•22 Promessa

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Quella mattina mi svegliai con un sorriso enorme sul viso, non resistendo alla tentazione di passare le dita sulle mie labbra; quelle dove Kirishima aveva depositato non pochi baci la sera prima, tanto da renderle gonfie come mai lo erano state.
Ovviamente nemmeno io avevo risparmiato alle sue una sorte diversa e questo mi portò ad aprire ancora di più il mio sorriso.
Quella mattina inoltre mi era stato concesso di dormire fino a tardi, visto che mia madre era uscita molto presto per andare a frequentare un corso di cinque ore in una prefettura vicino per imparare nuove tecniche per decorare i dolci, portandosi dietro anche le sue due fidate collaboratrici e nostre inquiline. Una decisione dell'ultimo minuto, ma estremamente vantaggiosa per me.
Era da tantissimo tempo che non mi svegliavo ad un'ora così tarda e completamente da sola, tanto da balzare giù dal letto come un felino.
Potevo mangiare quello che volevo, acconciarmi i capelli a mio piacimento e truccarmi a modo mio, senza seguire le folli idee di mia madre sulla linea e la preparazione.
Non appena la sera prima avevo ricevuto la notizia al mio rientro avevo immediatamente mandato un messaggio a Kirishima, invitandolo di nascosto a fare colazione insieme a me nella mia cucina. Ovviamente il ragazzo aveva risposto subito affermativamente, promettendomi di arrivare il prima possibile per stare più tempo assieme.
Una volta pronta mi misi ai fornelli praticamente canticchiando dalla felicità e consultando distrattamente sul cellulare le dosi per preparare delle ottime crepes dolci per due persone. Ne farcii una con fragole e panna e un'altra con cioccolata e banana a fette, ricoprendole con una generosa spolverata di zucchero a velo e disponendole ordinatamente su un bel piattino decorato.
Imbadii poi la tavola con una bella tovaglia ricamata, latte e una brocca di spremuta d'arancia fresca, ammirando entusiasta il risultato.
Ebbi giusto il tempo per scattare una foto come ricordo, prima di sentire il suono del campanello spezzare il silenzio della mia abitazione.
Nella frenesia di correre ad aprire quasi inciampai su un tappeto e imprecando leggermente aprii la porta, trovandomi davanti uno spettacolo inaspettato.
Un bel mazzo di tulipani copriva il volto del mio ragazzo e quando lo afferrai faticai a credere ai miei occhi.
<<Ma... i tuoi capelli?>> chiesi meravigliata, osservando le ciocche non sollevate dal suo consueto gel, ma libere di accarezzargli il viso.
<<Avevo fretta di venire da te e poi il fioraio non era esattamente sotto casa e quindi per arrivare prima non ho avuto tempo di acconciarmi i capelli, però ho portato la gelatina e volevo chiederti il permesso di sistemarmi dopo colazione>> rispose, arrossendo vistosamente e diventando un tutt'uno con la sua chioma infuocata.
<<Perché? A me piaci tantissimo anche così, tu sei sempre bello>> ammisi sincera, sfiorando in trance un ciuffo dei suoi capelli con l'ausilio della mano libera.
Mi presi qualche altro secondo per ammirarlo e poi mi feci da parte per invitarlo ad entrare in casa.
<<Non stare sulla porta, coraggio, vieni. Vado a trovare un bel vaso per questi, tu intanto fa' come se fossi a casa tua>> gli dissi, voltandomi per andare in cerca dell'oggetto. La sua mano però mi impedì di allontanarmi e curiosa tornai a guardare nella sua direzione.
<<Prima questo>> mormorò lui, buttandosi sulle mie labbra con irruenta passione.
Sussultai dalla sorpresa, ma il mio sbigottimento durò solo un momento e poi ricambiai con lo stesso urgente bisogno.
<<Stanotte ti ho sognata, sai? Ma devo dire che preferisco la realtà. Sei ancora più bella che nei miei sogni>> mi sussurrò sulle labbra, facendomi sciogliere sul posto.
Lo ringraziai con un sorriso e un bacio per le belle parole, poi gli indicai la cucina e corsi a prendere un vaso, mentre il mio cuore batteva all'impazzata.
Al mio ritorno trovai il ragazzo letteralmente a bocca aperta davanti alla tavola imbandita e mi intenerii. Mi affrettai a riempire il vaso di acqua per sistemarlo su un mobiletto poco distante e poi feci cenno al ragazzo di sedersi, imitandolo subito dopo.
Tagliai perfettamente in due parti uguali le crepes, per dare l'occasione a entrambi di assaggiare tutte e due le varianti e mi scambiai uno sguardo complice col ragazzo, prima di addentare quella con la panna e le fragole. Kirishima puntò prima quella con la cioccolata e le fette di banana e quasi scoppiai a ridere davanti alla sua faccia in un'espressione di pura estasi.
Consumammo la colazione tra le risate, sporcandoci il viso a vicenda con la cioccolata e chiaccherando con entusiasmo.
Alla fine portai il ragazzo nel bagno degli ospiti, notandolo tirare fuori dalla cartella una tubetto di gel per capelli e un pettine.
<<Devi proprio? Mi piacciono tanto al naturale, sono così morbidi>> commentai, passando le dita tra le sue ciocche.
<<Non mi sento propriamente a mio agio così, mi sento quasi spoglio. Non so come spiegarti bene>> dissi lui, fissandomi mortificato dallo specchio.
<<Posso almeno farti una foto? Non la mostrerò a nessuno, promesso. Per favore>> chiesi, sfoggiando i migliori occhi dolci del mio repertorio. Era una mossa sleale, ma per una giusta causa. E la giusta causa era ottenere una foto del mio ragazzo al naturale da custodire gelosamente e da sbirciare prima di addormentarmi la sera.
Lui sbuffò e si arrese davanti ai miei occhi che praticamente brillavano.
<<Va bene, ma solo una>> disse, iniziando a borbottare sulla sua incapacità di negarmi qualcosa.
Lanciai un piccolo urletto di gioia e mi buttai sulla sua schiena, avvolgendo le mie braccia attorno al suo petto e riempiendo il suo viso di baci.
Lui si mise in posa, sospirando un'ultima volta per la sconfitta subita. Mi affrettai a scattare prima di dargli la possibilità di cambiare idea e poi restai ferma ad ammirare la foto.
Era così bello, bello da togliere il fiato.
Kirishima tornò poi ai suoi capelli, spalmandosi sulle mani una generosa quantità di gel e iniziando a modellare i suoi ciuffi, sotto ai miei occhi attenti.
Lo guardai all'opera per qualche minuto e poi decisi di aiutarlo, notandolo tralasciare un punto.
<<Aspetta, ti aiuto>> mi proposi, rubandogli un po' di gelatina dal palmo della mano e iniziando a domare il ciuffo ribelle.
<<Grazie>> commentò lui, buttando la testa all'indietro per guardarmi e ne approfittai per stampargli un bacio sulle labbra.
<<Sembriamo quasi una coppia di sposi novelli>> gli feci notare, ripensando a tutti i bei momenti che stavamo condividendo insieme.
Mi resi conto immediatamente della cosa imbarazzante appena pronunciata e mi ritrovai ad arrossire vistosamente.
<<Chissà... magari un giorno>> mi sussurrò lui, senza staccare gli occhi dai miei e facendomi arrossire ancora di più.
Sarei rimasta lì con lui ancora per tantissimo tempo, ma era ormai ora di uscire per andare a scuola e a malincuore recuperammo tutte le nostre cose, uscendo dalla mia abitazione.
<<Grazie per essere venuto>> gli dissi una volta fuori, rispondendo calorosamente al sorriso che mi mostrò in risposta <<diciamo che hai realizzato un mio piccolo sogno, anche se in effetti ne ho tanti altri.>>
<<Quali sogni?>>
<<Alle medie avevo una migliore amica di nome Terumi e con lei avevo fatto una sorta di lista delle cose da fare insieme a un futuro ragazzo, poi lei prima dell'ultimo anno si è trasferita a Tokyo, ma io ho ancora la mia copia da qualche parte insieme a vecchi quaderni e ricordo ancora perfettamente tutti i punti sulla lista>> gli spiegai <<forse è una cosa infantile, però io ho l'animo romantico.>>
Lui sorrise intenerito davanti alla mia confessione e afferrò la mia mano, incastrando le nostre dita.
<<Allora come tuo ragazzo ho il dovere di aiutarti a finire la tua lista. Cosa ti viene subito in mente?>> chiese lui.
Ripensai immediatamente al mio desiderio della sera prima e non ci furono dubbi nella mia mente. Sognavo di dormire abbracciata a lui, stringermi al suo corpo per tutta la notte e svegliarmi la mattina trovando come prima cosa il suo bel viso a darmi il buongiorno.
<<Dormire insieme>> sussurrai con un filo di voce, tuttavia lui mi capì lo stesso.
Si fermò immediatamente ed io mi fermai insieme a lui, permettendogli di posare la sua fronte sulla mia.
<<Il prossimo fine settimana i miei genitori non ci saranno, andranno a passare due giorni a casa di mia nonna per aiutarla con alcune faccende. Che ne dici di venire da me? Potresti chiedere a Momo di coprirti>> disse lui, quasi bisbigliando.
Spalancai leggermente gli occhi dalla sorpresa, ma non riuscii a buttare all'aria una possibilità del genere.
<<Non serve nemmeno chiedere, assolutamente sì>> risposi di getto, buttandomi tra le sue braccia.
<<Allora è deciso>> disse lui, baciandomi sulla fronte.

PETTO DI POLLO
Io mi sciolgo, aiuto.

Quando me lo immagino così io muoio dentro

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Quando me lo immagino così io muoio dentro.
Poi non so voi.

Rich {Kirishima x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora