricerca dei colori necessari per la sua classe.
Prima di quel momento non avevo mai avuto la possibilità di guardarlo così da vicino e solo in quel momento notai l'effettiva somiglianza con Dabi, soprattutto nel taglio degli occhi e nell'espressione in generale.
Lo osservai di nascosto con la coda dell'occhio alla ricerca di altri punti in comune, almeno fino a che il ragazzo non finì di scegliere i colori.
Io presi quelli rimanenti e insieme lasciammo l'aula, anche se io con decisamente molti più oggetti rispetto a lui, tutto per colpa del mio pretenzioso rappresentante di classe.
Infatti non ci misi molto a fare la mia consueta figura della povera imbranata, lasciando cadere in modo maldestro un po' del materiale che tenevo a fatica tra le braccia. Proprio in mezzo al corridoio, davanti a diverse persone che non persero tempo per iniziare a guardarmi con aria divertita e con un pizzico di malignità. Soprattutto le ragazze presenti, quelle che evidentemente non mi avevano ancora perdonato la pregressa relazione con Eijiro.
Il loro sguardo tuttavia passò dal divertito al furioso quando Shouto si chinò davanti a me per aiutarmi a raccogliere gli oggetti caduti.
Inizialmente mi stupii, ma poi mi ricordai dei suoi modi freddi, ma comunque sempre educati e raffinati. Quindi accostai il tutto a un carattere propenso ad aiutare in situazioni simili.
<<Ti aiuto a portare qualcosa in classe. Hai preso davvero troppe cose>> si propose poi, stupendomi ancora di più.
<<Dovrò ringraziare Monoma per questo. Mi ha scambiata per un fattorino.>>
Todoroki chiaramente non sorrise, ma non si mostrò nemmeno infastidito dalle mie chiacchiere.
Iniziammo quindi a camminare di nuovo, questa volta entrambi in direzione del mio piano.
Per il resto del tempo lui non disse nulla, ma una volta sulle scale dalle sue labbra uscì una domanda: <<Che tipo di rapporto hai con mio fratello?>>
Lo guardai incuriosita, notandolo fissare un punto poco oltre la punta delle sue scarpe, forse per non incrociare il mio sguardo.
Qualcosa doveva ancora farlo soffrire, forse l'improvvisa fuga da casa del ragazzo.
<<L'ho conosciuto durante le vacanze estive. Siamo amici>> spiegai senza esitazione, tuttavia indugiando per un momento sul ricordo del bacio che mi aveva rubato.
Lui semplicemente annuì e toccò a me fare la domanda successiva. <<Tu e lui eravate molto legati? Non vi capita molto di vedervi da come ho capito... però lui mi ha parlato spesso con nostalgia dei suoi fratelli, quindi anche di te.>>
<<Da bambini eravamo più legati, poi lui si è allontanato sempre di più dalla nostra famiglia, poi un giorno semplicemente è sparito. Prima di qualche giorno fa non lo vedevo da quattro mesi>> rispose lui, lasciando incupire maggiormente il suo sguardo.
<<Mi dispiace>> dissi sincera, cercando di immaginare le sue emozioni al riguardo e la sua delusione nel vedere il fratello maggiore andare via da un giorno all'altro.
Il momento delle chiacchiere finì proprio in quell'istante, siccome ormai davanti alla porta della mia classe, sotto allo sguardo incuriosito dei miei compagni.
Non era infatti cosa da tutti i giorni vedere il sempre freddo e solitario Shouto Todoroki in compagnia di qualcuno, specie intento a dare una mano con degli articoli di cancelleria.
<<Grazie mille per il tuo aiuto>> dissi infine, recuperando gli oggetti che mi aveva aiutato a portare.
Lui rispose semplicemente con un cenno del capo, per poi allontanarsi velocemente lungo il corridoio.
Consegnai il materiale ad un confuso Neito Monoma, prima di essere trascinata in un angolo dalla mia migliore amica, visibilmente curiosa.
Le raccontai tutto.

• • • •

La voce della mia chiacchierata con Shouto Todoroki si diffuse rapidamente per la scuola. Nulla di strano considerando l'abnorme quantità di pettegoli che popolavano l'istituto, desiderosi più che mai di piantare sempre gli artigli in una notizia fresca di giornata.
La gente ricca in fondo non aveva molti hobby e per la maggior parte del tempo si annoiava, piena di soldi com'era, quindi amava il gossip e spettegolare su chiunque, aggiungendo a piacere sempre dettagli nuovi al racconto.
Dopo la terza gara infatti si vociferava già di un mio appuntamento pregresso con il ragazzo bicolore, erede della famiglia più ricca della città, mentre qualcuno chiacchierava rispetto a una mia tira e molla che includeva anche Touya Todoroki, siccome a pochi era sfuggita la sua capatina fuori dall'istituto di qualche giorno prima per incontrare me.
Tuttavia decisi di lasciarmi scivolare tutto addosso, siccome in pochi prendevano sul serio i pettegolezzi e in secondo luogo perché nella mia scuola i gossip erano destinati a spegnersi velocemente, sostituiti alla velocità della luce da qualcosa a detta delle persone più interessante e scandaloso.
Continuai quindi a fare i miei esercizi di riscaldamento, siccome ormai mancava poco per la disputa della staffetta mista dove ero stata selezionata come partecipante. Infatti non ci tenevo per niente a fare brutta figura davanti a tutta la scuola, né tantomeno a deludere la mia classe.
Inoltre il caposquadra era peggio di un segugio infernale e per nulla al mondo volevo sorbirmi i suoi rimpoveri e le sue minacce dopo un'eventuale sconfitta.
<<Allunga di più quelle gambe di merda. Una vecchiaccia uscita da una fottuta casa di riposo riuscirebbe a farlo meglio di te>> urlò infatti Bakugou, fortunatamente rivolto a Denki e non a me <<se ci fai perdere ti strappo tutti i capelli.>>
Kaminari piagnucolò un po' e decisi di spezzare una lancia a suo favore. <<Perché invece non lo lasci perdere? Tra tutti è stato quello che si è impegnato di più per migliorare i suoi tempi ed è diventato molto più veloce.>>
Il biondo, isterico più che mai, mi fulminò con lo sguardo per la mia interruzione, ma notai gli occhi di Kaminari riprendere luce dopo le mie frasi a lui rivolte. Gli sorrisi incoraggiante e lui ricambiò.
Eravamo pronti per la gara.
Eravamo pronti a lottare per la vittoria.

TAPPETO DI PELLE DI DINOSAURO
E niente... nello scorso capitolo era pieno di commenti della serie: "Ma chissà chi può essere la misteriosa persona... ehehehe" e invece vi attaccate perché non era Kirishima u.u (sì, adoro distruggere le speranze altrui ahahaha)

Questo capitolo sembra di passaggio, ma in realtà è abbastanza importante per giustificare alcune cose che succederanno tra il prossimo capitolo e quello dopo ancora, che fortunatamente ho già iniziato a scrivere in bozza.

Per il momento credo che sia tutto ^^
Ciao ciao

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora