•11 Rancore

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<<Fate del vostro meglio come presidenti del consiglio di classe per il festival della scuola, conto su di voi>> disse il professor Yagi Toshinori, il responsabile della nostra classe.
Mi ritrovai a fissare Monoma, eletto insieme a me per portare avanti la manifestazione.
Non ero molto felice di quel ruolo, visto che ero stata incastrata, ma decisi di dare lo stesso il mio meglio. Anche perché era un evento molto famoso e serviva per devolvere il ricavato in beneficienza a favore di un rifugio per animali.
<<Immagino che adesso tocchi a noi trovare idee per la nostra classe>> dissi io, piegando la testa di lato <<forse dovremmo iniziare a pensare di fermarci almeno due volte alla settimana dopo la scuola.>>
<<Dobbiamo trovare l'idea migliore e stracciare le altre sezioni>> disse Monoma.
Aveva un complesso di inferiorità verso le altre classi, a causa di alcuni successi delle altre sezioni prime, che cercava di mascherare con uscite del genere. Faceva sempre di tutto per schernirle e cercare di prevalere.
Sbuffai e tirai fuori il quaderno, pronta per buttare giù le prime idee.
Quel ruolo sarebbe stato perfetto per Momo, infatti inizialmente la richiesta era andata a lei, ma aveva dovuto declinare a malincuore in quanto presidentessa già di troppi comitati, facendo ricadere la responsabilità su di me.
Ero a secco di idee e così Monoma, quindi decidemmo di chiedere consiglio alla classe. Pessima scelta visto che ci rifilarono una dopo l'altra idee irrealizzabili.
<<Sarebbe bello trovare qualcosa di semplice ma che allo stesso tempo ci permetta di goderci il festival>> propose Ran.
<<In verità io un'idea ce l'avrei, ma non so quanto bella>> dissi timidamente io, attirando le attenzioni di tutta la classe.
Presero a fissarmi con occhi avidi e mi affrettai a spiegare.
<<Beh, pensavo che potrebbe essere divertente vestirci con dei costumi particolari e andare in giro per il festival, creando uno speciale cartoncino da dare alle persone con scritti i vari personaggi da trovare. Ogni volta che qualcuno ci avvista potremmo, che ne so... apporre un timbro in corrispondenza della casella col nostro costume, diverso per ogni persona in modo da impedire sutterfugi, e alla fine dare un premio a chi porterà nello stand principale il cartellino con tutti i timbri>> dissi <<sarebbe un modo per girare anche il festival senza restare rilegati nel nostro stand.>>
La classe restò per qualche secondo in silenzio, prima di esplodere dalla gioia davanti alla mia richiesta. Sembrò piacere a tutti, tranne a Bakugou che prese a borbottare insulti rivolti verso la sottoscritta e verso tutti gli altri, quindi per placarlo mi avvicinai a lui, sfoggiando le armi migliori tramandatemi da mia madre: quelle per raggirare gli uomini.
<<Sai, Bakugou, pensavo che per te sarebbe perfetto il costume da gladiatore. Tu sei l'unico abbastanza forte da porterlo indossare senza stonare e poi visto che bisognerà un minimo interpretare i personaggi potresti comportarti come vuoi senza correre il rischio di essere richiamato>> gli dissi.
Lui sembrò soppesare la mia proposta senza augurarmi la morte, il che era buon segno.
<<Avrò un costume migliore di quel merdoso di Deku?>> chiese lui.
Feci spallucce e si lasciò andare a un sorriso diabolico che mi fece accapponare la pelle.
<<Andata>> disse.
Mi allontanai soddisfatta dal suo banco, sotto allo sguardo attonito dei presenti.
Ero una delle poche persone che poteva prendersi il lusso di parlare col ragazzo senza il rischio di finire assassinata e avevo giocato la cosa a mio vantaggio per togliermi di mezzo l'unico possibile ostacolo per la realizzazione della proposta.
<<I miei genitori fanno gli stilisti. Potrei chiedere loro di realizzare i costumi, basta che mi dite quali>> si fece avanti Megumi.
La sua famiglia dirigeva un'importante casa di moda molto in voga, con fatturati da milioni di yen l'anno. Praticamente non potevamo aspirare di meglio.
Ci lasciammo trascinare dall'entusiasmo e iniziammo l'ardua decisione dei costumi da portare al festival.
L'obiettivo adesso era più vicino.

Dopo il consueto pranzo con Kirishima, su in terrazza, mi ritrovai con Tetsutetsu e Hanta a chiaccherare sul giardino della scuola, visto che la giornata era meravigliosa.
<<Quindi sarai tu a preparare il festival scolastico?>> chiese Tetsutetsu, visibilmente stupito <<cosa preparerete?>>
<<Voglio che sia una sorpresa>> risposi, sorridendogli smagliante.
<<Della nostra classe se ne occuperanno Iida e Ashido Mina>> mi spiegò lui.
<<Chi c'è oltre a te?>> chiese Hanta.
<<Sono con->>
Prima di poter finire la frase mi ritrovai con Monoma che correva verso di me, agitando il braccio in aria. Si fermò senza nemmeno guardare il resto del gruppo.
<<Buone notizie. Il professore ci ha dato il permesso di occupare l'aula dopo scuola per organizzare il festival e abbiamo la conferma dai genitori di Harada Megumi per tu sai cosa>> disse lui, fissandomi pieno di orgoglio.
Solo a quel punto lo sguardo del ragazzo passò in rassegna gli altri visi e cambiò espressione all'improvviso.
Seguii la traiettoria del suo sguardo e lo notai fissarsi con Kirishima al mio fianco.
La cosa che mi sorprese di più fu vedere il mio ragazzo ricambiare lo sguardo con una rabbia esagerata negli occhi, sembrava volerlo incenerire con lo sguardo.
<<Ma guarda chi c'è. Il buon vecchio Eijiro>> commentò Monoma, sorridendo in modo irritante.
Kirishima fece per scattare, ma Tetsutetsu lo placcò, costringendolo a tornare seduto.
<<Non ne vale la pena. E poi ricordati di chi hai vicino>> gli disse, alternando per un secondo il suo sguardo su di me.
Il rosso a quel punto si rilassò leggermente e tornò a fissarlo solo con astio.
Monoma alzò un sopracciglio e tornò a rivolgersi a me.
<<Ti aspetto dopo le lezioni allora, non farmi aspettare. Abbiamo tanto di cui parlare>> disse, iniziandosi ad allontanare e facendo stringere forte i pugni a Kirishima.
Ero decisamente confusa e morivo dalla voglia di chiedere spiegazioni per quella strana scenetta.
<<Ma che diavolo è appena successo?>> chiesi, voltandomi verso il mio ragazzo ancora fumante dalla rabbia.
<<È lui il tuo partner nel comitato?>> chiese a sua volta, ignorando la mia domanda.
Il suo petto si alzava e si abbassava più velocemente del solito e il suo timbro era rabbioso, a tratti quasi animalesco.
Quasi non lo riconoscevo.
<<Beh, in verità sì. Il professore ha incaricato noi>> dissi.
<<Ti proibisco di andarci>> mi disse lui.
<<Tu proibisci a me di andare? Non esiste se prima non mi spieghi cosa sta succedendo>> pretesi, iniziando ad alterarmi leggermente davanti a tutto quel mistero.
Notando la mia faccia furente sembrò ridestarsi e cambiò velocemente espressione, tuttavia senza convincermi del tutto.
<<Diciamo che non andiamo d'accordo, ma non preoccuparti. Non è nulla di grave>> disse con tono stranamente calmo e lento <<ma se succede qualcosa vienimelo subito a dire e non dargli troppa confidenza.>>
Confusa decisi di lasciar perdere e di tornare a chiacchierare con gli altri.
Quello fu il mio secondo errore.

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora